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mercoledì 30 ottobre 2013
Tubero in tilt!
ecco uno screenshot
LA PRIMA VOLTA DI GOOGLE!


Backup, hosting e siti web.NUOVA FRONTIERA DELL'ARCHIVIAZIONE.


dropbox1 trucchijpg
Nonostante l'affermarsi della concorrenza, Dropbox resta uno dei più popolari servizi di file hosting grazie alla sua semplicità d'uso, all'ampio supporto da parte di altri servizi e alle varie possibilità che offre.
Non tutti, però, ne conoscono tutte le potenzialità. Vogliamo quindi offrire alcuni trucchi per sfruttare al meglio il proprio account.
QUALCUNE PROBABILMENTE CONOSCIUTE, ALTRE SICURAMENTE NO!
CONTINUO A SEGNALARE (nelle app da smartphone) L' IMPOSSIBILITA' DI CONDIVIDERE CARTELLE/FILE.

- Accedere ai file preferiti offline

Utilizzando l'app di Dropbox è possibile indicare come "preferiti" file di testo e immagini . Per farlo è sufficiente cliccare sulla freccia posta vicina a ogni file nella modalità elenco e selezionare la voce Preferito (quella con il simbolo della stella) dal menu che appare.
01 dropbox preferiti

La stessa operazione può essere eseguita cliccando sulla stellina che appare al di sotto delle foto quando le si visualizza.
I file trattati in quel modo verranno scaricati sullo smartphone o sul tablet e saranno da quel momento disponibili anche offline.



- Usare Dropbox come cartella Documenti

Impostando la cartella di Dropbox al posto della normale cartella Documenti è possibile salvare i file direttamente nel cloud (fino all'esaurimento dello spazio, ovviamente).
Per farlo occorre utilizzare i mezzi messi a disposizione dal sistema operativo.
Per gli utenti di Mac OS X, occorre aprire un Terminale ed entrare nella directory di Dropbox scrivendo cd Dropbox e premendo Invio. Quindi bisogna immettere il comando -s~/Documents/Documents e premere Invio.
02 dropbox documenti kde
Per chi usa Windows è invece necessario fare clic con il tasto destro sulla cartella Documenti, selezionare Proprietà e quindi Sposta. A quel punto occorre selezionare la cartella Dropbox.
Sotto Linux si possono usare le varie utilità messe a disposizione dagli ambienti desktop. Per esempio in KDE a tale funzione si accede tramite Impostazioni di SistemaDettagli dell'accountPercorsi.

- Effettuare l'upload di file via email
03 dropbox sendtodropbox
Se per qualche motivo non è possibile accedere a Dropbox via browser, è sempre possibile effettuare l'upload dei file tramite l'email. Creando un account su SendToDropbox si dà vita a un indirizzo email personalizzato al quale inviare i file come allegati; saranno caricati automaticamente nella cartella Allegati su Dropbox.


- Aumentare lo spazio gratuito disponibile

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Iscrivendosi a Dropbox si ottengono 2 Gbyte di spazio gratuito immediatamente utilizzabili. Tale spazio può essere accresciuto sottoscrivendo i piani a pagamento oppure facendo qualche piccolo "favore" a Dropbox stesso.

Per esempio, completando la Guida Introduttiva (si tratta di operazione come completare il tour di presentazione, installare l'applcazione sul PC e cose simili) si possono guadagnare ulteriori 250 Mbyte.
Oppure, collegando l'account Twitter o quello di Facebook si possono ottenere ulteriori 125 Mbyte per account collegato. Raccomandando degli amici si possono ottenere 500 Mbyte per ogni amico, fino a un massimo di 16 Gbyte. Ci sono utenti che completando tutte le operazioni descritte nella pagina Ottieni altro spazio sono arrivate a ottenere gratuitamente 32 Gbyte.

- Mantenere le impostazioni di Firefox tra diversi PC

Questo trucco non riguarda una funzione particolare di adoperare Dropbox, ma illustra una delle possibilità che l'utilizzo del servizio di cloud hosting offre.
Per mantenere sincronizzata la dotazione di estensioni di Firefox tra diversi computer ed essere sicuri di avere sempre l'ultima versione disponibile, basta utilizzare Firefox Portable e salvarlo nella cartella Dropbox del PC.
In questo modo la copia di Firefox eseguita sarà quella salvata nel cloud, e permetterà di accedere sempre a tutte le proprie impostazioni senza doversi occupare in prima persona di sincronizzarle.

- Effettuare l'upload di file via URL

URL Droplet è un servizio che permette di scaricare file direttamente nel proprio account Dropbox.
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Una volta effettuata la registrazione e indicato l'account, è sufficiente indicare a URL Droplet il link da cui effettuare il download e lasciarlo lavorare.




- Scaricare file torrent

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Si tratta di un utilizzo di Dropbox tanto pratico da essere quasi ovvio: per avere a disposizione dovunque i file scaricati (legalmente) con un client BitTorrent è sufficiente configurare il programma affinché scarichi direttamente nell'account Dropbox. I sistemi variano a seconda del software utilizzato. Alcuni permettono di collegare l'account Dropbox; altri richiedono di impostare il download in maniera tale che il file venga salvato nella cartella Dropbox sul PC.

- Effettuare il backup (anche del sito web)

L'utilizzo di Dropbox per il backup per conservare i dati importanti è forse il più ovvio, ma per semplificare la procedura ci sono servizi appositi.
07 dropbox backup box
Uno di questi è per esempio BackupBox (prossimo alla fusione con Mover), che permette di automatizzare le operazioni di copia dei file nel cloud, così da essere sempre certi di aver salvato i dati più preziosi.
Esistono poi strumenti che permettono di effettuare il backup del propro sito su Dropbox: ci sono diversi plugin per Wordpress pensati proprio per questa operazione, come WordPress backup to Dropbox.

- Ospitare un sito web

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Dropbox può essere adoperato anche per l'hosting di un semplice sito web. Servizi come DropPages o Pancake sono pensati appositamente per questo.

