il carovita da 2001 ad oggi

giovedì 22 dicembre 2011

L'Italia è l'Arabia Saudita delle rinnovabili

giovedì 15 dicembre 2011

L'Italia puó diventare capofila europea di una nuova era.
Il sistema che si regge sulle fonti fossili é in agonia, una nuova era basata sulla produzione distribuita attraverso fonti rinnovabili è alle porte: significa milioni di nuovi posti di lavoro.
É l'era della Energy-Internet: comunicazione digitale sulla gestione dell'energia gestita dalle rinnovabili in ogni casa e ufficio.
Il futuro delle aziende energetiche non sará la vendita, ma la gestione della SMART GRID, ovvero la superstrada condivisa (per questo energy-intetnet) del surplus energetico ricavato dalle rinnovabili di case ed uffici, appunto intese come piccole centrali energetiche.
La tecnologia c'è giá e non servono somme immani d'investivemento, bensí cogliere l'opportunitá di gestirla, ricavandone utili.
Si fará con la Terza Rivoluzione industriale.

Tratto dall'intervista di Sara Gandolfi a Jeremy Rifkin, presidente della Foundation on Economy Trends di Washington


A volte tirar l'acqua al proprio mulino è un'arte, infatti non è semplice cercar di convincere le persone degli aspetti positivi di un prodotto o di un servizio.
Fare questo tipo di lavoro in modo convincente, soprattutto se lo si fa in un settore di mercato con concorrenza agguerrita e se si rappresenta una società che deve farsi largo tra i colossi, è molto complicato. Se non si presta la massima attenzione a come si dicequello che si dice, si rischia di fare la figura del pesce lesso.
Un interessante articolo di PCWorld riporta le a dir poco curiose dichiarazioni rilasciate da Niels Munksgaard, dirigente Nokia, in un'intervista concessa al sito Pocket-lint. Secondo il dirigente, i giovani al giorno d'oggi crescono con l'iPhone e poi vengono traviati con Android.
"Quello a cui assistiamo sono i giovani che sono piuttosto spesso cresciuti con gli iPhone. Ciascuno ne ha uno. In aggiunta, in molti non si trovano a loro agio con la complessità di Android e con la sua carenza di sicurezza". Anche se non ci risulta proprio che ogni ragazzo abbia un iPhone, fino a qui le dichiarazioni di Munksgaard sono tollerabili. Ricordiamo comunque che a Nokia Android non è mai andato molto simpatico.
Preparatevi a sorridere: i giovani "vogliono essere sempre all'avanguardia, vogliono provare qualcosa di nuovo ed è perciò che stanno passando alla piattaforma Windows Phone". Noi non abbiamo nulla in contrario con WP7, tuttavia affermazioni di questo tipo lasciano il tempo che trovano e probabilmente un dirigente non le dovrebbe fare.
Indipendentemente dai pareri personali, ricordiamo che in questi giorni Steve Ballmer sta sollevando il responsabile del progetto Windows Phone a causa dei risultati al di sotto delle aspettative. Inoltre, secondo questo sondaggio, negli USA iPhone e Android annoverano ben l'82% del totale del segmento di mercato degli smartphones.
Ecco il nuovo Facebook in anteprima: arriverà il 22 dicembre e promette di stravolgere il "quotidiano" social network, il nuovo formato a DIARIO da spazio alla recensione temporale dei nostri avvenimenti  

Ecco uno screenshot (fatto ovviamente alla mia pagina) per darvi un' idea della prossima versione del network di Mr. Zuck, in alternativa per seguire una panoramica completa vi invito a seguire questo link.


 

like dislike cufflinks Facebook Like Dislike Cufflinks 

  

discorso di un senegalese che umilia certi italiani

mercoledì 14 dicembre 2011


Stile retrò: da iPad ad Apple I o II

martedì 13 dicembre 2011

In plastica o in legno, iStation riporta i nostalgici indietro di 30 anni.

istation ipad apple i ii
Si chiama iStation ed è una sorta di docking station - per iPad, iPad 2, iPhone 4 e 4S - dall'aspetto decisamente rétro.
Offre una tastiera Bluetooth rimovibile, altoparlanti stereo con subwoofer e una porta USB, il tutto ospitato in un case che ricorda da vicino l'Apple II, il personal computer lanciato dall'azienda di Cupertino nel 1977

Per i veri amanti delle antichità informatiche esiste anche una versione con finiture in legno, che riportano ancora più indietro nel tempo, fino ai giorni dell' Apple I, il primo.



