Inizia l'era di Office 365

giovedì 30 giugno 2011
La versione cloud e in abbonamento della suite di Microsoft è finalmente disponibile.

Microsoft Office 365
L'attesa è finita: Office 365, la versione online della suite di Microsoft, è da ieri disponibile per chiunque intenda sottoscrivere l'abbonamento.
Office 365 è un progetto ambizioso e segno di quanto Microsoft intenda essere presente nel mondo del cloud computing.
Progettato per soddisfare le esigenze di professionisti, piccole e medie aziende che non vogliono o non possono sobbarcarsi i costi delle licenze della versione desktop di Office, 365 ha uno dei propri punti di forza anche negli strumenti di collaborazione online che mette a disposizione.
La quota minima mensile è di 5,25 euro al mese per utente (a meno che non si voglia soltanto la posta elettronica: in quel caso bastano 1,79 euro) ed è possibile arrivare sino a 25,50 euro a seconda dei servizi richiesti.
All'interno di Office 365 vi sono, oltre alle ben note applicazioni in versionecloudSharePoint, Exchange Onlinee Lync Online.
L'accesso a Office 365 è garantito non solo da Windows e Mac OS X ma anche dai dispositivi portatili con Windows Phone, iOS, Android e BlackBerry.
Permetterà di stringere relazioni e condividere le proprie passioni. E promette di far dimenticare Facebook.


Non è da poco che Google cerca di conquistare un'anima social che le permetta di competere alla pari con Facebook.
Ora i tentativi dell'azienda di Mountain View si concretizzano attorno al progetto Google+, appena presentato e disponibile in versione di test soltanto su invito.
«Tra i bisogni fondamentali dell'essere umano c'è sicuramente quello di stringere relazioni con gli altri» dice Google presentando il progetto, che mira a rendere più efficace la condivisione online.
Per raggiungere questo obiettivo Google ha dotato gli utenti di diversi strumenti.
Il primo è +Cerchie, ideato per «condividere le cose giuste con le persone giuste»: in altre parole anziché etichettare tutti genericamente come amici il servizio permette di creare diverse cerchie di persone per consentire di scegliere con precisione che cosa condividere e con chi.




Poi c'è +Spunti: si presenta come un «motore per la condivisione online» che «genera un feed di contenuti altamente contagiosi provenienti da tutta la Rete. Su qualsiasi argomento, in oltre 40 lingue» per avere sempre qualcosa di cui parlare.



+Videoritrovi mira a far diventare gli «incontri sullo schermo fossero divertenti, fluidi e casuali», proprio come se avvenissero entrando in un bar per scambiare quattro chiacchiere con i presenti, certi che chi si trova lì non si risentirà perché viene disturbato proprio in quel momento, come invece può accadere con gli strumenti di comunicazioni tradizionali.



+Mobile è, come si può intuire, l'insieme di strumenti dedicati agli smartphone (per ora è presente nell'Android Market, presto sarà anche nell'App Store): permette di condividere la posizione geografica, caricare istantaneamente le fotografie, scambiarsi messaggi con Huddle.



Google promette che il progetto Google+ sarà presto aperto a tutti, dopo la fase su inviti che servirà a mettere a punto gli ultimi dettagli e che, anzi, ha già superato il numero massimo di utenti che possono partecipare. La domanda è: basterà a strappare utenti a Facebook?
Murdoch cederà il social network per 30 milioni di dollari. Licenziamento in arrivo per metà dei dipendenti.

MySpace svenduto 30 milioni dollari Specific Media
La lunga parabola discendente di MySpace sta per arrivare alla conclusione: pare che News Corp. abbia trovato un compratore.
Il social network acquistato nel 2005 per 580 milioni di dollari cambierà di mano per una cifra che si aggirerà intorno ai 30 milioni di dollari, ancora meno del prezzo ipotizzato appena due mesi fa.
Di ufficiale, al momento, non c'è niente ma le cifre derivano dalle indiscrezioni raccolte da Associated Press, che cita fonti affidabili.
Queste fonti hanno anche indicato i nomi dei possibili compratori: il fondo di investimento Golden Gate Capital, la società attiva in campo pubblicitario Specific Media e il fondo Austin Ventures legato a Chris DeWolfe, cofondatore di MySpace.
Al momento pare che l'acquirente più probabile sia Specific Media, ma non si può mai dire: del resto con ogni probabilità News Corp. annuncerà la vendita entro la fine della settimana, per far rientrare la cifra che incasserà nel bilancio della società prima della fine dell'anno fiscale, ormai in chiusura.
Pare che non abbia proprio funzionato il restyling messo in opera lo scorso ottobre e che la concorrenza di Facebook, indicata come causa principale del crollo, sia davvero invincibile.
Al momento MySpace può contare ancora 500 dipendenti; in contemporanea con la cessione si parla di un'ondata di licenziamenti che coinvolgerà circa la metà di essi.

