Gli indirizzi IP finiranno la prossima settimana

giovedì 27 gennaio 2011
Il 2 febbraio sarà assegnato l'ultimo blocco. Vint Cerf si sente in colpa per non essere stato lungimirante.





Vint Cerf esaurimento IPv4 2 febbraio IPv6
Vinton Cerf
Vinton Cerf si sente in colpa: con l'approssimarsi della fine degli indirizzi IPv4, il "padre di Internet" sente gli effetti dei propri errori.
"È tutta colpa mia. Quando abbiamo pensato al sistema degli indirizzi IP pensavamo a un esperimento. E credevamo che 4,3 miliardi di indirizzi per un esperimento bastassero" ha dichiarato da poco Vint Cerf.
Certi che qualunque internauta sia pronto a perdonare su due piedi l'uomo a cui dobbiamo così tanto (un po' come quando Berners-Lee si scusò per il doppio slash), dobbiamo comunque prepararci alpassaggio da IPv4 a IPv6, ormai diventato urgente.
La prossima settimana IANA esaurirà i blocchi di indirizzi disponibili per l'assegnazione: secondo Hurricane Electric ciò avverrà il 2 febbraio, verso le 4 del mattino.
Per prepararsi all'evento non serve farsi prendere dal panico (anche perché i sistemi operativi più diffusi sono pronti), ma semmai sperare che chi di dover segua l'esempio di quanti - a partire dall'ICANN -stanno migrando i loro sistemi verso IPv6.
Nell'attesa dell'ARPAgeddon (o IPcalypse, come chiamano l'evento in America, giocando sui termini Armageddon e Apocalisse) è possibile seguire il conto alla rovescia su Twitter.

raggi di neve

domenica 23 gennaio 2011

raggi di neve
Inserito originariamente da mdisa

una serata defaticante

Chrome, 3.133 dollari per correggere un bug

domenica 16 gennaio 2011
Google ricompensa lo scopritore di un bug con una cifra record.

L'ultimo aggiornamento di Chrome - arrivato alla versione stabile 8.0.552.237 - ha corretto una falla critica, 13 ad alto rischio e due a gravità media.

La correzione di un bug particolarmente serio ha fruttato ben 3.133,7 dollari a Sergey Glazunov, scopritore della vulnerabilità, che stabilisce quindi un nuovo record per quanto riguarda i premi elargiti da Google a chi scopre problemi nel suo browser.

La ricompensa era stata aumentata alla cifra attuale lo scorso luglio, ed è questa la prima volta in cui qualcuno riesce a vincerla.

Glazunov ha ricevuto anche un assegno di 1.337 dollari per aver scoperto un bug meno serio.

8 giugno, prove generali di IPv6

venerdì 14 gennaio 2011
Per 24 ore Google, Facebook e i siti principali abbandoneranno IPv4. Un grande test per abbracciare il nuovo standard.





8 giugno World IPv6 Day Internet Society Google
Con gli indirizzi IPv4 ormai agli sgoccioli non c'è più tempo da perdere: per questo motivo il prossimo 8 giugno è stato proclamato dalla Internet Society come Giornata Mondiale di IPv6.
In concreto, ciò significa che quel giorno diversi servizi - tra i più importanti al mondo come Google, Yahoo, Facebook e Akamai - attiveranno il supporto all'ultima versione dello standard IP.
Sarà una sorta di "prova generale", un grande esperimento della durata di 24 ore teso a testare l'infrastruttura per capire se il passaggio possa avvenire in maniera indolore e nei tempi brevi richiesti dalla necessità.
Secondo Google l'8 giugno non ci saranno problemi per la maggioranza degli utenti, che in ogni caso non dovranno fare nulla di speciale.

"In rari casi" - spiega Internet Society - "una configurazione sbagliata o un funzionamento scorretto dei dispositivi, soprattutto nel caso di reti casalinghe, potrebbero causare qualche problema". Si calcola che però eventuali malfunzionamenti possano interessare solo lo 0,5% degli utenti di Internet.
Per chi voglia già conoscere le condizioni della propria connessione esiste un sito apposta che permette di valutare il proprio grado di preparazione al passaggio.
This is a test post from flickr, a fancy photo sharing thing.