Pala eolica da 1 M di euro finanziata col crowdfunding in 13 ore

martedì 29 ottobre 2013
Le persone sostengono più volentieri le rinnovabili se sono direttamente coinvolte.


eolica
Come piattaforme quali Kickstarter o Indiegogo dimostrano, il crowdfunding può essere la risposta a chi cerca finanziamenti per i progetti snobbati dalle aziende.
Secondo l'olandese Windcentrale, lo stesso sistema può essere un'importante risorsa per spingere l'adozione delle energie rinnovabili.
Lo scopo di Windcentrale è proprio aiutare le persone normali a investire in turbine eoliche, e i suoi primi successi sembrano confermare la bontà dell'intenzione.
In appena 13 ore, infatti, è riuscita a raccogliere 1,3 milioni di euro provenienti da 1.700 persone, tutte olandesi, interessante ad acquistare quote in un parco eolico posto nel nord dei Paesi Bassi.
Le quote erano 6.648, ognuna delle quali rappresentava circa 500 kWh di energia pulita all'anno e costava 200 euro.
I fondatori di Windcentrale sono convinti che, se coinvolta personalmente nel progetto, la gente sostiene più volentieri le energie rinnovabili.
Forti di questa convinzione e di una lista di attesa che conta migliaia di aderenti, stanno già procedendo verso la prossima asta.
NUOVO MODO DI FARE COMMERCE??

Il dosso artificiale che produce elettricità

mercoledì 26 giugno 2013
Nato da un'idea tutta italiana, trasforma l'energia cinetica in energia elettrica.
up powerbumps

Gli automobilisti, in generale, non amano i dossi artificiali; non tanto perché li rallentano, per i sobbalzi cui li sottopongono.
Power Bumps Lybra dell'italiana Underground Power, però, potrebbe acquistare qualche simpatia in più, dato che sono non soltanto dei dispositivi per la sicurezza stradale ma anche dei generatori di elettricità.
Assorbono infatti l'energia cinetica delle auto che vi passano sopra e la convertono in energia elettrica da riversare direttamente nella rete, così che sia immediatamente disponibile.
Una prima dimostrazione del loro funzionamento è in programma per oggi e domani nel parcheggio del centro commerciale Auchan di Rescaldina (MI), lo stesso luogo dove dal primo settembre due Power Bumps da 10 metri l'uno saranno installati in via definitiva.
Grazie al transito medio di 8.500 auto ogni giorno, questi dossi saranno in grado di produrre 100.000 kWh di elettricità ogni anno: Auchan spiega che è l'equivalente di un impianto fotovoltaico da 80 kW. Inoltre per la loro installazione servono solo tre giorni mentre l'investimento necessario sarà compensato in 7 anni.
Se l'esperimento si dimostrerà positivo come sembra, la catena ha intenzione di dotare progressivamente tutti i propri punti vendita di questa tecnologia.
Sul lungo periodo, però, l'idea è di piazzare quanti più Power Bumps Lybra possibile in tutta Italia: laddove passano più auto sarà più conveniente posizionarli.
I luoghi ideali sono i caselli autostradali. Per esempio, se si installasse una decina di Power Bumps al casello di Milano Sud della tangenziale di Milano si calcola che in un anno si genererebbero 6 milioni di kWh.

powerbumps2

Powerbumps
up auchan
O3b Networks si prepara a lanciare i primi satelliti della costellazione che porterà Internet veloce a 3 miliardi di persone

03b satellite
C'è stato un intoppo, ma l'era di Internet via satellite per tutte quelle persone che ancora non dispongono di una connessione a banda larga sta davvero per iniziare.
Utilizzare i satelliti per fornire la connessione a Internet non è esattamente un'idea nuova (dopotutto l'aveva già avuta Bill Gates negli anni '90, ma il progetto era naufragato per via dei costi e della tecnologia inadeguata), ma i progetti attivi sinora non possono competere per dimensioni con quello di O3b Networks.



O3b sta per (The) Other 3 billions - (Gli) Altri 3 miliardi - e indica l'obiettivo dell'azienda: fornire connettività a quei tre miliardi di persone che ne sono sprovvisti.
Il mezzo è una costellazione composta da 12 satelliti che orbitano a quasi 8.000 km dal suolo (più in basso, quindi, dell'orbita geostazionaria, che si trova a circa 36.000 km) i cui primi quattro elementi avrebbero dovuto partire ieri sera (secondo l'ora italiana) dalla Guyana francese.
A causa delle condizioni meteorologiche avverse il lancio è stato rimandato, mentre resta inalterata la tabella di marcia complessiva che vuole il completamento dell'opera entro i primi mesi del 2014.
Una volta che la costellazione sarà completata, i provider potranno offrire ai propri clienti una velocità di navigazione paragonabile a quella offerta dalla fibra ottica tra le latitudini di 45 gradi a nord e 45 gradi a sud.
I satelliti utilizzeranno per le trasmissioni la cosiddetta Banda Ka, tra i 18 e i 40 GHz; ogni satellite avrà una capacità di 12 Gbit/s e avrà 12 antenne, due delle quali utilizzate per i gateway e 10 per le connessioni remote.

NUOVI OPERATORI, NUOVI OFFERTE: I COLOSSI TREMANO!


palloneDal 16 Maggio 2013 tutti i nuovi clienti Rabona Mobile (sia per chi passa tramite il processo di portabilità e sia per chi attiva un nuovo numero con prefisso 350) possono attivare la nuova offerta Bomber che consiste di avere ogni mese al costo di 9 euro al mese per 3 anni un pacchetto tutto incluso di chiamate, messaggi ed internet mobile. In più per i primi 3 mesi i minuti e sms sono raddoppiati.

Se si attiva la promozione entro 15 Settembre 2013 per i primi 12 mesi dall’attivazione in offerta si avranno 600 minuti,  600 sms ed 1 GB di internet.