AgCom e censura siti: pressioni dal governo, silenzi dall'opposizione

mercoledì 29 giugno 2011
L'Authority per le comunicazioni bloccherà i siti pirata. La causa sta forse in pressioni da parte del governo, ma è comunque grave il silenzio di Bersani e Di Pietro.

Agcom pirati
Potrebbe esserci un accordo segreto (ma neanche poi tanto) tra Governo e potenti lobby dell'industria multimediale - network TV, discografici, produttori cinematografici - dietro l'ultima decisione dell'AgCom.

L'Autorità ha fatto sapere che interverrà direttamente, senza fare ricorso alla magistratura, per bloccare i siti web italiani e stranieri che a proprio parere insidacabile violino il copyright di prodotti multimediali.
Gli stessi sottogretari alla presidenza del Consiglio Gianni Letta (azionista e dirigente Mediaset in aspettativa) e Paolo Buonaiuti potrebbero essere intervenuti, più o meno discretamente, sul presidente dell'Authority Calabrò.
Questi è stato per anni uno stretto collaboratore di Letta e potrebbe oggi seguire i suoi dettami per evitare le sabbie mobili parlamentari, in un momento molto difficile per il governo e la legislatura.
Non si capisce però a questo punto il silenzio dell'opposizione: Bersani, Veltroni e Di Pietro non si stanno schierando contro una normativa extraparlamentare che rischia di dare un colpo alla libertà di espressione non meno di un'eventuale decreto-bavaglio sulla pubblicazione delle intercettazioni.

Dal cassonetto... al social network!

BinCam è un'applicazione per Facebook del tutto particolare: scatta foto al contenuto di un bidone della spazzatura e le pubblica in automatico sul social network.
Ideata come parte di un progetto di ricerca della Newcastle University, nel Regno Unito, l'app viaggia in coppia con un Xperia X10 agganciato all'interno del bidone degli studenti che partecipano.
Ogni volta che il contenitore viene aperto e richiuso lo smartphone scatta una nuova fotografia e la invia a Facebook, dove diventa visibile a tutti.
Lo scopo di tutto ciò è «accrescere la consapevolezza circa i rifiuti gettati»trasformando Facebook in una «piattaforma per la riflessione», dove tutti possono complimentarsi per la coscienza ecologica dei volontari o all'opposto rimbrottarli severamente per lo spreco testimoniato dalle immagini.
Proprio le dinamiche sociali di Facebook sono parte dell'oggetto di studio, e considerate un ottimo sistema per invogliare qualcuno a cambiare il proprio comportamento.
Stando alle testimonianze degli studenti, raccontate alla BBC nel video che riportiamo qui sotto (in inglese), il sistema funziona davvero.

Una petizione contro la censura della rete in Italia.

Sitononraggiungibile.it
Da un progetto congiunto di numerose associazioni ed enti tra cui spiccano Adiconsum, Altroconsumo, Assonet-Confesercenti, nasce Sitononraggiungibile, contro il rischio di limitare internet e la sua fruizione in Italia.
L'AgCom con una delibera dello scorso dicembre, la Delibera 668/2010, propone di cancellare o inibire l'accesso ai siti internet sospettati di violare il diritto d'autore.
Il punto cruciale è proprio la parola "sospettare": intervenire preventivamente, prima di un eventuale processo, assumendosi il diritto di decidere anche in ambito privato cosa permettere di pubblicare.

Sitononraggiungibile si prefigge perciò l'obiettivo di raccogliere firme per una petizione che blocchi sul nascere questo rischio: per illustrarne motivi e richieste sul sito sono presenti una pagina delle Faq e una di notizie aggiornate.

Verdi: troppa plastica nei vibratori

lunedì 27 giugno 2011
Nei giocattoli sessuali sarebbero presenti sostanze nocive alla salute: il gruppo ecologista chiede l'intervento del governo.NON VUOI INGRASSARE? ALLORA POSA IL VIBRATORE!