L'iStation si trova in vendita nel negozio online di MIC Gadget al prezzo di 85,90 dollari.

Artisti mondiali sostengono il popolare sito. Universal interviene per bloccare e censurare il video.

megaupload canzone major
Le major dell'industria musicale hanno una lunga lista di siti che vorrebbero vedere sparire per sempre da Internet, e in questa lista un posto speciale è certamente occupato da MegaUpload.
Per contro, il sito - che offre funzioni di file hosting, ossia permette di caricare e condividere file di ogni tipo - va conoscendo una popolarità sempre maggiore tra gli utenti.
Ora un nuovo episodio si è aggiunto nella guerra tra le major e MegaUpload, sito accusato di avallare la pirateria con la sua stessa esistenza. Ecco il filmato (l'articolo prosegue dopo).






Il sito ha infatti pubblicato su YouTube una canzone - cui hanno collaborato artisti come P. Diddy, Alicia Keys, Snoop Dogg, Chris Brown - che è diventata rapidamente popolare e, mostrando di avere dato efficacemente vita a una campagna di marketing virale, fa leva sul supporto che cantanti di successo mondiale offrono a MegaUpload stesso.
All'improvviso, però, il brano è sparito dalla Rete. Stando al fondatore di MegaUpload, Kim Schmitz, la colpa è tutta di Universal, che avrebbe decantato dei diritti sul brano che in realtà non possiede, chiedendone la rimozione dalla piattaforma di Google.
Nelle ore successive il video è apparso e scomparso iancora: Schmitz era riuscito a farlo tornare online, ma Universal avrebbe subito inviato una nuova notifica di infrazione.
Secondo la Electronic Frontier Foundation, un comportamento del genere non dovrebbe meravigliare poiché in realtà sarebbe molto comune: si tratterebbe di un abuso permesso dalle attuali leggi americane sul copyright.
Kim Schmitz, in ogni caso, non ha intenzione di arrendersi: ha inviato una contronotifica internazionale a YouTube, affermando che Universal non può vantare alcun diritto sul brano e che, anzi, sta abusando degli strumenti messi a disposizione dalla piattaforma e dalle vigenti legislazioni.
«È ridicolo» - ha dichiarato Schmitz - «come Universal stia abusando del proprio potere d'intervento nel sistema di YouTube per fermare la nostra campagna legittima. Stanno consapevolmente sabotando questa campagna virale. Ciò che stanno facendo è illegale. E queste sono le persone che chiamano MegaUpload "pirata"? È pazzia!».


ATTENZIONE PERO': le versioni della canzone caricate su YouTube vengono costantemente censurate entro poche ore. Quelle caricate su Vimeo sembrano resistere un po' di più. La canzone è comunque sempre visibile sul sito di MegaUpload.




Ci siamo: è in arrivo nel 2012 e cambierà completamente i tablet e gli smartphone così come li conosciamo.

samsung display
Al CES 2010 di Las Vegas Samsung aveva presentato uno schermo trasparente, di tipo AMOLED, montato su un netbook.
Da allora, la divisione che si occupa dello sviluppo di questo prodotto ha continuato a lavorare e, anche se il primo risultato concreto non arriverà sul mercato prima dell'anno prossimo (in un periodo poco precisato), un video ci mostra che cosa dovremo aspettarci.





Le funzioni del dispositivo di Samsung andranno infatti ben oltre la semplice visualizzazione di immagini e contenuti: in realtà, per l'azienda sudcoreana i tablet di domani saranno costituiti sostanzialmente dallo schermo trasparente, che integrerà tutte le funzioni.
Potremo così sovrapporlo al mondo reale e sfruttare le applicazioni di realtà aumentata o sfogliare i giornali digitali con semplici gesture.

Il social network di Google lancia il tagging automatico delle foto, ma con un occhio di attenzione alla privacy.

google plus find my face
Come già fa Facebook, così anche Google+ ha deciso di introdurre il riconoscimento facciale degli utenti e il tagging automatico delle foto.
La funzionalità si chiama Find My Face e funziona esattamente come quella del social network di Zuckerberg, aggiungendo nelle foto il nome degli utenti ritratti e riconosciuti in automatico dall'algoritmo.
Per evitare le polemiche note già nate in seguito all'introduzione del riconoscimento facciale su Facebook, però, Find My Face non è attivo in automatico: ognuno deve abilitare l'opzione dal proprio profilo.