La tariffazione è effettivi secondi di conversazione e non è previsto nessun scatto alla risposta.

INIZIALMENTE LA PROMOZIONE ERA FRUIBILE A 9€ SOLO PER I PRIMI 3 MESI, MA IL PERIODO PROMOZIONALE E' STATO PROROGATO A 12 MESI.

Terminati i 12 mesi di offerta, la promozione si riduce a  300 minuti di traffico voce verso tutti i numeri nazionali mobile e rete fissa, 300 sms verso tutti i numeri nazionali mobile e rete fissa, 1 GB di Internet Mobile.

Se si consuma 1 GB nell’arco dei 30 giorni la velocità di connessione si paga 50 centesimi ogni MB consumato. Effettivi kb consumati. Apn da utilizzare è web.noverca.it
Nel caso in cui il cliente nel corso della mese superi i minuti e/o gli SMS previsti dal pacchetto, saranno applicate le seguenti tariffe extra soglia:
- 12 centesimi al minuto verso verso tutti i numeri nazionali mobile e rete fissa, tariffa a scatti anticipati di 30 secondi, senza scatto alla risposta.
- 10 centesimi a SMS verso tutti.
La promozione quando partirà sarà attivabile fino al 15 Settembre 2013.
Se non vogliono attivare l’offerta Bomber, possono attivare l’offerta A Tutto Campo o Champions
  • La promo Champions prevede 1200 minuti, 600 sms e 2 GB di Internet Mobile al costo di 19€.
  • La promo A Tutto Campo prevede 2000 minuti, 1000sms e 3 GB di Internet Mobile al costo di 29€


Note:
Il traffico incluso nell’opzione non può essere utilizzato verso le numerazioni in decade 1, 4 e 8. Il costo della chiamata per l’ascolto dei messaggi depositati nella Segreteria Telefonica e del servizio “Deviazione di chiamata” seguono i costi come dal piano tariffario attivo sulla SIM. Il costo di “Notifica SMS” è di 12 centesimi a SMS.
Il cliente che attiverà una SIM in portabilità avrà di default come Piano Tariffario “4+5” (4 centesimi al minuto verso tutti, senza scatto alla risposta, tariffa a scatti anticipati di 30 secondi. SMS a 5 centesimi verso tutti) e potrà scegliere anche l’opzione, che sarà prenotata e attivata a portabilità andata a buon fine con credito sufficiente all’attivazione ovvero pari almeno a 10 euro. L’opzione si rinnova automaticamente, salvo disattivazione, ogni mese con un credito principale minimo di 10 euro. Se la ricarica non verrà effettuata, l’opzione resterà in prenotazione, salvo richiesta di disattivazione da parte del cliente che potrà continuare ad utilizzare la SIM con il piano tariffario scelto. L’opzione si rinnova automaticamente ogni mese a partire dalla data di attivazione.
L’utente in qualsiasi momento potrà disattivare l’offerta inviando un SMS con testo BOMBER OFF al 40543711, dall’area fai da te del sito Rabona o dall’assistenza clienti 19.20.21.
Il pacchetto Bomber è incompatibile con: Champions, A tutto campo, ExtraBox Estate, ExtraBox, NòvercaMagicBox, PowerBox, SuperBox, DreamBox, DreamBox Estate, Nòverca Infinity, TuttoNòverca, TuttoNòvercaNet, TuttoNòverca5, Nòverca Soci@l, Nòverca Soci@l Estate, Nòverca Soci@l Plus
Incompatibile anche con le seguenti offerte per i clienti di Intesa Sanpaolo: Superflash Voce+SMS, Superflash All Inclusive, Superflash Senza Limiti, Superflash PowerBox, Superflash SuperBox, Superflash DreamBox, Superflash Under35.
Con i terminali BlackBerry non è assicurata la funzionalità relativa al traffico dati.L’effettiva velocità di connessione dati dipende da fattori tecnici variabili della rete dell’Operatore Nòverca, dal livello di congestione della rete mobile, dal server cui il Cliente è collegato e dalle caratteristiche del telefonino in uso.

Stampiamo le celle fotovoltaiche su un foglio A3

mercoledì 5 giugno 2013


Alcuni scienziati australiani hanno messo a punto una tecnologia che permette di ''stampare'' celle fotovoltaiche delle dimensioni di un foglio A3. Come già informato qualche tempo fa su questo post.

I ricercatori del Victorian Organic Solar Cell Consortium (VICOSC), del quale fanno parte il Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation (CSIRO), l'Universita' di Melbourne, quella di Monash e diversi partner industriali, hanno messo a punto un provvedimento per realizzare celle che producono da 10 a 50 Watt per metro quadrato, usando una stampante da 200 mila dollari e uno speciale inchiostro fotovoltaico.

Le celle realizzate col procedimento australiano possono essere stampate anche su superfici vetrate o laminate, oppure su materiali come l'acciaio, e possono quindi essere inserite direttamente negli edifici, su tetti, muri o finestre.

La tecnologia per stampare le celle utilizzate per costruire i pannelli fotovoltaici non e' nuova e il Mit di Boston aveva annunciato gia' nel 2011 di aver messo a punto un processo in grado di realizzare le celle usando carta o tessuto come base di stampa. Ma il procedimento australiano impiega un diverso tipo di stampa ed e' tendenzialmente piu' semplice ed economico.

''Uno degli aspetti piu' importanti di questa nuova tecnica - afferma Scott Watkins, ricercatore capo del CSIRO - e' che stiamo sviluppando un procedimento per rendere la stampa di queste celle fotovoltaiche piu' semplice e meno costosa possibile, per eliminare le barriere produttive attualmente penalizzanti la manifattura''.

''Ci sono moltissime cose che si possono fare con celle di queste dimensioni e di questo tipo - spiega Watkins -. Per esempio si possono inserire in cartelloni elettronici o in altri sistemi simili, oppure sulla scocca esterna dei computer portatili, come sistema di ricarica per la batteria''.