Germania Verdi ftalati vibratori
«La difesa dei consumatori deve ugualmente essere tale dove è in gioco la salute sessuale. I falsi pudori o i pretesi tabù non devono servire ad eludere l'informazione ai consumatori e i controlli» ha dichiarato Volker Beck, dirigente dei Verdi tedeschi.
Basandosi su queste premesse il gruppo parlamentare ha avanzato un'interrogazione al Governo, chiedendo di appurare la quantità di ftalati presenti nei vibratori e in altri articoli analoghi.
Gli ftalati sono agenti plastificanti plastificanti che, secondo i Verdi, arrivano a costituire anche il 50% dei giocattoli sessuali, dove vengono impiegati per rendere più flessibile e modellabile il PVC.
Il problema è che questi materiali hanno conseguenze molto dannose sulla salute: gli ecologisti tedeschi affermano che sono la causa di tumori, diabete, disordini ormonali, sterilità e obesità.
Un matrimonio medio costa all'ambiente l'emissione di alcune tonnellate di anidride carbonica.

Matrimoni emissioni CO2 ambiente anidride carbonic
I matrimoni fanno male all'ambiente. Non tanto i matrimoni in sé, in realtà, quanto tutto il "contorno", ma soprattutto il viaggio di nozze.
A calcolare il "danno" prodotto è stata la rivistaFocus Domande & Risposte, secondo la quale un matrimonio, con tutti gli annessi e connessi, causa l'emissione di 7,5 tonnellate di biossido di carbonio.
La sola cerimonia, svolta in una chiesa "media" da 1.000 metri quadrati da riscaldare e illuminare, produce nel complesso 0,42 tonnellate di CO2, che scendono a 0,31 se il riscaldamento non serve.
Il danno peggiore, come dicevamo, arriva però dal viaggio: gli spostamenti (aereo, auto) e i pernottamenti comportano l'emissione di 3 tonnellate di anidride carbonica.
Il resto è prodotto dagli invitati che devono spostarsi per raggiungere il luogo del matrimonio e poi il ristorante, dal pranzo, dai fiori, dalle bomboniere, dagli inviti, dall'album fotografico e degli abiti degli sposi.
Passerà a 12.000 km, più vicino dei satelliti geostazionari. Ma non si schianterà sul pianeta.

Asteroide 2011 MD sfiora Terra 12000 km
Una distanza di 12.300 km non è poi molta, quando è tra due corpi celesti.
Questa sera, intorno alle 19, il piccolo asteroide 2011 MD (il cui diametro è stimato tra i 5 e i 20 metri) arriverà vicino alla Terra, proprio a circa 12.000 km da noi.
Non si tratta dell'asteroide giunto più vicino in assoluto - 2001 CQ1, con un metro di diametro, il 4 febbraio è arrivato a circa 5.500 km - ma si può comunque dire che sfiorerà il nostro pianeta, se si pensa che lo stesso termine è stato usato nel 2010 per 2010 RF12, che passò a 79.000 km.
2011 MD raggiungerà una distanza dalla Terra inferiore a quella dei satelliti geostazionari, che orbitano a 36.000 km, e per evitare allarmismi ma NASA ha fatto sapere che non c'è alcun pericolo di impatto.
In ogni caso, qualora dovesse entrare nell'atmosfera, non dovrebbe riuscire a raggiungere la superficie, bruciando negli strati più alti.
Invece, l'occasione è preziosa per gli appassionati di astronomia: sempre la NASA spiega che per un breve periodo di tempo l'asteroide sarà abbastanza brillante da essere visto anche con un telescopio di modeste dimensioni.
Un oggetto di queste dimensioni, aggiunge infine l'agenzia spaziale americana, sfiora la Terra in media ogni sei anni circa.
Le prestazioni al di sotto delle aspettative penalizzano i portatili con Chome OS.

Samsung Chromebook Serie 5 delusione prestazioni
Non ha fatto una grande impressione la prima incarnazione dei Chromebook, quella proposta da Samsung.
I Serie 5 stanno ricevendoapprezzamenti per l'estetica, per il peso contenuto, per le rifiniture, per la tastiera; quando però si passa alle prestazioni, i risultati sono deludenti.
Il sito Laptop Magazine ha indicato innanzitutto lo schermo tra i punti deboli per via dei colori troppo spenti, seguito dall'audio (i bassi non si sentono e il volume è in generale insoddisfacente).
Il Chromebook impiega, tutto considerato, 14 secondi per completare il boot: non male, ma è possibile ottenere risultati di poco superiori anche, per esempio, con Ubuntu o ottimizzando al meglio Windows 7.
La vera delusione arriva però nelle prestazioni vere e proprie: il portatile non è in grado di gestire più di poche applicazioni alla volta, ed è possibile riprodurre un video a 720p solo se non si sta eseguendo nessun altro software; cattive le performance anche con i giochi WebGL.
In conclusione il portatile si rivela una delusione sotto diversi aspetti - anche la webcam è mediocre - e si finisce con il pensare che per il prezzo richiesto (399 euro nella versione solo Wi-Fi) offra davvero troppo poco.
Occorre tuttavia ricordare che il Serie 5 non è l'unico Chromebook, ma soltanto un esemplare della famiglia: altri produttori dovrebbero fornire le proprie alternative, e forse anche Samsung saprà correggere i difetti di gioventù del primo modello.