A quel punto chiunque (se presente nelle cerchie) potrà "taggarlo" nelle fotografie, ma l'utente riceverà ogni volta una notifica via email; nel messaggio sarà contenuta anche la possibilità di eliminare il tag.
Grazie a queste attenzioni Google conta di mettere bene in evidenza la propria attenzione verso la trasparenza e la privacy dei propri utenti, differenziandosi in tal modo dal concorrente che, in questo campo, ha collezionato in effetti una discreta serie di figuracce.

In Ungheria la statua di Steve Jobs

lunedì 12 dicembre 2011

statua ungheria
Il 21 dicembre a Budapest sarà inaugurata una statua in bronzo dedicata al compianto Steve Jobs. L’opera realizzata dallo scultore ungherese Erno Toth è alta poco più di due metri e pesa 220 chilogrammi.
Si tratta di un omaggio da parte della Graphisoft, azienda produttrice di software da sempre sostenuta da Jobs anche in periodo comunista, in onore della sua persona, le sue idee, la sua leadership nel corso degli anni. La statua (che non è quella raffigurata nella foto) potrà essere ammirata all’interno del Graphisoft Park, una struttura che ospita numerose aziende del campo high-tech.
Curioso il fatto che Steve Jobs venga raffigurato nella sua “uniforme” che l’ha reso unico: girocollo, jeans Levi’s 501 un po’ alti in vita, New Balance ai piedi, occhiali da vista tondi e barba corta. In una mano avrà un dispositivo simile ad un iPhone. Spiega Toth:
Jobs disse che la mano è molto importante in una presentazione essendo l’energia intermedia tra uomo e computer. Ho apprezzato la sua personalità, il suo temperamento e le sue movenze erano fonte d’ispirazione.

Far conoscere Windows Phone tramite il Nokia Lumia 800, smartphone che, al momento, può essere considerato quello più rappresentativo della piattaforma mobile di Microsoft, è una delle priorità del produttore finlandese. Una delle critiche mosse alla casa di Redmond, infatti, ha riguardato la campagna di marketing che ha accompagnato il lancio dei primi Windows Phone, dimostratasi non sempre in grado di pubblicizzarli al meglio.
La situazione appena descritta, come si può notare già da alcune settimane, è destinata a migliorare grazie all’impegno di Nokia che ha messo in campo una delle più imponenti campagne di marketing a livello mondiale per lanciare il Nokia Lumia 800.
Dopo Parigi, Londra ed Hong Kong, il Nokia Lumia 800 ha iniziato a catturare l’attenzione dei passeggeri che quotidianamente visitano la stazione centrale di Milano con un bannerche, come sarà evidente nel video che segue, è di dimensioni a dir poco imponenti:





Samsung fa la "pubblicità" ad Apple...

sabato 10 dicembre 2011

Proprio nel giorno in cui Apple è impegnata ad inaugurare il più grande Apple Store al mondo alGrand Central Terminal di New York, Samsung ripropone in un video pubblicitario la saga dei fanboys della Mela in coda per acquistare un nuovo prodotto di Cupertino, e che vengono invece colti in contropiede dalle caratteristiche avanzate del Samsung Galaxy S II presentate da un amico.
Questa volta, in realtà, più che una battaglia tra Samsung ed Apple pare più essere una questione tra Google e l’azienda californiana, poiché viene descritto e pubblicizzato il servizio offerto dalla grande G per la gestione della musica, ovvero Google Music, che con i brani da acquistare a 99 centesimi di dollari e 20GB di storage in-the-cloud rappresenta essere un forte concorrente di iTunes.
Siamo appena agli inizi della campagna di Samsung “The Next Big Thing Is Already Here”.


Studenti, lo studio di funzione adesso di fa con Google

venerdì 9 dicembre 2011

Si inserisce la funzione nella barra di ricerca e Google disegna un grafico interattivo.

grafici funzioni google
La maggior parte degli utenti probabilmente ignora il fatto che la barra di ricerca di Google è più di un semplice campo in cui inserire i termini su cui si desidera sapere di più.
Da tempo è possibile usarla anche, per esempio, come calcolatrice o per convertire le valute; ora è anche in grado di creare i grafici relativi alle funzioni matematiche

Con un post sul blog ufficiale, Google ha annunciato la possibilità di visualizzare i grafici semplicemente inserendo la funzione relativa nella barra.
Il risultato è interattivo: è possibile effettuare lo zoom o scorrere sugli assi per analizzare in dettaglio la funzione; è anche possibile inserire più funzioni contemporaneamente, separandole con delle virgole.


