popSLATE, la cover per iPhone 5 con display e-ink integrato

giovedì 29 novembre 2012

Davvero molto interessante l’idea avuta da una startup americana che ha ideato popSLATE, una cover per iPhone5, ma realizzabile anche per altri device, che integra sulla parte posteriore un display monocromatico ultrasottile da 4 pollici con tecnologia e-ink a bassissimo consumo che può essere utilizzato in davvero tanti modi. Il potenziale è davvero elevato.
popSLATE
Tramite un’apposita applicazione, ad esempio, sarà possibile la visualizzazione di foto, notifiche ed informazioni. Grazie a della apposite API, che verranno successivamente rilasciate, sarà inoltre possibile per gli sviluppatori far interagire le loro applicazioni con il display di popSLATE che, grazie alla tecnologia e-ink, non consuma più energia una volta che qualcosa viene visualizzato.
popSLATE è ancora in fase embrionale ed il progetto è attualmente in cerca di fondi tramite la piattaforma Indiegogo. Il costo al pubblico previsto dalla società è di 119 dollari ma i primi 500“Early-Bird Special” potranno acquistarlo a 79 dollari e le consegne sono previste a partire da Maggio 2013.ù


“L’Italia sarà la sorpresa positiva del 2013, specie considerando il basso livello da cui parte e le opinioni negative che la circondano”. A dirlo è l’economista e presidente della Goldman Sachs, Jim O’Neill, noto per aver coniato nel 2001 l’acronimo Bric, per intendere i Paesi emergenti Brasile, Russia, India e Cina.



Finalmente una notizia che lascia ben sperare i mercati e la depressa economia italica. In un report pubblicato dalla banca americana, che include i principali trend macroeconomici e di investimento fino al 2014, O’Neill concede più di una possibilità all’Italia che “nasconde il proprio potenziale nel sentimento negativo che l’ha circondata dall’inizio della crisi del debito sovrano, anche a causa della vicinanza non solo geografica con la Grecia e la Spagna”. Le argomentazioni puntano sulla crescita ,“nonostante la recessione nel Paese, gli indicatori che utilizziamo suggeriscono che l’economia abbia toccato il fondo del ciclo e che sia pronta a ripartire”, ha spiegato l’economista.
Insomma, mentre la fiducia dei consumatori è ai minimi storici e il barometro della crescita rimane sul segno meno, pare che uno spiraglio di luce si possa cominciare a vedere dall’anno prossimo, almeno secondo le previsioni di Goldman Sachs, un nome di gran peso a Wall Street, di cui anche il premier Mario Monti è stato consulente. E a proposito di Brics, l’Italia è pronta ad accostarsi a queste economie emergenti: “Crediamo che il mercato azionario cinese possa finalmente correre e che le azioni di Russia, Brasile e Italia possano andare anch’esse bene”, si legge nello studio della banca. Di certo un buon segnale per gli azionisti e per il nostro Paese, anche perché i mercati troppo spesso vivono di umori, lasciandosi influenzare da tanti fattori: le previsioni della Goldman Sachs possono essere una manna proprio in tal senso.
La scommessa italiana di Goldman Sachs è tanto più significativa se si considera che lo scorso agosto, la stessa banca aveva annunciato un taglio drastico alla sua esposizione verso il debito sovrano italiano: dai 2,5 miliardi di dollari Bot e Btp che aveva in portafoglio alla fine del secondo trimestre, era passata a soli 191 milioni di dollari al termine del terzo trimestre. Cento giorni fa la stessa banca scaricava sul mercato l’Italia e adesso avvisa che da queste parti potrebbe esserci qualche nota lieta.
Certo, niente facili entusiasmi. La banca non si sbilancia in previsioni precise sulla crescita, limitandosi a pronosticare uno 0,2% per il Pil della zona euro nel 2013 e un 1,5% l’anno successivo. Ma nel suo studio Goldman Sachs dimostra come l’Italia, l’unica tra i Paesi della periferia dell’euro, non sia riuscita in questo decennio a ridurre il costo del lavoro relativo per unità di prodotto. Per fare in modo, però, che ci sia una lieve crescita, si avverte, “servono le riforme strutturali e in particolare quelle sul mercato del lavoro”.
Un’altra sfida è rappresentata dal tessuto industriale italiano, formato dalla maggior parte (94,6%) da piccole e medie imprese che devono affrontare il problema della stretta sul credito. Tra agosto e settembre le banche italiane hanno ridotto la loro esposizione ai prestiti nei confronti di organizzazioni non finanziarie per circa 14 miliardi. Il maggiore ottimismo, comunque, si estende a tutta Eurolandia, spiega O’Neill, dove il rischio di uno scenario estremo si è ridotto. Merito, soprattutto, delle iniziative portate avanti dalla Banca Centrale guidata da Mario Monti, oltre che dal successo dell’implementazione di riforme nei paesi a rischio, Italia compresa.
Per concludere, Goldman Sachs ha rivisto al rialzo le prospettive di crescita globali, prevedendo una ripresa nella crescita reale, anche se con un tasso molto basso. Le previsioni di O’Neill parlano di una crescita globale del 3,6%, di poco superiore al tasso di consenso pari a 3,5%. Cauto ottimismo anche per la Cina dove serve ancora tempo per un vero “rimbalzo” dell’economia. Positivo l’outlook per gli USA e, di conseguenza, per il dollaro e per gli altri Paesi Bric, tranne la Cina. E sul fronte mercati emergenti, Goldman Sachs è pronta a scommettere sul Messico e Turchia.