Sea Ray, il primo Nokia con Windows Phone 7 Mango

venerdì 24 giugno 2011

Stephen Elop presenta a un pubblico selezionato l'atteso smartphone. Immagini rubate e un filmato.

Nokia Sea Ray Windows Phone 7 Mango Elop
«Mettete via le macchine fotografichee le videocamere, perché sto per mostrarvi qualcosa di super segreto»: con queste parole Stephen Elop, CEO di Nokia, ha svelato a un ristretto pubblico il primo smartphone finlandese con Windows Phone 7.
Naturalmente qualcuno dei presenti ha ignorato l'invito di Elop e così le prime immagini e un breve video del Nokia con Windows Phone 7 - nome in codice Sea Ray - sono arrivate in rete.
A una prima occhiata presenta una forte somiglianza con N9, lo smartphone con MeeGo presentato soltanto qualche giorno fa.

Le differenze stanno nella disposizione leggermente diversa del flash delle fotocamera da 8 megapixel e l'aggiunta di un pulsante fisico sul lato, oltre che naturalmente nel sistema operativo.
Nulla di più è dato sapere su Sea Ray a parte la probabile adozione della versione Mango di Windows 7, ovvero quella frutto dell'ultimo aggiornamento preparato da Microsoft.
Quanto alla possibile data di arrivo sui mercati, informalmente si parla del periodo delle vendite natalizie; è possibile dunque che la presentazione ufficiale avvenga al Nokia World 2011 di Londra, fissato per il 26 ottobre.



Non serve più mettere a fuoco prima di scattare: la fotocamera di Lytro cattura tutta la luce.


Lytro fotocamera light field messa a fuoco
Lytro è una start-up nata nella Silicon Valley con un obiettivo: portare finalmente sul mercato, a prezzi abbordabili, le fotocamere con tecnologia light field.
Si tratta di un sistema già dimostrato tempo fa che però nessuno è mai riuscito a inserire in una fotocamera di livello consumer.
Se nella fotografia tradizionale viene colta la luce in un dato momento e con una data direzione, una fotocamera light field cattura tutta la luce che si muove in ogni direzione davanti all'obiettivo.

Grazie a un insieme di microlenti poste tra la lente principale e il sensore è possibile catturare e misurare tutta la luce che entra nella fotocamera e la sua direzione.
Ciò rende possibile scattare fotografie senza la necessità di mettere a fuoco il soggetto, poiché l'operazione può essere agevolmente svolta in un secondo momento, ma anche ottenere immagini in condizioni di scarsa luminosità senza l'uso del flash e anche catturare foto in 3D usando un solo obiettivo.
Lytro, che ha raccolto finanziamenti per 50 milioni di dollari, conta di entrare personalmente nel mercato delle fotocamera con una propria linea di prodotti «proposti a prezzi competitivi» come spiega Ren Ng, fondatore dell'azienda.
Per avere un'idea del risultato è possibile utilizzare le immagini dimostrative pubblicate da Lytro. Qui sotto ne riportiamo qualche esempio, su cui basta cliccare per cambiare il soggetto "a fuoco"; altri si trovano sul sito ufficiale.




I dipendenti della società, leader nella sintesi vocale, scrivono a Bernabè per scongiurare la cessione dell'azienda.


Telecom Italia cessione Loquendo
È un gioiellino dell'industria informatica italiana,uno dei pochi rimasti, ma rischia di essere ceduto ad una multinazionale americana.
Si tratta di Loquendo,azienda leader nei sistemi diriconoscimento e sintesi vocale, nata nei laboratori di ricerca Telecom Italia a Torino.

