I "Governi" della Goldman Sachs

martedì 31 gennaio 2012





LikeBelt, la cintura del Mi Piace, Condividi e Nuova Richiesta d' Amicizia

lunedì 30 gennaio 2012

Una volta indossata, consente di fare check in o esprimere il Mi Piace o aggiungere qualcuno agli amici, con un movimento del corpo un po'....strano!

likebelt cintura mi piace
LikeBelt si autodefinisce «la manifestazione fisica di Facebook».
Come il nome lascia intuire, è una cintura (tale è appunto il significato di belt) che permette di dare il proprio Mi piace (ma anche di fare login con la funzione Check-In di Facebook e di stringere amicizia con qualcuno) senza utilizzare le mani grazie alla tecnologia NFC e al collegamento con uno smartphone Android che supporti detta tecnologia.

Perché il sistema funzioni, naturalmente, è anche necessario che ci sia un chip RFID nei luoghi ai quali si desidera dare il proprio apprezzamento.
LikeBelt libera le mani, è vero, ma il gesto che costringe a usare per compiere una qualsiasi delle azioni potrebbe anche essere frainteso, se eseguito in pubblico, come il video dimostrativo che riportiamo qui sotto mostra chiaramente.





LikeBelt non è in vendita: in compenso è open source e oguno può costruirsi la propria con le istruzioni che trova sul sito ufficiale

Il sito oscurerà i post sgraditi ai governi di singoli Paesi.

twitter censura
Soltanto ieri ricordavamo con le parole di Reporters Sans Frontières quale sia stata l'importanza della libertà d'informazione nel 2011 che si è chiuso da meno di un mese.
I vari avvenimenti hanno dimostrato quanto possa essere importante il ruolo dei social network per far arrivare le informazioni quando i canali ufficiali sono bloccati.
Ora da Twitter arriva una sorta di doccia fredda: la piattaforma di microblogging ha infatti annunciato di aver accolto la "censura selettiva", limitata ad alcuni Paesi.
Con un post sul blog ufficiale, gli amministratori hanno fatto sapere di aver creato un nuovo sistema automatico in grado di oscurare, senza cancellare, determinati post che potrebbero risultare sgraditi in certi Paesi, lasciandoli però visibili negli altri.


La motivazione alla base di questa decisione è esplicitata nello stesso post: accogliendo la censura, Twitter può ora espandersi in Stati in cui prima era vietato, poiché i contenuti che non soddisfano i governi di quelle nazioni saranno visibili soltanto all'estero.
In altri termini, si può dire che la motivazione sia meramente economica: nuovi mercati sinora inaccessibili si aprono ai cinguettii.
Il sistema è pronto ma ancora non è stato usato; «se e quando ci sarà richiesto di oscurare un tweet in uno specifico Paese, cercherermo di farlo sapere all'utente» - spiega il sito - «e indicheremo chiaramente quando il cotenuto è stato nascosto».
Per mantenere la trasparenza, Twitter si è anche alleata con Chilling Effects per mantenere una pagina in cui sono elencate le azioni intentate contro il sito, e in cui saranno elencate le eventuali richieste censorie.
Com'è ovvio, la decisione di Twitter ha scatenato subito la reazione della Rete, preoccupata per il bavaglio che uno strumento rivelatosi tanto prezioso in passato ha accettato di lasciarsi imporre, come i tweet raggiungibili tramite l'hashtag #TwitterCensorship dimostrano.

Da Asus un tablet con processore quad core e Android ICS

giovedì 26 gennaio 2012
Arriva in Italia il Transformer Prime, con il potente nVidia Tegra 3. Dotato di docking station di serie, supporta anche il 3D.

asus transformer prime
È il primo tablet di Asus dotato del processore quad core nVidia Tegra 3 ed è arrivato in Italia: stiamo parlando del Transformer Prime (TF201) svelato per la prima volta qualche mese fa.
Spesso 8,3 millimetri e dal peso di 586 grammi, è realizzato in alluminio e dispone di uno schermo Super IPS+ da 10,1 pollici (con risoluzione di 1200x800 pixel) protetto dal vetro ultraresistente Gorilla Plus.
La CPU Tegra 3 dispone di quattro core cui si aggiunge un quinto core, chiamato companion core e dedicato all'esecuzione di applicazioni in background che non richiedono molte risorse; inoltre integra un motore grafico GeForce assistito da 12 core, che supporta anche la visualizzazione 3D grazie agli occhialini attivi con tecnologia 3D Vision.