Google, al lavoro a un concorrente di AirPlay di Apple

mercoledì 21 novembre 2012

Google concorrente AirPlay
Google è intenzionata a sfidare Apple e per farlo ha deciso di sviluppare un’alternativa open source e bidirezionale al già conosciuto AirPlay di Cupertino o almeno così sembrerebbe stando a quelli che sono gli ultimi rumors in circolo.
La notizia, infatti, non è stata data in via ufficiale da big G ma è stato il sito web Gigaom a diffondere le prime info a riguardo.
Stando a quanto riportato da Gigaom risulterebbe, appunto, che il gigante di Mountain View, i cui portavoce si sono rifiutati di commentare l’indiscrezione, sarebbe al lavoro per realizzare una soluzione compatibile con le Google TV e con diversi televisori SMART.
AirPlay, per chi non lo sapesse, è quella tecnologia che consente di riprodurre i contenuti multimediali memorizzati su iPhone, iPad ed iPod in modalità wireless per cui all’interno di una rete domestica sfruttando tale sistema si ha la possibilità di riprodurre il flusso multimediale verso, ad esempio, una Apple TV e vari altri device compatibili come nel caso di casse, docking station, lettori Blu-Ray etc

Google, dal canto suo, sarebbe dunque intenzionata a realizzare una tecnologia in grado di facilitare lo scamdio di dati tra device mobile e multimediali facendo in modo che le informazioni vengano trasmesse in streaming tra i dispositivi coinvolti.
Google, tuttavia, sembrerebbe essere intenzionata ad offrire un servizio con una marcia in più rispetto a quello di Cupertino.
La tecnologia di big G, infatti, oltre a permettere quanto già accennato dovrebbe anche offrire la possibilità di coinvolgere un terzo oggetto come, ad esempio, il PC.
Un piccolo passo verso tale direzione, comunque, è già stato fatto da Google con l’ultimo aggiornamento dell’applicazione YouTube per Android con il quale è stata introdotta una speciale funzione che consente di inviare in streaming, verso una TV, i contenuti multimediali che sono stati ricercati attraverso l’app mediante un singolo tap sul display dello smartphone o del tablet.