Mettere i server nelle case private? Fornirebbero calore per tutto l'inverno. E l'ambiente ne trarrebbe vantaggio.

server farm caldaia
Con il crescere dei servizi di cloud computing, aumenta la necessità di server farm sempre più grandi.
L'aumento dei datacenter ha però un lato negativo: i molti server ospitati producono molto calore, tanto che è necessario tenere in funzione tutto l'anno dei condizionatori che abbassino la temperatura.
Randal Stross, giornalista per il New York Times, ha però pensato a un'idea alternativa.
Ogni casa, in inverno, ha bisogno di essere riscaldata. Se in ogni casa ci fosse una piccola server farm - diciamo una quarantina di server - si potrebbe produrre abbastanza calore da sostituire in pieno una caldaia tradizionale.

Il calore prodotto servirebbe infatti a scaldare l'acqua, proprio come fa un normale impianto, mentre i servizi propri del datacenter verrebbero elargiti tramite una connessione a banda larga.
Questa soluzione pone qualche problema relativo alla sicurezza, ma ha certamente i propri vantaggi; in estate, il calore ugualmente sviluppato ma non necessario verrebbe semplicemente smaltito tramite delle ventole aggiuntive.
Stross ha calcolato che tutto ciò per le aziende sarebbe conveniente: risparmierebbero i costi di costruzione di un datacenter e dovrebbero spendere soltanto 3.600 dollari l'anno per la manutenzione dei server installati nelle case, pagando al contempo la bolletta dell'elettricità.

AirBook: il clone cinese di Macbook

mercoledì 7 dicembre 2011




Il clone cinese del MacBook Air che vi abbiano presentato ieri ha suscitato un acceso dibattito tra i nostri lettori, anche se alcuni hanno giustamente osservato che è difficile giudicare il prodotto solo dalle foto e dalle caratteristiche tecniche.
I redattori di M.I.C gadget hanno pensato bene di recarsi a Huaqiangbei, una delle città cinesi dove si trovano più facilmente questi prodotti, per acquistare l’AirBook, probabilmente lo stesso clone del MacBook Air che abbiamo visto ieri, ma in una versione dotata addirittura del logo Apple che si illumina quando il notebook viene acceso.
Il confronto diretto con un MacBook Air originale, visibile nel video di apertura e nella completa recensione di M.I.C gadget, non lascia spazio a dubbi sul livello qualitativo del prodotto

Il case dell’AirBook è in plastica, sebbene la finitura ricordi quella dell’alluminio satinato, ma d’altra parte anche le aziende più blasonate non riescono a realizzare case unibody in alluminio come Apple, a causa degli alti costi di produzione che inciderebbero significativamente sul prezzo finale del dispositivo.
Il tempo di boot dell’AirBook equipaggiato con Windows 7 è di 53 secondi, quando inizia l’avvio di Windows il MacBook Air con OS X è già pronto per l’uso. La lentezza è dovuta in buona parte alle prestazioni della SSD da 32 GB che ha una velocità massima di 93 MB/s in lettura e di 49 MB/s in scrittura, contro i 261 MB/s e 210 MB/s delle SSD Card Samsung montate sul MacBook Air.
Nel benchmark PCMarcVantage l’AirBook con 4 GB di RAM è riuscito a raggiungere solo 1399 punti, contro i 1942 punti fatti registrare da un netbook come l’Asus 1215N, mentre il MacBook Air con processore Intel i5 e 4 GB di RAM arriva a 9484 punti, risultati ancor più imbarazzanti nel benchmark 3DMark06, 178 punti per il clone cinese contro i 4223 del MacBook Air. L’autonomia della batteria si ferma invece a 2 ore e 16 minuti contro le 5 ore e 32 minuti del Mac con OS X, che scendono a 4 ore e 12 minuti con Windows.
In ogni caso se foste ancora interessati ad acquistare l’AirBook potete preordinarlo online a 499 $, circa 370 €, spese di spedizione incluse, ma ve lo sconsigliamo vivamente, poiché Apple potrebbe presto vietarne la vendita

chrome vs ffstatcounterA novembre il browser di casa Google raggiunge la piazza d'onore tra i browser più utilizzato