Frontalmente è presente una fotocamera da 1,2 megapixel, mentre quella posteriore è da 8 megapixel: consente di registrare video in Full HD e dispone di messa a fuoco automatica e di flash a LED.
La memoria interna del Transformer Prime ammonta a 32 Gbyte, espandibile tramite schede SD. A questi vanno aggiunti 8 Gbyte di spazio sul cloud, disponibili gratuitamente e senza limiti tramite il servizio Asus Webstorage.
La dotazione di porte comprende anche il jack audio combo da 3,5 millimetri e una microHDMI.
Una nota originale è rappresentata dalla tastiera docking, che permette di avere a disposizione un touchpad con supporto al multitouch e una tastiera completa; inoltre aggiunge un ulteriore lettore di schede SD e porte USB aggiuntive.
Se poi l'autonomia dichiarata del Transformer Prime è di 12 ore, con la docking station - dotata di batteria supplementare - si può arrivare a 18 ore.
Il sistema operativo prescelto da Asus è Android 4.0 Ice Cream Sandwich, al quale Asus ha aggiunto un ulteriore market (sito all'interno dell'Android Market) in cui le app sono state ottimizzate per il processore Tegra 3 e i suoi quattro core (più uno); inoltre è possibile condividere le stesse app con uno smartphone che monti il medesimo sistema operativo.
Parlando di software, possiamo ricordare come siano preinstallate le app di Amazon (per l'acquisto di libri), Zinio (periodici italiani) e Press Direct (per i quotidiani di 92 Paesi).
Degna di nota è l'app "SuperNote", sviluppata da Asus per trasformare il tablet in un block notes digitale utilizzando tutta la superficie disponibile e integrando video, testi e foto con grafica o anche annotazioni vocali e disegnate direttamente sullo schermo.
Per quanto riguarda la connettività, è presente il supporto al Wi-Fi ma non al 3G: si tratta di una precisa scelta di Asus basata sulla possibilità di condividere la connessione di uno smartphone tramite il tethering o la funzione di hotspot Wi-Fi, che i maggiori sistemi operativi ormai integrano.
Il Transformer Prime arriva in Italia nella versione completa, dotata anche di docking station (definita mobile docking) e viene venduto a 599 euro. È disponibile a partire da oggi negli Asus Point e dal 10 febbraio nella grande distribuzione.
Resterà comunque sul mercato la versione precedente, nota come Eee Pad Transformer 101.


Polaroid presenta una fotocamera da 16 megapixel che integra anche tutte le funzionalità di uno smartphone Android.

polaroid sc1630 fotocamera android
Tutti gli smartphone, ormai, integrano una fotocamera, e alcune riescono persino a dare dei punti agli apparecchi fotografici economici (le cosiddette punta e scatta) per quanto riguarda la qualità delle fotografie.
Quando però un'azienda come Polaroid si mette a produrre un smartphone, il risultato non è un telefono che integra una fotocamera, ma una fotocamera che dispone anche delle funzioni tipiche di uno smartphone.
Nasce così la Polaroid SC1630, una smart camera basata su Android, dotata di un sensore CCD da 16 megapixel e zoom ottico 3x