“Secondo le ultime indiscrezioni, lo smartphone diretta evoluzione del vecchio Galaxy S II potrebbe fare il proprio esordio nel corso del prossimo mese di gennaio, ad un prezzo di poco superiore a quello di Galaxy S III mini”

Secondo i rumors diffusi in queste ultime ore, il colosso coreano della tecnologia Samsung potrebbe annunciare ufficialmente entro la fine di questo 2012 il nuovo smartphone Galaxy S II Plus. Come facilmente intuibile dal nome si tratterebbe della versione potenziata dello smartphone top di gamma dello scorso anno, ovvero proprio Galaxy S II e potrebbe fare il proprio esordio sul mercato nel corso del prossimo mese di gennaio.
Della possibile nuova soluzione Samsung si era già parlato qualche volta nel corso dell'estate ma era poi scomparso inspiegabilmente dalla scena. Le ultime info a riguardo sembrano tuttavia abbastanza sicure e portano a pensare a un lancio ufficiale di una versione Chic White per l'inizio del mese di gennaio e di una seconda versione Dark Bluepoco più avanti




Dovrebbe essere confermata la disponibilità di un modello con taglio di memoria da 8 GB, non sappiamo se affiancato da versioni più capienti. Il sistema operativo sarà ovviamente Android, in questo caso nella sua versione Jelly Bean 4.1.2, mentre l'interfaccia prenderà il nome di Nature UX.
La scheda tecnica non è comunque ancora completa ma possiamo ipotizzare un processore dual-core, magari con frequenza di clock maggiore rispetto a Galaxy S II, display Super AMOLED Plus da 4,5 pollici, 1 Gb di memoria RAM e fotocamera da 8 megapixel.
Il prezzo, così come la data di lancio restano ovviamente ancora un mistero. Secondo SamMobile, da cui giungono le informazioni, il terminale potrebbe posizionarsi in gamma tra Galaxy S III mini e Galaxy S III quindi con un prezzo che potrebbe aggirarsi intorno ai 400/450 euro.

Mega trova casa in Nuova Zelanda

martedì 20 novembre 2012

Dopo aver perso il dominio in Gabon, il nuovo Megaupload si trasferisce in Nuova Zelanda, patria adottiva di Kim Dotcom.


kim dotcom nz
All'inizio del mese, Kim Dotcom aveva annunciato che i piani per il ritorno di Megaupload stavano procedendo bene, tanto da poter rivelare il dominio che avrebbe ospitato il nuovo servizio.
Nelle intenzioni di Dotcom, il successore del popolare cyberlocker avrebbe dovuto essere Me.ga, un sito che avrebbe adoperato il TLD del Gabon - .ga, per l'appunto - e avrebbe avuto un indirizzo semplice, breve e facile da ricordare.

Il sogno non durò a lungo: non appena l'annuncio arrivò alle orecchie del governo gabonese, il Ministro delle Comunicazioni del Paese africano si affrettò a bloccare il dominio affermando che «il Gabon non può essere usato come piattaforma per commettere azioni atte a violare il diritto d'autore».
Per quanto deluso, tuttavia, Kim Dotcom non s'è certo dato per vinto, sostenendo di aver già pronto un dominio alternativo.
Ora tale dominio è stato rivelato: si tratta di Mega.co.nz, il che significa che Mega avrà la propria base in Nuova Zelanda.
Non c'è nulla di cui sorprendersi, in fondo: la Nuova Zelanda è il Paese che da tempo Kim Dotcom chiama "casa" e che, per bocca del proprio Primo Ministro, ha rivolto al fondatore di Megaupload le scuse per il raid condotto nel gennaio scorso.


«Il sistema giudiziario in Nuova Zelanda funziona. I giudici sono indipendenti e non influenzati dalla politica. È stata questa la nuova esperienza sinora» ha dichiarato Dotcom motivando la propria scelta e pensando forse al giudice che ha definito illegale l'operazione di sequestro.
Il battagliero uomo d'affari s'è anche lasciato andare a qualche frecciatina: «Il primo ministro John Key può cenare con i dirigenti di Hollywood e i lobbysti che difendono il copyright tutte le volte che vuole. La realtà è che il governo della Nuova Zelanda, che ha agito come una consociata del governo statunitense, non è al di sopra della legge».
«Una cosa è certa» ha concluso Dotcom. «Il nuovo Mega diventerà un successo commerciale. Ci permetterà di pagare i migliori team di avvocati difensori che il denaro possa comprare e di lanciare l'offensiva contro tutti quei Paesi che gli USA hanno trascinato in questa follia».

Parodia dell'iPad min, ovviamente spettacolare

mercoledì 7 novembre 2012