In Cina lampioni a sole e vento

E pensare che avevano cominciato proprio gli italiani con un lampione stradale ''rinnovabile'' progettato da un'azienda di Padova, un ibrido che combinava solare ed eolico mediante un pannello e un dispositivo a pale collocati in alto in grado di alimentarlo con sole e vento. Ma la regione cinese di Pinquan ha fatto di piu', installando 120 lampioni forniti da un'azienda statunitense, la Uge (Urban Green Energy Inc) alimentati grazie alla combinazione, su ogni elemento illuminante, di tecnologia eolica e fotovoltaica.

I rispettivi ibridi sono dotati di una turbina eolica e due pannelli solari da 280 watt, funzionano in completa autonomia dalla rete. L'energia generata dalle turbine eoliche e dai pannelli solari viene immagazzinata in un accumulatore ai piedi del lampione, che garantisce un'alimentazione sicura per almeno cinque giorni anche in condizioni climatiche non ottimali. Una previsione del risparmio che si otterra' con Sanya Streetlamp, cosi' si chiama il lampione green, che ha invogliato la citta' di Pechino a ordinarne 100 ibridi di questi esemplari.

La banda larga arriva in bicicletta

giovedì 30 maggio 2013

Bicicletta

Venerdì 24 maggio a Torino la banda larga arriverà con un canale alquanto inusuale: non con un doppino in rame, non con la fibra ottica, ma in bicicletta. L’idea è stata sviluppata dalla Trampoline srl con la consulenza di Federico Molteni ed il lavoro della Polibike, realizzando qualcosa di unico nel suo genere: la Bike WiFi Placejam, un mezzo di locomozione totalmente “green” in grado di distribuire banda larga ovunque possa essere utile. Il tutto, peraltro, con un modello di business solido alle spalle, in grado di sostenere il futuro sviluppo dell’idea e la sua immissione sul mercato.

La bicicletta è ormai pronta: gli ultimi dettagli stanno definendo il concept che la Trampoline porterà in Piazza San Carlo in rappresentanza dei progetti I3P (incubatore delle imprese innovative del Politecnico di Torino). Spiega Giancarlo Baraldo: «La BiKe WiFi è una bicicletta da città, di colore metallizzato, con ruote e sellino in tinta, munita di due borsoni in cuoio laterali sul portapacchi, dove alloggiano due batterie che alimentano un Hot spot WiFi Placejam». Un’asta alta due metri, corredata di led ad alta visibilità, sorregge una bandierina promozionale ed identifica il punto mobile in grado di offrire una connessione gratuita in grado di arrivare a 60mbps.
Il 26 maggio, in occasione del Bike Pride di Torino, la bicicletta-Wifi partirà dal Parco del Valentino alle 15 e si concluderà a Parco Dora alle 18, portandosi così appresso un doppio carico di valore: un mezzo di trasporto salutare ed ecologico che elargisce banda larga con generosità a chi è nei pressi.
In pochi secondi le persone si connettono ad Internet, inserendo il proprio numero di cellulare e creando un account, in una pagina personalizzata, e possono navigano in Internet a 60 mega alcune ore GRATIS. Pensiamo che quello di dare la connessione Ultraveloce ad Internet
in piazze, parchi, eventi, concerti possa essere un potentissimo strumento promozionale, ed è per questo che stiamo progettando altri mezzi di trasporto ecofriendly in collaborazione con grandi marchi.
La Bike WiFi Placejam è dunque soltanto l’inizio di un percorso, un modo per estendere la portata di ciò che la federazione di hotspot Placejam già sta realizzando in tutta europa (contando ormai oltre 100 mila utenti iscritti). Una nuova grammatica della connettività, insomma: navigare, voce del verbo pedalare.

Lo smartphone riconvertito in microscopio

martedì 23 aprile 2013

Un semplice accessorio trasforma un comune smartphone in un microscopio a fluorescenza.



smartphone microscopio
Microscopi ecitometri a flusso sono tra gli strumenti d'uso più comune in medicina, e anche tra i più utili.
Permettono di identificare i patogeni e le cellule, individuare ibiomarcatori, effettuare la diagnosi di malattie ematiche e via di seguito.
Il problema è che queste apparecchiature non sono sempre disponibili, particolarmente nei Paesi più poveri, e anche quando esistono sono troppo ingombranti per essere portate "sul campo".

Alcuni ricercatori dell'Università della California Los Angeles hanno sviluppato un semplice apparecchio da collegare a un normale smartphone per trasformarlo in un microscopio a fluorescenza o in un citometro a flusso.
Dei LED eccitano le proteine fluorescenti, un filtro di plastica elimina la luce dispersa (creando così lo sfondo scuro) e una lente, frapposta tra il campione e la fotocamera, raccoglie la fluorescenza; per ottenere un citometro c'è una zona apposita in cui inserire il campione.
I suoi inventori ritengono che questa tecnologia possa rivelarsi particolarmente utile nei Paesi del terzo mondo per il monitoraggio dei pazienti positivi al HIV e per l'identificazione di vari patogeni, quali i parassiti eventualmente presenti nell'acqua potabile.

Un grattacielo per catturare i rumori e trasformarli in energia

venerdì 19 aprile 2013


Posizionato vicino alle autostrade, il Soundscraper trasforma il rumore in 150 MWatt.

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Chi abita nelle vicinanze di strade molto trafficate ha un nemico contro il quale può fare ben poco: il rumore dei veicoli che passano.
Un gruppo di designer ha partecipato all'edizione 2013 della eVolo Skyscraper Competition con un progetto che permette di trasformare questo inquinamento acustico in energia.

Posizionati nelle vicinanze delle autostrade e dei più trafficati nodi ferroviari, i Soundscraper(così è stato battezzato il progetto) sono caratterizzati da una superficie esterna coperta da un doppio strato di materiali, separato dalla facciata vera e propria da un telaio metallico.
Ogni Soundscraper dispone di 84.000 elementi elettroattivi che coprono il telaio e "raccolgono" i rumori tramite dei sensori chiamai Parametric Frequency Increased Generators; le vibrazioni generate dal rumore vengono poi convertite in energia cinetica, che a sua volta è poi trasformata in elettricità, da conservare in batterie o immettere nella rete principale.