Spostamento del polo magnetico: l'aeroporto si "sposta"

mercoledì 12 gennaio 2011
TAMPA, FLORIDA - La pista principale dell'aeroporto della città di Tampa in Florida è chiusa fino al prossimo 13 gennaio. Non c'è stata una improvvisa nevicata, come accaduto prima di Natale a Londra, tale da bloccare il traffico aereo per giorni. L'aeroporto di Tampa è stato colpito da uno spostamento del polo magnetico, tale che i responsabili sono stati costretti a ripensare la pista di atterraggio e di partenza. Ogni aeroporto infatti e anche i voli aerei sono basati su calcoli relativi a longitudine e latitudine e ovviamente sui poli magnetici. Sono queste coordinate che permettono di volare in sicurezza .Lo spostamento è stato tale da costringere le autorità dell'aeroporto a rifare per intero la segnaletica della pista di atterraggio e di partenza, perché la longitudine e la latitudine non corrispondevano più. Per le carte di navigazione, l'aeroporto di Tampa non risulterà più sotto le coordinate 18R/36L, ma sarà 19R/1L. I poli magnetici terrestri cambiano continuamente e quando questo cambiamento supera i 3 gradi, è necessario cambiare la logistica delle piste. I voli al momento sono stati spostati sulle due piste minori, la est e la est-ovest, ma anche esse verranno chiuse a fine mese per cambiare la segnaletica di atterraggio e partenza. Per adesso lo spostamento dei voli ha comportato più che altri il fastidio dei residenti che si trovano nelle vicinanze delle due piste, per l'ovvio rumore causato dai velivoli aerei.
I POLI MAGNETICI - I poli magnetici non corrispondo ai due ben più noti poli geografici, quello del nord e quello del sud. In realtà essi si trovano parecchio distanti da essi. Col termine "polo" in astronomia si indicano ciascuno dei due punti sulla superficie della Terra, detti Nord e Sud, verso i quali si orientano le estremità opposte dell'ago magnetico della bussola. A individuare il polo nord magnetico per primo fu James Clark Ross, esploratore e ufficiale di marina inglese, il 31 maggio 1831, che lo localizzò nella Penisola di Boothia nel Canada settentrionale. In seguito, nel 1904, l'esploratore norvegese Roald Amundsen rilevò che vi era stato uno spostamento verso il nord del polo magnetico, benché si trovasse localizzato sempre nella medesima penisola. Attualmente il polo nord magnetico è situato nel nord del Canada, circa 600 chilometri dalla più vicina città, Resolute Bay, 300 abitanti, che spesso indossano una simpatica t-shirt conla scritta "Resilute Bay non è la fine del mondo ma da qui potete vederla". Il polo sud magnetico invece è situato nelle vicinanze della Terra Adelia nell'Antartide, circa 2600 chilometri di distanza dal polo geografico del Sud. Lo spostamento di entrambi i poli magnetici, è noto come migrazione dei poli ed è una costante del nostro pianeta. Ma c'è anche il problema del capovolgimento totale dei poli magnetici. Essi avvengono a intervalli regolari circa ogni 300mila anni, e l'ultimo secondo gli studiosi è avvenuto circa 780mila anni fa. Secondo i calcoli, un capovolgimento dei poli sarebbe dunque già dovuto avvenire da tempo, cosa che invece non è accaduta. Alcune previsioni dicono per che il polo magnetico del nord si sposterà dal Canada alla Russia nel giro di due anni. La previsione, fatta per primo dallo scienziato canadese Larry Newitt, membro della Commissione Geologica Nazionale del suo paese, trova concordi gli esperti russi che prevedono per il futuro un forte indebolimento del campo geo-magnetico terrestre, con conseguenze negative per il senso dell'orientamento e per la difesa dalle radiazioni in provenienza dallo spazio.