Sul retro, la SC1630 monta uno schermo capacitivo da 3,2 pollici con risoluzione di 800x400 pixel, mentre all'interno dispone di 512 Mbyte di RAM e altrettanti di memoria interna.
Il supporto agli standard di telefonia mobile comprende WCDMA a 850/1900/2100MHz e GSM a 850/900/1800/1900 MHZ; sono presenti inoltre il supporto a Wi-Fi, Bluetooth, GPS e radio FM.
La dotazione hardware comprende anche uno slot per microSIM, sensore di prossimità, accelerometro, porta microUSB, porta per connetttore jack da 2,5 mm, slot per microSD sino a 32 Gbyte.
La fotocamera, che come già detto dispone di un sensore da 16 megapixel, offre apertura F3,1-F5,6, zoom ottico 3x e digitale 5x, sensibilità ISO massima a 3200 e velocità massima dell'otturatore 1/1400; inoltre è in grado di registrare video con risoluzione sino a 720p.
Le funzioni integrate comprendono geotagging e antivibrazione; inoltre sono presenti possibilità di editing come il ritaglio, la rimozione degli occhi rossi, il ridimensionamento e la correzione del colore.
La Polaroid SC1630 sarà in vendita nel mese di aprile a 299 dollari.


Sembra praticamente certo che Samsung annuncerà al Mobile World Congress 2012, in programmma a fine Febbraio a Barcellona, il suo nuovo "top di gamma", il Galaxy S III. A darne ulteriora conferma è stato Eldar Murtazin, noto giornalista russo, tramite Twitter. 

HD resolution, 12 mpx camera, sw tweaks, android 4 - i like my new phone. Eager to see official announcement in Barcelona,” recita testualmente il suo tweet. Il programma di Samsung sarebbe, quindi, in linea con quanto fatto lo scorso anno con il Galaxy S II.

Tra le altre caratteristiche del Galaxy S III ci sarebbe un processore quad core da 1.5 o 1.6GHz. Quello che invece possiamo aggiungere noi è che il nuovo device della società coreana adotterà, molto probabilmente, la microSIM.
 
Samsung Galaxy S III
Samsung Galaxy S III - concept


Sviluppati dalla IBM, promettono alle auto elettriche un'autonomia di oltre 800 km.


ibm batterie litio aria
Se il problema principale delle auto elettriche (purtroppo!) è l'autonomia, IBM ha trovato la soluzione. O almeno così dice!
Basta semplicemente sostituire le attuali batterie al litio con accumulatori al litio-aria.
La differenza rispetto alle batterie in uso è l'utilizzo del carbonio al posto degli ossidi di metallo per l'elettrodo positivo: più leggero e in grado di reagire con l'ossigeno presente nell'aria, il carbonio permetterebbe di raggiungere un'autonomia sinora impensabile grazie a una densità energetica superiore sino a 1000 volte rispetto a quella degli accumulatori odierni.


IBM ritiene infatti che questa tecnologia, sviluppata nell'ambito del progetto Battery500, permetta di poter viaggiare per oltre 500 miglia (800 km) senza necessità di ricaricare l'auto!!!!
Ovviamente non è tutto così semplice: le batterie al litio-aria mostrano infatti una certa instabilità chimica, che riduce sensibilmente la vita degli accumulatori e li rende, al momento, inutilizzabili dal punto di vista pratico.
Secondo il gigante americano di Armonk, però, solo entro il 2020 si sarà trovato il modo di ovviare a questo problema.
I ricercatori di IBM hanno già individuato un nuovo solvente che si è rivelato promettente e potrebbe permettere di realizzare un primo prototipo funzionante di batterie al litio-aria già l'anno prossimo.
Speriamo bene!!! Sia x le nostre tasche che per l'ambiente!

Ideale per i fanatici del social network, permette di restare aggiornati anche quando si dorme.

fbed letto facebook
È solo un concept, un progetto, frutto della fantasia del designer croato Tomislav Zvonarić, ma ha già attirato l'attenzione di quanti ormai si ritrovano dipendenti da Facebook.
Stiamo parlando di FBed, il "letto per Facebook": sagomato a forma di effe, è dotato di una postazione per aggiornare il proprio profilo non appena svegli o subito prima di andare a dormire.
Idea insolita ma al quanto originale per gli utenti del blu social

La postazione è ricavata nella testata del letto e, nelle intenzioni del designer, «permette di essere sempre aggiornati e in contatto con gli amici online, persino quando si dorme».
«L'idea» - continua Zvonarić - «è che si può saltare davanti allo schermo direttamente dal letto quando ci si sveglia, e fare il contrario quando si è stanchi e si vuole andare a dormire».
Finché resterà allo stadio di idea, l'FBed non darà probabilmente fastidio a nessuno; ma qualora a qualcuno venga in mente di produrlo, si ricordi che i dirigenti del social network più usato sono sempre stati molto protettivi nei confronti del proprio marchio.