Secondo quanto reso noto da StatCounter, in una analisi globale, nel trascorso mese di novembre tra i browser maggiormente utilizzati Chrome migliorando ancora la sua quota al 25,69% ha scalzato dalla seconda posizione Firefox con il 25,23dati visibili oggi in dicembre, raccontano di un ulteriore allungo con il 26,94% per Chrome contro il 25,47% di Firefox.
Un risultato di tutto rispetto che conferma il trend di costante crescita del browser di big G, divenuto in breve tempo un forte punto di riferimento tra i browser come nel mondo smartphone è stato per Android.
Sempre al comando Internet Explorer con ancora un 38,61% di utilizzatori ma che, ricordiamolo, negli anni è andato costantemente diminuendo da quando era davvero leader incontrastato con percentuali oltre l'80%.


facebook schermo dito
Fotogallery - Le dieci migliori applicazioni per Facebook
Facebook cambia in continuazione aggiungendo sempre nuove funzioni quando meno te lo aspetti. Serve ormai un vero libretto di istruzioni per riuscire a “domarlo”. Ecco dieci trucchi e consigli per usarlo un po' meglio.
“Lo sapevi che puoi programmare l'aggiornamento di stato su Facebook?”
Ci sono e non ci sono! - Facebook ormai è accessibile da qualsiasi marchingegno che si colleghi al web: non solo più computer ma anche smartphone e tablet. Aggiornare il tuo profilo è quindi un’operazione, quasi sempre, possibile. E quel ”quasi” sparisce del tutto grazie ai tanti strumenti web per pianificare il tuo status sociale. Uno dei migliori servizi che ti permette di programmare gli aggiornamenti su Facebook è sicuramente Hootsuite - che funziona anche per Twitter - ma ci sono anche PostcronBuffer e Ping.fm. Da provare anche Sendible.
Volpe sociale - Gli utenti di Firefox , inoltre, possono aggiornare il proprio profilo direttamente dal browser installando l’add-on FireStatus. E non solo per effettuare update su Facebook , ma anche su Twitter e FriendFeed.
Ti hanno cancellato? - Se non ti accorgi che qualcuno ti ha eliminato dalla sua lista di amici, diciamo che non è una grande perdita. Ma se è un pensiero che non ti fa dormire di notte, vediamo allora come rimediare. Esistono due servizi gratuiti che tengono d’occhio i tuoi contatti: Who deleted me e il nuovo Out&In. Entrambi, però, entrano in azione nel momento in cui ti registri e sono in grado di tenere la “conta” degli ex amici solo quando inizi a usarli.
La mia password è… - Cambiare password per i servizi online è un’ottima abitudine , ma se poi la dimentichi e non riesci più a entrare in Facebook? Un bel problema. Se ti dovesse capitare, è bene sapere che puoi recuperarla con FacebookPasswordDecryptor. Come ci riesce? Perché, salvo diversa impostazione, i principali browser come Internet Explorer, Chrome o Firefox la memorizzano .
Metti il bavaglio - Se sei ormai un utente Facebook di vecchia data, e non hai mai fatto una grande selezione all’ingresso, è probabile che i tuoi amici, contatti e conoscenti saranno centinaia. Basta un clic per eliminarli se si rivelano troppo “chiassosi” o invadenti, ma esiste anche un modo più diplomatico per metterli a tacere. Quando vedi il loro ennesimo post “fuori luogo”, fai clic sulla freccia rivolta verso il basso e annulla gli aggiornamenti in arrivo da quella persona.
Chat alternativa - Ammettiamo adesso che siate dei veri appassionati di chat e lo strumento per chiacchierare su Facebook vi va un po’ stretto. Ecco un’interessante alternativa: il programmino Chit Chat che porta la chat di Facebook sul desktop del vostro computer. Puoi provare anche Gabtastik edigsby.
Chat originale - Non so tu, ma io prima ero abituata a usare gli asterischi (*) per mettere le parole in grassetto nella chat e gli underscore (_) per sottolinearle. Adesso non è più possibile. In realtà esiste uno stratagemma per tornare a formattare il testo, un po’ più laborioso rispetto al passato perché implica l’installazione di un add-on nei browser Firefox e Chrome. Lo trovi sul sito di Social Plus.
Chiuso per ferie - Va bene la libertà di parola, ma non sai mai cosa potrebbero scrivere e postare i tuoi amici sulla tua pagina. Se prevedi di prenderti una vacanza da Facebook, forse è il caso di abbassare le saracinesche finché non torni. Come fare? Cambi le impostazioni sulla privacy e vieti a chiunque di scrivere sulla tua bacheca. Vai quindi in Connessione da parte tua > Modifica impostazioni e cambia la risposta alla domanda Chi può pubblicare sulla tua bacheca? da Amici a Solo io. Ricordati di riattivare l'opzione quando torni.
Notifica di affogamento - È bello sapere tutto quello che succede su Facebook, ma il rischio è essere bombardato da messaggi e messaggini di ogni genere. La soluzione più drastica è disattivare l’opzione Frequenza e-mail nell’area Notifiche dell’impostazione del tuo account. Oppure selezionare manualmente cosa ricevere dal social network, e sei tu a deciderlo. Le voci sono tantissime.
Sottosopra - Vuoi stupire i tuoi amici? Scrivi i tuoi aggiornamenti al contrario usando FlipText, un simpatico servizio web completamente gratuito.