Il gruppo che ha ideato il progetto stima che un Soundscraper possa produrre 150 MW in una città densamente popolata, ossia circa il 10% del fabbisogno energetico per l'illuminazione di una città come Los Angeles.
La costruzione di diversi Soundscraper permetterebbe quindi di ridurre l'utilizzo delle fonti tradizionali e ridurre anche le emissioni nocive per l'ambiente.
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E' questa la scocca posteriore dell'iPhone "low cost"?

giovedì 18 aprile 2013

Da diversi mesi circolano indiscrezioni secondo cui Apple, insieme al prossimo iPhone (5S o 6 che sia), potrebbe lanciare sul mercato anche un iPhone “low cost”, realizzato con materiali meno nobili, per cercare di contrastare il dominio incontrastato di Android nel segmento “medio/basso”.
Il sito Tactus.com ha pubblicato uno foto di quello che potrebbe essere la parte posteriore di questo nuovo iPhone economico. La scocca, probabilmente in policarbonato, ha gli spigoli leggermente arrotondati. Sul lato si trovano le fessure per i tasti del volume e del mute mentre il posizionamento della fotocamera sembrerebbe simile a quello di iPhone 5 con il flash LED ed il foro per il microfono. Secondo la fonte, questo iPhone dovrebbe essere disponibile in diverse varianti di colore.
iPhone economico
Dal punto di vista hardware, invece, Apple si dice che potrebbe utilizzare un processore A5 ed una fotocamera da 5 megapixel. Per quanto riguarda il display ci sono due correnti di pensiero: o un retina da 3.5 pollici oppure un 4 pollici.

l'HTC First e FacebookHOME, il launcher del Social network

giovedì 4 aprile 2013
Con immediato lancio, è già disponibile il sito ufficiale del programma Facebook Home lanciato in esclusiva con un nuovo HTC, chiamato First.
L’HTC first è dotato di un processore dual core  Qualcomm Snapdragon 400 (8930AA), 1GB di memoria RAM, 16GB di memoria integrata espandibile, un display da 4.3 pollici con risoluzione di 1280x720 pixel, fotocamera da 5 megapixel con sensore BSI f2.0 e lente da 28mm, fotocamera frontale da 1.6 megapixel con sensore BSI, sensori di prossimità e di luminosità, giroscopio,  accelerometro a tre assi, batteria da 2000mAh, supporto alle reti quadribanda GSM/GPRS/EDGE, quadribanda UMTS/HSPA/HSPA+ e dual band LTE (850/1900MHz), Wi-Fi 802.11 a/b/g/n, microUSB 2.0 e Bluetooth 4.0 BLE.

Ecco il video di lancio:



Con l'HTC First, Facebook Home non potrebbe essere migliore. Non è necessaria nessuna configurazione: basta accenderlo, accedere a Facebook e tutti i tuoi amici saranno lì. Il telefono è disponibile nei colori nero opaco, bianco, rosso e blu chiaro, con uno schermo da 4,3", una fotocamera da 5 megapixel sul retro e funzionalità LTE integrata. In esclusiva da AT&T. Disponibile a partire dal 12 aprile negli Stati Uniti.
Queste le dichiarazioni di Facebook. In stile Nokia, sarà disponibile in diverse colorazioni.


Hai già un Android? Scarica Home gratis.

"Per iniziare a usare Facebook Home sul tuo Android bastano 3 passaggi. Aggiungi le applicazioni Messenger e Facebook per completare il quadro. Facebook Home per Android potrà essere scaricato dal Play Store di Google su determinati dispositivi, tra cui HTC One X, HTC One X+, Samsung Galaxy S III e Samsung Galaxy Note II.
Scaricalo gratuitamente dal 12 aprile."

In sintesi, questo è il messaggio che fuoriesce dal nuovo portale HOME di Facebook. A presto, su tutti i telefonini! Per maggiori informazioni, reindirizzo alla pagina ufficiale di presentazione del nuovo programma di Facebook.


Streaming dalla sede dell'azienda in California - SEGUI LA DIRETTA



Alla vigilia dell'evento organizzato da Facebook per oggi, su cui non si hanno informazioni certe, scappano in rete le foto di un eventuale smartphone del social network. Sono state pubblicate su Twitter da @evleaks e mostrano quello che potrebbe essere il Facebook Phone in collaborazione con Htc. Si chiama Htc First, dove la scritta First e' in un sospetto colore blu, come quello che contraddistingue il social network.


Quando il nome f la differenza: INKULATOR

giovedì 14 marzo 2013
Il Windows Store, che ha debuttato ufficialmente cinque mesi fa, è in continua crescita visto il grande interesse mostrato dagli sviluppatori anche di un certo spessore. Cosa può accadere se una software house Canadese rilasciasse un’app nello Store americano e quella stessa app venisse rilasciata anche in quello italiano? La risposta è abbastanza banale: molto semplicemente l’app viene visualizzata anche nel nostro Store, tradotta o meno. Ma cosa può accadere se il nome dell’app fosse un po’ ambiguo?

