WhatsApp a pagamento e gli utenti che non sanno leggere (1 anno prima)

giovedì 31 gennaio 2013

Utenti in rivolta perché devono pagare l'uso dopo un anno di prova gratuita. Ma le condizioni d'uso non sono cambiate.

whatsapp pagamento
«WhatsApp diventa a pagamento, gli utenti s'infuriano e minacciano un esodo di massa»: è questo il tenore dei titoli che oggi si leggono su diversi siti o anche su alcuni quotidiani a diffusione nazionale.
Secondo la versione comune, a far gridare allo scandalo un'infinità di utenti del popolare software di messaggistica istantanea ci sarebbe la decisione, da parte degli sviluppatori, di trasformare WhatsApp in un'app a pagamento, mentre finora era sempre stata gratuita.

La realtà, però, è ben diversa, nonostante in molti abbiano creduto alla bufala dell'introduzione improvvisa del prezzo: WhatsApp è sempre stata a pagamento.
Il fatto è che, a seconda che si adoperi l'iPhone o un'altra delle piattaforme per cui l'app è disponibile (Android, BlackBerry, Symbian, Nokia S40 e Windows Phone), ci si trova davanti a un diverso modello.
Gli utenti con smartphone Apple pagano subito una cifra - 0,89 euro - per poter scaricare l'app, e poi l'utilizzo è per sempre gratuito; tutti gli altri, invece, possono utilizzare WhatsApp gratuitamente per un anno e in seguito, se vogliono continuare, devono sborsare ogni anno 0,99 dollari.
Da che cosa è nato, quindi, tutto il clamore? Probabilmente dal fatto che la popolarità di WhatsApp è esplosa circa un anno fa, e ora i periodi di prova stanno scadendo: solo ora, dunque, qualcuno si è reso conto di ciò che avrebbe dovuto sapere fin da subito, leggendo tutte le righe di spiegazione che accompagnano la descrizione dell'app.

Il pannello solare... adesivo

lunedì 21 gennaio 2013


Leggero e flessibile, si applica a qualsiasi superfice.

pannelli adesivi
I tempi dei pannelli solari rigidi, da installare secondo regole ben precise, sembrano ormai finiti da un pezzo: non solo non sono più una rarità quelli trasparenti, magari da applicare alle finestre, ma grazie ai ricercatori di Stanford ora fanno capolino anche quelli adesivi.
Il team di ricercatori, guidato da Xiaolin Zheng e Chi Hwan Lee, è riuscito a creare un pannello che non solo è adesivo, ma è anche sottile, leggero e flessibile: tutto ciò permette di applicarlo a ogni superficie.

Le celle solari vengono prima depositate su un wafer di biossido di silicio coperto in nickel; quindi vengono trasferite su un nastro particolare, che viene quindi riscaldato a 90 gradi centigradi e può quindi essere applicato alla superficie desiderata; il passo finale consiste nel rimuovere il nastro, lasciando le celle solari nel luogo dove quello era attaccato.
pannelli adesivi2
Uno dei lati positivi di questa tecnica è che non richiede di modificare pesantemente i sistemi adottati attualmente per realizzare i pannelli solari, né impone l'utilizzo di nuovi materiali; inoltre, l'efficienza non cambia rispetto alle soluzioni tradizionali. Ciò significa che una produzione commerciale di questi pannelli può iniziare presto.
Una delle applicazioni possibili è l'integrazione di pannelli solari su tutta una serie di dispositivi tecnologici "indossabili".

Sony Xperia Z sfida iPhone 5 e Galaxy S3

giovedì 10 gennaio 2013

Sony lancia il proprio smartphone di punta dotato di Android 4.1, processore quad-core, fotocamera da 13 megapixel e connettività LTE.

sony xperia z 2
Si chiama Xperia Z lo smartphone ideato da Sony per imporsi con decisione sul mercato e provare a impensierire, innanzitutto, Apple e Samsung.
L'ultima creazione dell'azienda giapponese, che sarà in vendita nel corso del primo trimestre di quest'anno, si basa su un chip quad-core Qualcomm Snapdragon S4 a 1,5 GHZ, accompagnato dal sottosistema grafico Adreno 320 e 2 Gbyte di RAM.

Lo schermo - per il quale Sony ha coniato il nome Reality Display al fine di sottolinearne la qualità - vanta una diagonale lunga 5 pollici e una risoluzione Full HD (1920x1080pixel), con una densità di pixel pari a 441 punti per pollice.
La memoria interna è da 16 o 32 Gbyte (espandibile tramite scheda microSD) mentre la fotocamera posteriore, dotata delle tecnologie adoperate anche sulle fotocamere digitali dell'azienda, monta un sensore Exmor RS da 13 megapixel; non mancano flash a LED e possibilità di scattare fotografie e anche di girare video HDR. La fotocamera anteriore arriva invece a 2,2 megapixel.
sony xperia z
La dotazione comprende poi anche GPS, connettività Wi-Fi, Bluetooth e 4G LTE, Radio FM con RDS, e una batteria da 2.330 mAh che, grazie alla tecnologia Battery Stamina Mode, promette di quadruplicare l'autonomia in standby.
Il sistema operativo prescelto da Sony per il Xperia Z è Android Jelly Bean 4.1, che sarà aggiornato alla versione 4.2 dopo il lancio.
Insieme a Xperia Z, che misura 139x71x8 millimetri e pesa 146 grammi, su alcuni mercati selezionati l'azienda giapponese lancerà anche lo smartphone Xperia ZL, sostanzialmente identico ma di dimensioni più piccole.
I prezzi del Sony Xperia Z non è stato ancora ufficialmente annunciato; pare che tra i primi Paesi a ospitarne il lancio ci sarà il Regno Unito, dove il prezzo dovrebbe aggirarsi intorno alle 500 sterline (più di 600 euro).

Telefono in acqua? Nessun problema, c'è Liquipel 2.0

martedì 8 gennaio 2013
RITORNO AL posTWITT :)

Al Consumer Electronic Show in corso a Las Vegas è stato annunciato Liquipel 2.0, uno speciale trattamento in grado di rendere impermeabile qualsiasi tipo di device.

Liquipel 2.0

Il rivestimento Liquipel 2.0 offre “progressi significativi in termini di durata, resistenza alla corrosione e protezione da liquidi” del 100% rispetto alla versione precedente annunciata, sempre al CES di Las Vegas, lo scorso anno. I device trattati possono resistere per oltre 30 minuti in circa un metro di acqua.

Il trattamento va effettuato in laboratorio e richiede l’invio del prodotto tuttavia, in Canada, verrà presto inaugurato in un centro commerciale un laboratorio che permetterà, con una spesa di 60 dollari, di rendere impermeabile un iPhone 5 o un Galaxy SIII.