Super Mario Monti

martedì 6 dicembre 2011


Una versione completa, funzionante e molto probabilmente illegale, dell'assistente vocale SIRI di iPhone 4S è stata rilasciata per i possessori di iPhone 4.

Apple Siri
Il "porting" si chiama H1Siri ed è disponibile sulla repository Cydia.be. Non ci sono informazioni sul funzionamento ma è probabile che sia stato utilizzato un server proxy. Chi intende scaricarlo, a proprio rischio e pericolo, deve aggiungere Cydia.be alle sorgenti di Cydia. Il device deve essere, ovviamente, "jailbrekkato".


L'eBay Christmas Boutique permette di toccare con mano i prodotti venduti dai PowerSeller londinesi.


ebay christmas boutique
Si chiama eBay Christmas Boutique il primo tentativo di eBay di passare dalle vendite online ai negozi tradizionali.
Dal primo al cinque dicembre, nel West End di Londra è aperto un temporary shop gestito dal colosso delle aste e delle vendite online, in cui circa 350 oggetti sono stati messi in vendita dai PowerSeller londinesi.

Le modalità d'acquisto sono un po' particolari: occorre essere attrezzati con uno smartphone che permetta di decifrare i codici QR posti vicino a ogni articolo.
L'acquisto prosegue quindi online, dando vita a una sorta di "esperienza ibrida" che da un lato permette a chi è ancora diffidente verso il mondo degli acquisti online di avvicinarvisi senza troppi traumi, dall'altro consente a eBay di sondare una nuova modalità di proporsi ai potenziali acquirenti.



L'esperienza dell'eBay Christmas Boutique, infatti, per quanto passeggera non è destinata a restare unica: se il progetto avrà successo, altri negozi - temporanei o meno - appariranno nelle varie città del globo.


All'asta il contratto con cui fu fondata la Mela morsicata.

Accordo costitutivo della 'Apple Computer'
  
Il prossimo 13 dicembre Sotheby's metterà all'asta la copia dell'accordo costitutivo con cui fu fondata la società Apple. Il documento, datato 1 aprile 1976, è la copia in possesso del terzo socio Ronald Wayne, che lasciò però subito dopo la società.
Nel 1974 un giovanissimo Steve Jobs lavorava presso Atari, studiando però parallelamente con l'amico Stephen Wozniak quella che sarebbe diventata una vera innovazione nell'ambito dei personal computer e che in qualche modo ha sicuramente rivoluzionato il mondo dell'informatica.
Si narra che Wozniak, brillante informatico presso la Hewlett Packard, fosse inizialmente riluttante a intraprendere una avventura imprenditoriale fondamentalmente rischiosa e che quindi Jobs abbia chiesto al collega più maturo Wayne aiuto per convincere l'amico. La cosa evidentemente funzionò e il primo aprile del 1976 fu siglato l'accordo legale con cui Jobs e Wozniak avevano ciascuno il 45% della costituenda società, mentre a Wayne toccava il restante 10%.
Poca lungimiranza o semplice paura per un precedente fallimento imprenditoriale fecero sì che, solo pochi giorni dopo, Wayne cedesse la propria quota per una somma di circa 2.300 dollari.
Ronald Wayne avrà anche addentato la mela, ma probabilmente si è mangiato le mani per tutta la vita: il 10% di Apple a cui ha rinunciato per pochi dollari, sarebbe valso negli anni svariati miliardi.