SOPA, ecco la versione italiana. INTERNAUTI DIFFONDETE

lunedì 23 gennaio 2012

Un nuovo provvedimento, approvato in Commissione per le politiche comunitarie, concede a chiunque il potere di rimuovere contenuti sgraditi da Internet.

giovanni fava sopa italiana

Peggiore della legge SOPA, che il Senato statunitense ha deciso di non discutere ulteriormente a causa delle proteste nate in Rete: così è già stato definito l'emendamento proposto dall'onorevole Giovanni Fava (A SINISTRA) alla Legge comunitaria 2011.

Durante una recente riunione della Commissione per le politiche comunitarie, l'onorevole Giovanni Fava (Lega Nord) ha infatti proposto un provvedimento - poi approvato in Commissione - che di fatto si traduce in una nuova e spietata "legge bavaglio".
Nella sostanza, la norma permette a chiunque di richiedere a un fornitore di servizi di hosting di rimuovere qualsiasi contenuto, senza la necessità di portare prove di un'eventuale violazione di legge né di ricorrere a un giudice per stabilire se ci si trovi davvero in presenza di un illecito.


Ognuno avrebbe quindi il diritto di pretendere la rimozione di qualunque contenuto che, secondo la sua opinione, violi il diritto d'autore.
Inoltre il fornitore di servizi, se non si adegua, rischia di essere considerato anch'esso responsabile qualora poi la violazione del diritto venga accertata: avrà quindi tutto l'interesse a rimuovere tutto ciò che possa rappresentare un pericolo, sia pure potenziale e remoto, per la propria attività.
Si capisce come, in questo modo, si aggiri la giustizia lasciando liberi di esercitare un devastante potere censorio tutti quelli che si sentono lesi dalla presenza di un certo materiale in Rete.
L'emendamento dell'onorevole Fava è dunque davvero peggiore di SOPA, perché la proposta di legge americana aveva per lo meno il buon gusto di fare riferimento all'autorità giudiziaria per determinare se il materiale contestato fosse in violazione della legge.
L'unico lato positivo della vicenda è che la proposta ha, per ora, superato soltanto il vaglio della Commissione, e non quello del Parlamento (dunque la norma non è in vigore): c'è ancora la speranza che si replichi la situazione americana, dove le proteste hanno costretto il Congresso a tornare sui propri passi.

Il distributore automatico ha anche il Wi-Fi

giovedì 19 gennaio 2012

Non si limita a vendere bevande ma offre un accesso al Web completamente gratuito.

distributore wifi giappone asahi
In Giappone devono avere una sorta di passione per i distributori automatici: dopo aver inventato quello in grado di consigliare il prodotto più adatto, ora si apprestano a lanciare quello con il Wi-Fi.
Nel 2012, la Asahi Soft Drinks (che già gestisce oltre 250.000 distributori "normali") disseminerà in Giappone oltre 1.000 apparecchi che, oltre a dispensare generi di conforto, fungeranno da hotspot Wi-Fi permettendo di connettersi a Internet tramite una rete senza fili.
Chiunque entri nel raggio d'azione (una cinquantina di metri) potrà, senza necessità di effettuare una registrazione o esibire documenti, effettuare il login dal proprio smartphone, portatile o tablet e navigare nel web gratuitamente per 30 minuti.

Scaduto il tempo la connessione si interromperà, ma sarà possibile ripristinarla immediatamente e inaugurare una nuova sessione.
L'operazione non richiede l'acquisto delle merci esposte nel distributore, ma sarà realizzata unicamente allo scopo di attirare potenziali clienti e nella semplice speranza che il viaggio in Reta faccia nascere in loro l'appetito.
Quando effettueranno il login, inoltre, gli utenti vedranno apparire nella schermata di benvenuto alcune informazioni relative alla zona in cui si trovano, come la posizione di determinati esercizi o la presenza di luoghi di visitare.
Dopo il debutto nel 2012, Asahi conta di portare il numero totale di distributori che offrono connettività Wi-Fi a 10.000 entro la fine del 2017.