Oggi rischia di essere venduta a una multinazionale americana: per scongiurare questo pericolo i 103 dipendenti hanno scritto una lettera aperta all'AD di Telecom Italia (azienda che controlla Loquendo), Franco Bernabè.
Si teme che questa cessione possa significare la fine dell'azienda stessae che i proventi di un'eventuale vendita non darebbe poi tanto respiro ai conti Telecom Italia, gravati da un forte indebitamento.
Attualmente un accordo quadro tra Telecom e i sindacati esclude le esternalizzazioni di aree e personale Telecom Italia, ma non delle sue dirette controllate: e proprio questo è il caso di Loquendo.


L'azienda brevetta tutte le forme di multitouch: i concorrenti ora rischiano di dover pagare le royalty.


Apple brevetta multitouch
L'ultimo brevettoregistrato da Apple negli USA sta facendo tremare i produttori di smartphone.
La sintesi ufficiale parla di «un'invenzione attuata per combinare un dispositivo multifunzione portatile con un display touchscreen, che comprende la visualizzazione di una porzione di display, dei bordi della scocca e del touchscreen stesso» ma la traduzione è molto più semplice: Apple ha brevettato il multitouch.
Infatti nella descrizione si può leggere anche: «Un gesto di traslazione a N dita viene captato sullo o vicino allo schermo touch. In risposta il contenuto della pagina è spostato per mostrare una nuova porzione del contenuto sul display. Un gesto di traslazione a N dita viene captato sullo o vicino allo schermo touch, dove M è un numero diverso da N».

Non si tratta insomma di "un'implementazione del multitouch" come quelle che l'azienda già aveva protetto ma una formulazione così vaga che in pratica le copre tutte, comprese quelle adottate dai concorrenti.
In quanto approvato, il brevetto è già valido, sebbene limitatamente agli Stati Uniti: ora le aziende che operano in America possono iniziare ad avere paura che da Cupertino partano le richieste di royalty, oppure passare al contrattacco.
L'ampiezza della formulazione è infatti un'arma a doppio taglio: da un lato potrebbe garantire a Apple la proprietà intellettuale su qualunque forma di multitouch; dall'altro rischia di invalidare il brevetto stesso in quanto troppo generico.
Tutto ciò sarà messo alla prova se e quando un tribunale verrà chiamato a giudicare o una violazione del brevetto o la sua eccessiva vaghezza, a seconda di chi inizerà il contenzioso legale.

Più garanzie per chi acquista online

giovedì 23 giugno 2011
Raddoppiano i tempi del diritto di recesso e diventa obbligatoria l'assistenza telefonica.

UE nuove regole acquisti online recesso
«Più sicurezza per i consumatori che effettuano acquisti on-line e regole comuni per le imprese» riassume così Andreas Schwab, relatore al Parlamento Europeo, le nuove normative sul commercio online.
La Commissione Mercato Internet ha approvato quasi all'unanimità una nuova norma che aumenta le tutele per chi compie acquisti in Internet.
Con l'entrata in vigore - che avverrà solo dopo l'approvazione da parte del Parlamento e del Consiglio dei Ministri dell'Unione - raddoppierà il tempo concesso per esercitare il diritto di recesso (che passerà da 7 a 14 giorni) e i venditori saranno obbligati a fornire un servizio di assistenza telefonica, oltre a dover indicare chiaramente l'eventuale imposizione di clausole vincolanti.
Il diritto di recesso non si applica ad alcuni beni digitali - musica, film,software - e a prodotti realizzati su misura (vestiti, mobili) e può estendersi sino a 12 mesi se le informazioni relative alla procedura di recesso, fornite dal negozio virtuale, sono insufficienti.
Il recapito dei prodotti dovrà avvenire entro 30 giorni, trascorsi i quali l'acquisto potrà essere annullato senza penali; sarà chi vende a dover rispondere di eventuali danni e perdite dei beni in fase di consegna.
Nel mese di maggio il gigante della ricerca taglia il traguardo del miliardo di utenti. Microsoft e Facebook incalzano.