Inkulator

È il caso di SurfaceSoft e la sua app “Inkulator“, resa ormai celebre in Italia per il suo nome abbastanza bizzarro, per non usare altri termini. Ovviamente si sono scatenati fior di articoli su vari blog e addirittura un appunto su un sito autorevole come Repubblica.it. Purtroppo in questi casi, spesso, si cade nell’informazione da Novella2000 (senza offesa per il giornale di gossip) e quindi vediamo di far un po’ di chiarezza, anche per rispetto degli sviluppatori.
L’applicazione, innanzitutto, non è stata creata da Microsoft come qualcuno ha scritto e poi corretto. Essa è stata realizzata per eseguire i calcoli matematici in un modo più “cool” (astenersi maliziosi) utilizzando la nostra grafia e lasciando al software l’interpretazione delle espressioni matematiche di livello base. Il nome dell’applicazione, ufficialmente, è rappresentato dall’unione di due parole: ink e calculator, ovvero inchiostro ecalcolatrice. Purtroppo proprio quest’unione inglese ha generato una certa attenzione sull’app.
Tratto Da WBlogItalia

Il Kinect invece del mouse

giovedì 7 marzo 2013

L'innovativa modalità di interazione sostituirà il mouse sui PC. Grazie alle nuove gesture è possibile effettuare lo zoom, scorrere le schermate e anche cliccare.

kinect mano mouse
Alla TechFest 2013 che si tiene presso il quartier generale di Microsoft a Redmond è possibile dare un'occhiata alle tecnologie su cui il reparto Ricerca e Sviluppo sta lavorando.
Tra queste c'è un importante aggiornamento del Software Development Kit per Knect, la periferica per Xbox 360 che consente di sostituire il controller con il corpo stesso dei giocatori.

Sebbene l'abbinamento tra Kinect e Xbox sia naturale, sin dal lancio della periferica c'è stato chi ha intravisto le potenzialità possedute da Kinect per introdurre innovative modalità di interazione con il Pc.
Microsoft stessa, in seguito, ha rilasciato il SDK per poter sviluppare applicazioni che consentano di utilizzare Kinect con un normale computer, e ora - in attesa del lancio di Kinect 2, probabilmente in concomitanza con quello della nuova Xbox - è tempo di mostrare quali nuove possibilità si aprono.
La tecnologia mostrata alla TechFest permette di migliorare decisamente la capacità di individuazione e tracciamento delle mani posseduta da Kinect: la versione migliorata permette di utilizzare le mani per eseguire delle gesture come quelle rese famose dai touchscreen di tablet e smartphone.
Gli utenti possono così, per esempio, allontanare le mani per effettuare lo zoom o muoverle per far scorrere le schermate, in pratica eseguendo quelle funzioni che finora richiedevano un touchpad o un mouse.
Microsoft ha anche mostrato come un gioco disponibile per Windows 8 - Jetpack Joyride - sia perfettamente utilizzabile adoperando Kinect e le funzionalità introdotte dal nuovo SDK.
L'aggiornamento che permette di sfruttare queste possibilità - ma solo su Kinect per Windows - è atteso nelle prossime settimane e introduce gesture equivalenti al click del mouse: le periferiche tradizionali sembrano avere i giorni contati.
Qui sotto, il video dimostrativo realizzato dal sito The Verge.



Il computer è All-In-One: basato su APU AMD e con Linux preinstallato.

hp ubuntu
L'avventura di Linux come sistema preinstallato sui PC è costellata di alti e bassi - basti pensare a Dell, che prima propone computer con Ubuntu, poi li toglie dal sito e quindi li rimette - ma, in generale, non sono molte le grandi aziende che hanno a catalogo proposte di questo genere.
Ogni tanto, però, qualche produttore ci riprova. L'ultimo in ordine di tempo è HP che al mercato britannico propone l'All-In-One Pavilion 20-b101ea con Ubuntu quale SO preinstallato.

Si tratta di un sistema basato su APU AMD E1-200, con scheda grafica integrata AMD Radeon HD 7310, 4 Gbyte di RAM, hdd Da 500 Gbyte e schermo da da 20 pollici (con risoluzione di 1.600x900 pixel): un'offerta entry-level (la CPU in particolare si può considerare paragonabile agli Atom di Intel, sebbene il reparto grafico sia migliore) proposta a 349 sterline tasse incluse (ossia circa 400 euro).
Sembrerebbe che un funzionario Samsung, rimasto però anonimo, abbia rivelato a Korea Timesalcuni aspetti del prossimo phablet che andrà a sostituire l'attuale Galaxy Note II, aggiornando l'originale device alla terza generazione. Il dispositivo, che dovrebbe essere presentato in una non meglio precisata data del prossimo autunno, sembrerebbe godere di caratteristiche di spicco, con una piattaforma simile a quella anticipata per l'altro top di gamma Samsung di punta, lo smartphone Galaxy S IV.

Ancora una volta dunque Samsung dovrebbe adottare un pannello di tipo AMOLED per lo schermo, con diagonale addirittura di 5.9 pollici e risoluzione FullHD, che dovrebbe quindi avere anche un'elevatissima densità di pixel per pollice. Con una diagonale del genere inoltre è probabile che il Galaxy Note III raggiungerà la sua estensione massima: oltre diverrebbe a tutti gli effetti un tablet da 7 pollici, piuttosto scomodo da tenere nel palmo di una sola mano come uno smartphone.Anche la piattaforma hardware, sempre stando alle rivelazioni della fonte, sarebbe simile a quella del Galaxy S 4, con il SoC Samsung Exynos 5 Octa al centro dell'intero sistema. Il chip come sappiamo è composto da una potente soluzione a 8 core, quattro di tipo ARM Cortex A15 e quattro A7, combinati insieme nell'architettura big.LITTLE. Agli 8 core è affiancata anche la GPU PowerVR SGX 544MP, una via di mezzo tra il modello che equipaggia l'Apple iPhone 5 e l'iPad 4 e che dovrebbe quindi esprimere una notevole potenza in termini di capacità di calcolo.Il SoC dovrebbe poi essere abbinato a 2 GB di RAM ed ovviamente è molto probabile che anche il sistema operativo Google Android sia di ultima generazione, probabilmente in versione 4.2 Jelly Bean. Non si conoscono al momento altri dettagli o anticipazioni, ad esempio sul quantitativo di memoria interna per lo storage, sulla risoluzione della fotocamera e, soprattutto, su eventuali novità legate alla S-Pen e alle funzionalità che supporta. Ulteriori dettagli probabilmente emergeranno comunque a breve, dopo che Samsung avrà presentato ufficialmente il Galaxy S 4 che ora sta monopolizzando l'attenzione di media e mercato.   

