Android è uno spione quanto l'iPhone

sabato 23 aprile 2011


Anche il sistema di Google conserva i dati sugli spostamenti dell'utente. Però ha una spiegazione plausibile.


Android iPhone spia dati localizzazione Eriksson
Mentre il caso delle informazioni sugli spostamenti memorizzate dall'iPhone sta generando preoccupazione tra gli utenti - tanto che un senatore americanoha chiesto spiegazioni direttamente a Steve Jobs - dalla Svezia fanno sapere che anche Android dispone di una funzione simile.
Lo sviluppatore Magnus Eriksson ha infatti deciso di dare un'occhiata al proprio smartphone dotato del sistema operativo di Google e scoperto che anch'esso dispone di una tabella in cui conserva le informazioni sulle reti cellulari e Wi-Fi.
C'è tuttavia una fondamentale differenza tra il comportamento di Android e quello di iPhone: questo conserva per sempre tutte le informazioni raccolte; quello le cancella periodicamente (dopo 12 ore per i dati relativi alle reti cellulari, dopo 48 per quelli relativi alle reti Wi-Fi).

Il motivo della raccolta sarebbe semplicemente la generazione di una cache per i servizi di localizzazione: in questo modo la risposta alle richieste dell'utente avviene più rapidamente.
Ecco spiegato anche perché dopo un po' i dati vengono cancellati: quelli utili sono soltanto quelli relativi alle ultime posizioni, non l'intera cronologia degli spostamenti.
Meno chiaro è a questo punto il motivo che spinge l'iPhone e l'iPad a conservare invece ogni cosa, tanto più che tali dati non vengono condivisi con Applecome avevano già spiegato gli scopritori del file, con buona pace di chi teme complotti.
Secondo John Gruber, il blogger di Daring Fireball, si tratta di un bug: originariamente creato con lo stesso scopo dell'omologo di Android, il database dei luoghi di iOS dovrebbe venire svuotato di tanto in tanto ma ciò non succede perché l'autore o non ha scritto il codice necessario o il codice non funzione.
In ogni caso, ora che la situazione è venuta alla luce, probabilmente il prossimo aggiornamento di iOS vi porrà rimedio.
Peraltro, secondo Magnus Eriksson l'elevata accuratezza dell'iPhone nel fornire la localizzazione sulle mappe sarebbe dovuta proprio all'enorme database di cui dispone: lavorare su una gran mole di dati consentirebbe allo smartphone di Apple di restituire risultati più precisi, anche se la privacy, per lo meno in teoria, ne soffre un po'.

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