Google miliardo visitatori unici maggio 2011
Un miliardo di visitatori unici in un solo mese sono tanti anche per un gigante come Google, che è riuscita a raggiungere il record a maggio.
Secondo comScore Google nel mese scorso si è non solo confermato quale sito più visitato al mondo, ma ha tagliato il traguardo simbolico del miliardo di visitatori distanziando sia Microsoft (905 milioni) che il più giovane e agguerrito concorrente, Facebook, fermatosi a 714 milioni.
Occorre dire che il gigante di Mountain View è riuscito a ottenere questo risultato grazie a tutti i siti che vi orbitano intorno, come Gmail e YouTube.
In termini di crescita, tuttavia, non è Google l'azienda che segna i risultati migliore: ottiene infatti un gradito +8,4% che però deve vedersela con il +15% di Microsoft e il +30% di Facebook: tutte le percentuali si riferiscono all'aumento dei visitatori in un periodo di 12 mesi.
Subito ai piedi del podio troviamo Yahoo, con 689 milioni di visitatori unici e una crescita dell'11% che non è stata tuttavia sufficiente a evitare il sorpasso operato da Facebook già lo scorso ottobre.
È interessante notare come lo storico delle misurazioni, iniziate nel 2006, mostri il raddoppio dei visitatori di Google in questi cinque anni (allora erano 496 milioni) e anche la crescita, seppure leggermente più contenuta, di quelli di Microsoft (allora in testa con 539 milioni).
Infine, i dati di comScore rivelano anche quali siano i siti su cui i navigatori amano passare la maggior parte del loro tempo.
In testa ci sono sempre i soliti noti - Facebook, Microsoft e Google - esattamente in quest'ordine: sul social network gli utenti hanno passato a maggio 250 miliardi di minuti, mentre sui siti di Microsoft sono rimasti per 204 miliardi di minuti; Google arriva terzo, con 200 miliardi di minuti al mese.
Una Internet e una rete cellulare parallele permetteranno di aggirare la censura.

Obama Internet ombra censura
Gli avvenimenti di questi ultimi mesi in diversi paesi arabi hanno incoraggiato la Casa Bianca e il Pentagono a investire pesantemente in progetti di ricerca e sviluppo di tecnologie che permettano l'accesso alla Rete nonostante le varie censure governative.
In effetti in Iran, Siria, Libia ed Egitto, per impedire alla contestazione di organizzarsi il potere politico-militare ha virtualmente distrutto l'accesso al Internet per gran parte della popolazione.
Perciò, secondo quanto riportato dal New York Times nei giorni scorsi, l'amministrazione Obama starebbe per varare sia una rete Internet "ombra" sia un sistema parallelo di telefonia mobile in grado di sfuggire alle limitazioni imposta dalla censura.
Questo progetto nel solo 2011 costerà circa 50 milioni di dollari; cifra ben spesa, secondo il Segretario di Stato Hillary Clinton, perché «si tratta di difendere la libertà di espressione».
Due milioni di dollari sarebbero stati inoltre stanziati per realizzare una speciale "valigia Internet"comprendente un portatile per la gestione amministrativa del sistema, dischi rigidi, CD per l'installazione e cifratura delle comunicazioni, batteria e antenne.
L'intento sarebbe quello di realizzare con facilità un sistema in grado di coprire larga parte dei territori interessati mediante la creazione di una rete di tipomeshtecnologia che consente ad ogni utente di divenire a propria volta router verso altri utenti.
Una rete così congegnata ha il grande vantaggio di adattarsi modularmente alle esigenze degli utenti che ne costituiscono le maglie.
Inutile precisare che il sistema è stato originariamente pensato per le basi USA in Afganistan, dove il Pentagono ha già stanziato oltre 50 milioni di dollari nell'intento di limitare le interruzioni alla comunicazioni governative da parte dei talebani.
Dotato di schermo da 7 pollici, offre la connettività Wi-Fi e riproduce i video in HD a 720p.

Archos Arnova 7 tablet Android 2.2 Froyo 99 dollar
«Un tablet da 7 pollici a 99 dollari è possibile»: è questo l'ultimo slogan di Archos, che conta di mantenere la promessa con Arnova 7.
Si tratta di un prodotto ancora in sviluppo di cui si hanno solo alcune notizie ma che potrebbe rappresentare una piccola rivoluzione in un segmento di mercato dove i protagonisti costano intorno ai 500 dollari.
Ovviamente per poter stare al di sotto dei 100 dollari occorre rinunciare ad alcune caratteristiche non indispensabili presenti nei modelli di fascia più alta.
Ecco dunque che Arnova 7 adotta un touchscreen resistivo con una risoluzione di 800x480 pixel, supporta la riproduzione dei filmati in HD fino a 720p (sebbene ancora non ci siano informazioni su processore e RAM) e offre 4 Gbyte di spazio di memorizzazione interno.
È presente unicamente la connettività Wi-Fi e il sistema operativo è Android 2.2 Froyo; inoltre le app aggiuntive si scaricano non dall'Android Marketplace ma da AppsLib.
Il tutto è compreso in un dispositivo spesso 12 millimetri e pesante 340 grammi. La data di lancio ancora non è disponibile.