Galaxy S IV a New York il 14 marzo

venerdì 1 marzo 2013

Per il lancio, l'azienda coreana prepara una sorpresa nella celebre piazza di New York.

ready4 nyc
Se il prossimo 14 marzo non avete niente da fare (preferibilmente verso sera, magari alle 19.00 ora della costa orientale statunitense), potreste accettare l'invito di Samsung e ritrovarvi tutti insieme a Times Square, a New York.
Il motivo? «Be ready 4 the next Galaxy» -«Preparatevi al prossimo Galaxy», anche se la traduzione non rende il gioco di parole in inglese - recita l'invito che l'azienda coreana sta diffondendo via Twitter, e a questo punto la ragione diventa chiara: qualcosa accadrà in occasione della presentazione del Galaxy S IV, destinato a diventare il nuovissimo smartphone di punta di Samsung.
L'evento in sé - battezzato Samsung Unpacked 2013 Episode 1 - si terrà al Radio City Music Hall ma, volendo fare le cose in grande, Samsung deve aver pensato che una folla riunita a Times Square per l'occasione può essere un ottimo mezzo per sottolineare l'importanza del momento.
Probabilmente i due luoghi saranno in collegamento tramite i maxischermi che caratterizzano la piazza newyorkese, che trasmetteranno in streaming la presentazione; se poi Samsung abbia in serbo qualche altra sorpresa, tra appena due settimane sapremo di che cosa si tratterà.



In UK, una piccola comunità esclusa dai progetti della banda ultralarga, mette in piedi una rete a 1 Gbit/s.

broadband
Il problema del digital divide non è soltanto italiano: anche nel Regno Unito ci sono realtà rurali nel cablare le quali le grandi compagnie telefoniche non hanno interesse o convenienza.
Certo, i problemi non sempre sono comparabili; per esempio l'ADSL è la norma anche in regioni relativamente remote, ma quello che vogliono gli abitanti ora è la fibra ottica, che laggiù va diffondendosi.

I residenti di Frilford, per esempio, erano stanchi di doversi accontentare delle velocità dell'ADSL, penalizzanti specialmente in upload. Soprattutto, coloro che hanno scelto il telelavoro trovavano scomodo non avere accesso a reti più veloci.
Così si sono messi d'accordo e hanno contattato la Gigaclear, la quale ha iniziato le operazioni di posa della fibra ottica ed entro il mese di aprile fornirà connessioni a 1 Gbit/s - come quella dell'esperimento di Google - a tutto il paese (che conta poco più di 200 abitanti).
Tra i residenti ci sono piccole realtà imprenditoriali - come la Paddock IT Solutions- che basano la propria attività sull'utilizzo di Internet e sono più che soddisfatti di questa soluzione.

Bruce Ballard, direttore della Paddock, racconta: «Al momento usiamo l'ADSL su rame, ma il traffico in upstream ha pessime prestazioni. Inoltre è inaccettabile la tendenza del nostro provider attuale a lasciarci senza servizio».
L'accordo con Gigaclear consentirà a Ballard di continuare a gestire l'azienda da casa - dove si trovano anche i server - e potrà, come spiega egli stesso, «aprire una porta sul futuro».
Anche in qualche altra parte d'Europa questo è avvenuto, via wireless, ma è avvenuto!!! :)


La diversa appartenenza politica fa sviluppare aree diverse del cervello.

political brain
Come si fa a scegliere per chi votare? Si valutano i programmi, si propende per il candidato che piace di più, si fanno calcoli... ma a influire sulla decisione finale è anche l'architettura del cervello.
Questo è quanto emerge da un recente studio pubblicato su PLOS ONE, condotto su elettori statunitensi e che permette di predire l'appartenenza politica (di destra o di sinistra) con un'accuratezza dell'82,9%.

Per condurre lo studio, i ricercatori si sono appoggiati ai registri pubblici che mostrano le dichiarazioni di appartenenza - al Partito Repubblicano o a quello Democratico - degli americani.
I volontari sono stati sottoposti a un esperimento, durante il quale dovevano prendere decisioni che comportavano un certo rischio a un gioco d'azzardo mentre nello stesso tempo i loro cervelli venivano sottoposti a scansione.
Alla fine, i ricercatori hanno scoperto che non c'erano differenze nei rischi presi o evitati da democratici e repubblicani, ma anche che mentre i volontari prendevano le decisioni si attivavano aree diverse nel cervello a seconda dell'appartenenza politica.

I democratici mostravano un'attività maggiore nell'insula del lato sinistro (area associata ai comportamenti sociali e all'autocoscienza), mentre i repubblicani mostravano l'attività maggiore nell'amigdala destra(area associata al sistema di risposta ai pericoli).
Ricerche precedenti avevano già mostrato che la regione dell'amigdala presenta strutture differenti a seconda che il soggetto esaminato sia di appartenenza democratica o repubblicana. E un'architettura diversa conduce a comportamenti diversi.
cervello
Darren Schreiber, leader della ricerca, precisa però che tutto ciò non significa che il comportamento sia predeterminato dalla struttura del cervello.
«Se andassi a Las Vegas, non saprei dire chi è un democratico e chi è un repubblicano, ma il fatto che essere un Repubblicano cambi il modo in cui il cervello considera il rischio e l'azzardo è affascinante» ha spiegato.
D'altra parte, non è soltanto la politica ad alterare il cervello. Una ricerca di una decida di anni fa mostrava che la materia grigia dei tassisti londinesi era maggiore per aiutarli a memorizzare la mappa della città: più tempo passavano sulle strade e più grande era l'ippocampo.
«Il cervello cambia» conclude Darren Schreiber. «Il cervello è dinamico».

Firefox OS prende vita

mercoledì 27 febbraio 2013

Il gigante giapponese SONY scommette sul sistema operativo di Mozilla insieme a Huawei e LG.

