Wikileaks e il panico del Sistema

mercoledì 15 dicembre 2010
La vera notizia è la reazione alle "rivelazioni".

Non è che poi Wikileaks abbia fatto 'ste gran rivelazioni. Le cose che sono uscite più o meno si sapevano già prima: certo, a vederle tutte insieme il panorama è molto più desolante che a leggerle una per una: politici bestie, bombardamenti casuali, governi semimafiosi, guerre fatte per soldi e compìti diplomatici che ruttano fragorosamente ai pranzi ufficiali. E allora? Perché s'incazzano tanto?
Perché il senso di panico, a sentirsi sbattere le cose in faccia senza poterci far niente, ha fatto letteralmente impazzire tutti quanti. "L'ha detto la televisione", diceva una volta la gente, e quella la puoi controllare. Ma ora: "L'ha detto internet!". E qua, con tutto il potere, non ci puoi far niente.
La vera notizia allora è questa: il panico da ancient régime che ha travolto selvaggiamente tutti, dal non-occidentale Putin all'occidentalissima Clinton.
"Arrestatelo!", "Minaccia il mondo!", "Pena di morte!", "Fatelo fuori alla svelta!". Non sono i talebani a gridarlo o i mandarini cinesi, ma proprio i nostri civilissimi e acculturati parlamentari e ministri. La Svizzera, a un certo punto, ha addirittura sospeso i conti del povero Assange: non l'aveva fatto con Hitler, non lo fa coi mafiosi - lo fa con Wikileaks, cioè con internet, che evidentemente gli fa molta più paura.
Con il che, è detto tutto: se i banchieri svizzeri, cioè il cuore del cuore del - chiamiamolo così - Sistema hanno rinnegato se stessi, figuriamoci gli altri.
Il diritto di cronaca ufficialmente non esiste più e il giornalismo è fuorilegge. Non solo in Iran o in Cina ma proprio qui da noi, in America e Europa. E la libertà? E il liberismo? E chi se ne fotte.
Zoom sulla Sicilia, a Catania e Palermo, dove era già così da trent'anni (le inchieste su Ciancio indicano solo la cattiva coscienza in tempi complicati del Palazzo, non certo una qualunque voglia di cambiare): c'è democrazia in Sicilia? si può fare cronaca? si può parlare liberamente?
Va bene, non si può, rispondevamo fino a poco tempo fa: ma a Milano, ma a Roma, ma a Washington... Ecco: la novità è che si vanno catanesizzando Roma Milano e Washington, vanno abolendo l'informazione.
O almeno, questa sarebbe l'intenzione. Ma in realtà la gente è molto meno malleabile di prima, non perché più colta o più civile (anzi) ma perché ha a disposizione tecnologie che prima non aveva. Puoi impiccare Assange, ma internet chi lo impicca?
Tanti piccoli Assange (ma no, non personalizziamo: nell'internet non si usa) spunteranno, e in effetti già spuntano, dappertutto. E' la stessa tecnologia che li produce: dopo Gutenberg era solo questione di tempo perché venissero fuori tanti Luteri.
Va bene, lavoriamo per questo. Tranquillamente perché tanto il trend è questo e non c'è nessuna ragione di eccitarsi. Stampa batte amanuense, borghese batte vescono, Rete batte Sistema: prima o poi.
Pensare globalmente, agire localmente: è tornata ad uscire la Periferica e questa, nel nostro piccolo, è una delle tipiche buone notizie. Sta funzionando male la connessione Sicilia-Bologna e la Catania-Ragusa: questi, nel nostro piccolo, sono i nostri guai. E lavoriamo da gnomi, da formichine, senza una lira ma cantando allegramente come i Sette Nani, perché sappiamo benissimo che sono guai risolvibili mentre le buone notizie sono semi di alberi grandi, il cui frusciare, se tendete le orecchie, lo sentite già.
E' buffa la politica, sempre la stessa: liberali e borboni si contrastano, dentro e fuori il Circolo dei Civili, mentre in campagna e sui lontani monti i contadini... Due mondi lontanissimi, qualche volta s'incrociano, ma sfuggenti. E come si chiamano i contadini oggigiorno? Ricercatori disoccupati? Precari? Ragazze che in mancanza di meglio fanno il concorso per velina? Metalmeccanici? Tutti questi, e altri ancora. Nell'ottocento, del resto, non c'era solo l'Operaio Sfruttato: c'era anche il Coolie, il Professore, il Marinaio, l'Impiegatuccio, la Fioraia... E' complicato il mondo, ma lo era già prima.

Ricomposto il puzzle della Dance...

venerdì 10 dicembre 2010

Vuoi sapere chi ti ha osservato su Facebook?

venerdì 3 dicembre 2010
Alcune applicazioni promettono di farlo, ma spesso sono specchietti per allodole.

Facebook app chi ha visitato il profilo scam
I truffatori hanno un grande alleato: la curiosità patologicadegli utenti di Facebook (comune, peraltro, a quelle degli utenti di altri servizi).
Con il social network, però, le cose per gli scammer paiono essere ancora più facili: sembra infatti che il più grande desiderio di moltissimi e vanesi utenti sia sapere chi abbia visitato il loro profilo.
Sfruttando questa debolezza non tramontano mai le trappole che si annunciano con un messaggio del tipo "Non riesco a credere che funzioni davvero! Ora puoi vedere davvero chi ha visitato il tuo profilo" e propongono di installare un'app.
L'app in questione, poi, chiede il permesso di accedere a tutti i contenuti nonché di disporne a piacere. Se l'utente accetta, non solo non vedrà soddisfatta la propria curiosità circa i visitatori, ma avrà consegnato i propri dati a qualcuno di cui non sa nulla se non che ha intenzioni non propriamente trasparenti.


"Davvero volete che un perfetto sconosciuto possa inviarvi email, accedere ai vostri dati personali, e persino postare messaggi su qualunque pagina di Facebook che amministrate?" si chiede l'azienda di sicurezza Sophos, che cerca di mettere in guardia gli utenti da questo genere di pericoli.
L'ultima truffa basata su questo sistema ha già fatto cadere in trappola - i dati sono sempre di Sophos - 60.000 utenti, che si sarebbero salvati semplicemente evitando di cliccare su ogni app sconosciuta che promette funzioni esplicitamente rese impossibili da Facebook.