5 spot RAI sui dialetti italiani

domenica 9 gennaio 2011

Molto peggio del Vesuvio

martedì 4 gennaio 2011
Vulcano

Un supervulcano più grande e più mortale si nasconde dalla parte opposta di Napoli, nei Campi Flegrei



Tutto è iniziato con uno sciame di mille piccoli terremoti che hanno fatto ondeggiare la terra sotto ai marciapiedi di Napoli. Come scrive il quotidiano inglese Daily Mail, le ventole per l’aria condizionata sono crollate dai lati degli edifici e le piastrelle sono scivolate giù dalle pareti. All’interno del centro di controllo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, una serie di schermi indicano che i terremoti non sono stati generati dal Vesuvio. Queste scosse stanno provenendo da qualcosa di molto più grande, da uno dei più ampi e pericolosi vulcani del mondo. I Campi Flegrei, dove si trova il "supervulcano", si trovano a nord ovest del capoluogo campano. Il significato greco del nome vuol dire proprio "campi che bruciano": questo perché sin dall'antichità soggetti a fenomeni vulcanici. I Campi Flegrei in realtà si estendono fin sotto al mare, verso le isole di Capri e Ischia. Il problema è proprio questo: quando magma e acqua si uniscono, si hanno conseguenze disastrose molto più potenti di quelle che si hanno con una normale eruzione. In grado di distruzione centinaia di volte più devastante di quella che causò il Vesuvio durante l'eruzione che distrusse Pompei. Addirittura, una eruzione di questo supervulcano potrebbe distruggere l'intera Europa.

In soldoni, il supervulcano partenopeo avrebbe una potenza di duecento volte superiore a quella del vulcano islandese Eyjafjallajökull che tanti problemi procurò all'intera Europa l'anno scorso.

L'ultima eruzione del supervulcano risale a 39mila anni fa (una decisamente minore si ebbe anche nel 1538) quando si formò il territorio collinare su cui poggia oggi la città di Sorrento. Se una eruzione analoga dovesse accadere oggi, l'Italia meridionale cesserebbe di esistere, mentre le nuvole di ceneri provocate dall'eruzione coprirebbero i raggi solari e abbasserebbero di conseguenza la temperatura di vaste aree del pianeta. L'intera Europa ne subirebbe le
conseguenze: coperta dalle nuvole di cenere, per il nostro continente si aprirebbe un'era di inverno perpetuo. Un team composto di studiosi e ricercatori inglesi sta lavorando sul posto per capire quante siano le possibilità che questa eruzione mostruosa possa davvero accadere. Negli ultimi trent'anni si è assistito a un fenomeno di continua sollevazione del suolo del zona dovuto ai fenomeni del cosiddetto bradisismo provocati dal vulcano sotterraneo; dalla fine del 1984 è iniziata una fase discendente. È da notare come nel biennio 1982-84 siano stati rilevati circa 10.000 terremoti, qualche centinaio avvertiti anche dalla popolazione. Per il professor Chris Kilburn, dell'università di Londra, da circa vent'anni residente a Napoli, questo fenomeno potrebbe durare ancora una sessantina d'anni, nel corso dei quali si potrebbe approfittare per studiare in modo esaustivo le possibilità di una futura esplosione dir magmatica. Come? Perforando il terreno e procedendo con gli studi sotterranei. Ma non tutti sono d'accordo: perforare una tale zona magmatica potrebbe risvegliare il "mostro" prima del tempo.
Se la possibile eruzione del supervulcano campano desta paura, ne desterà ancora di più sapere che sparsi per il mondo ce ne sono di anche più vasti e quindi in grado di eruzioni ancor più devastanti. Ad esempio quello sito nel parco di Yellowstone, Wyoming, negli Stati Uniti. Si tratta di una lunga serie di supercaldere, formatesi sopra il magma proveniente dal mantello della crosta. La successione delle caldere nel tempo fa vedere il movimento della placca nordamericana al di sopra del pennacchio da quando 15 milioni di anni fa incominciò l'attività: all'epoca il pennacchio era sotto l'odierno Idaho. Sempre negli Stati Uniti c'è la Long Valley Caldera, tra la California e il Nevada. Questa caldera ha causato, 760.000 anni fa, la produzione dei Bishop Tuffs, che raggiungono i 200 metri di spessore. La maggior parte degli altri supervulcani sono invece ben inquadrabili nel classico meccanismo dei vulcani di arco magmatico, in cui i magmi sono uno degli effetti della dinamica di due zolle che si scontrano: per esempio, il vulcano Toba, in Indonesia. Si calcola che 75.000 anni fa abbia emesso quasi 3.000 chilometri cubici di materiale lavico.