Geeksphone Keon Peak
Dopo che ZTE e Alcatel hanno rotto il ghiaccio, annunciando i primi smartphone con Firefox OS, anche altri produttori si stanno facendo avanti.
Huawei e LG si sono dette interessate, e Sony si è spinta addirittura ad annunciare l'intenzione di portare sul mercato un dispositivo con il sistema operativo di Mozilla nel corso del 2014.

L'azienda giapponese ha stretto un accordo di collaborazione tecnica con l'operatore telefonico spagnolo Telefònica «per esplorare lo sviluppo di un dispositivo che utilizzi la piattaforma mobile open source Mozilla Firefox OS».
Per quanto riguarda il dispositivo - uno smartphone, con ogni probabilità - che dovrebbe nascere da questa partnership e vedere la luce l'anno prossimo, ancora non si sa nulla di specifico.
I produttori "minori" si stanno invece dando da fare nel presentare le proprie alternative come ha fatto per esempio Geeksphone che al Mobile World Congress sta attirando attenzione con il proprio smartphone Peak, dotato appunto di Firefox OS.
Peak è basato sul processore dual core Qualcomm Snapdragon S4 Play a 1,2 GHz con 512 Mbyte di RAM; monta un display da 4,3 pollici con risoluzione di 960x540 pixel, fotocamera posteriore da 8 megapixel e anteriore da 2 megapixel, 4 Gbyte di memoria interna, slot per schede microSD, batteria da 1.800 mAh e supporto alla connettività HSPA.
Si tratta di specifiche che, sebbene non rappresentino certamente il meglio disponibile, sono superiori a quelle proposte finora per gli smartphone con Firefox OS.
Geeksphone propone anche un altro smartphone con Firefox OS, il Keon, con specifiche inferiori: processore Snapdragon S1 7225AB a 1 GHz con 512 Mbyte di RAM, schermo da 3,5 pollici con risoluzione di 480x320 pixel, fotocamera posteriore da 3 megapixel, 4 Gbyte di memoria interna.
I due smartphone dovrebbero essere messi in vendita nel giro di qualche settimana; pare che il prezzo del Peak sia di circa 200 euro.

Android anche su Windows

giovedì 7 febbraio 2013

Android 4.0 ora gira sotto Windows, completo di app e di tutte le funzionalità.

windowsandroid
Per chi è curioso di sapere che cosa Android abbia da offrire ma non ha intenzione di comprare uno smartphone - o un tablet - per scoprirlo, oppure  semplicemente per chi avesse voglia di riprodurre la piattaforma del vostro telefono (applicazioni annesse) sul PC, ecco la soluzione: la cinese SocketeQ ha lanciato "WindowsAndroid", un emulatore che permette di adoperare Android 4 sotto Windows Vista, 7 e 8.


Si tratta di un programma che non permette soltanto di eseguire le varie app (come fanno altri emulatori Android), ma l'intero sistema operativo, completo delle applicazioni integrate (come il browser) e tutte le funzionalità.
Qui sotto, un videoriassunto!

"Usa vuole copertura wi-fi coast to coast"

martedì 5 febbraio 2013

Direttamente da ansa.it, di Alessandra Baldini
Usa vuole copertura wi-fi coast to coast
Gli Stati Uniti coperti da una gigantesca e potentissima rete wi-fi 'coast to coast': una proposta fantascientifica avanzata dal governo di Washington sta scatenando una guerra tra i giganti delle telecomunicazioni. Il piano, una prima mondiale, e' stato messo nero su bianco dal presidente della Federal Communications Commission (Fcc), l'agenzia federale che vigila sulle comunicazioni Julius Genachowsky e sottoposto ai cinque membri della commissione. Ci vorranno anni per farlo diventare operativo, se e quando verra' approvato, ma le prospettive sarebbero epocali: la rete sarebbe cosi ampia da consentire ai consumatori americani di fare telefonate e navigare il web senza doversi preoccupare della bolletta a ogni fine del mese. La proposta, di cui da' notizia oggi il Washington Post, ha messo in agitazione l'industria delle telecomunicazioni che ha montato una campagna di lobby per convincere i politici a riconsiderare l'idea. Gruppi di pressione contrari sono stati mobilitati dai giganti dell'high-tech come Google e Microsoft che vedono solo potenzialita' nella rete libera.
Google ha gia' lanciato una iniziativa simile in alcune parti di Silicon Valley e a New York nel quartiere di Chelsea, in una zona trendy, che pullula di gallerie d'arte e uffici high-tech, ma che comprende anche diverse scuole pubbliche e un complesso di case popolari e che presto diventera' la piu' vasta zona franca, internet parlando, dell'isola dei grattacieli. Le frequenze che la Fcc vorrebbe consegnare al pubblico americano sarebbero molto piu' potenti delle reti wi-fi esistenti che sono diventate di uso comune nelle case: sarebbero in grado di penetrare muri di cemento armato e viaggiare attraverso colline e foreste. Se tutto andra' come previsto il wi-fi diventerebbe una realta' in tutte le aree metropolitane e molte zone rurali.
Le reti permetterebbero a un'auto senza pilota di comunicare con un altro veicolo a un chilometro di distanza o a un paziente con un monitor cardiaco di scambiare dati con un ospedale dall'altro lato della citta'. Piu' banalmente, il wi-fi pubblico permetterebbe a chiunque di fare telefonate da cellulari via Internet senza pagare. Il piano della Fcc fa parte di una revisione piu' generale dell'assetto delle frequenze teso a rafforzare le reti cellulari e creare canali dedicati per le risposte alle emergenze. Perplessi i repubblicani, secondo cui il governo non puo' permettersi di perdere i miliardi di dollari che arriverebbero dall'asta delle frequenze ai privati, ma soprattutto le grandi societa' di Telecom come Att , T-Mobile e Verizon Wireless che hanno scritto all'agenzia federale chiedendo di far marcia indietro sull'iniziativa