Equipaggiati con Ice Cream Sandwich, hanno schermi da 9,7 e 7 pollici e dimostrano che i tablet non devono essere necessariamente costosi.

leader impression 10A
Quando si parla di tablet si tende a procedere sulla scia dell'iPad e quindi di pensare a dispositivi che hanno un costo non indifferente.
Accanto ai grandi nomi, che effettivamente paiono muoversi in questa direzione, vi sono però produttori meno noti che fanno dei prezzi contenuti il proprio punto di forza, come i dispositivi presentati al CES di Las Vegas dimostrano.
Uno di questo produttori è la californiana (USA) Leader International, che ha presentato due tablet equipaggiati con Android 4.0 Ice Cream Sandwich.


Il primo modello si chiama Impression 10A e, come il nome lascia intendere, dispone di uno schermo capacitivo (con tecnologia IPS e risoluzione di 1024x768 pixel) da 9,7 pollici.
All'interno si trova il processore dual core nVidia Tegra 2 a 1 GHz; il tablet dispone di fotocamera frontale e posteriore da 2 megapixel e include l'applicazione Fring per la videoconferenza.
Il secondo è il fratello minore; si chiama Impression 7A e monta uno schermo da 7 pollici con risoluzione di 1024x600 pixel.
Il processore funziona a 1 GHz (Leader non ha fatto sapere di che processore si tratti) ed è accompagnato da 512 Mbyte di RAM; la dotazione comprende, tra le altre cose, un lettore di schede microSD (massimo 16 Gbyte) e una porta miniHDMI.
I due tablet saranno disponibile entro la fine di marzo; l'Impression 10A costerà 299 dollari, mentre l'Impression 7A costerà 179 dollari.

Entro un mese si completerà il passaggio ai magnet link.

the pirate bay magnet links
A oltre due anni dalla decisione di abbandondare il tracker BitTorrent, The Pirate Bay si prepara ad affrontare un nuovo mutamento "storico".
Entro un mese, la Baia lascerà definitivamente i file .torrent e passerà in toto ai magnet link, la tecnologia distribuita che, a detta del sito, presenta molti vantaggi.
Con i "link magnetici", i file non sono più raggiunti tramite un collegamento fisico; invece, il link identifica il file cui è collegato tramite un hash.


The Pirate Bay spiega il perché di questa decisione: «Il motivo è lo stesso di sempre: i magnet sono, ormai, abbastanza buoni da usare, e non sono così facile da bloccare come i file .torrent. Inoltre ci consentono di risparmiare una grande quantità di larghezza di banda».
L'ultima affermazione è un riferimento indiretto a tutti quei siti che sino a oggi hanno approfittato dei file .torrent di The Pirate Bay, fornendone il link diretto.
Il passaggio alla tecnologia distribuita dovrebbe inoltre consentire una difesa più efficace in tribunale: la Baia si presenterebbe a quel punto soltanto come un motore di ricerca e potrebbe tranquillamente affermare di non ospitare nulla che rimandi a materiale illegale.
Per gli utenti, poco dovrebbe cambiare: a parte le lamentele di chi ritiene che i magnet link forniscano prestazioni inferiori ai file .torrent, tutti i maggiori client sono da tempo attrezzati per supportare i magnet.

Cabine telefoniche intelligenti

venerdì 13 gennaio 2012

Permetteranno di telefonare, navigare in Internet e sfruttare i servizi messi a disposizione dal Comune.

torino cabine telefoniche intelligenti
Meno di due anni fa, la sorte delle cabine telefoniche sembrava segnata: retaggi di un passato in cui non esistevano i cellulari, entro il 2015 avrebbero dovuto scomparire per sempre dall'Italia.
Ora, però, la situazione è cambiata: innanzitutto, infatti, le 130.000 cabine rimaste stanno conoscendo una nuova crescita di popolarità.
«Dopo anni di crisi, stiamo constatando che la caduta degli introiti si è arrestata» ha spiegato Daniela Conti, responsabile del settore di telefonia pubblica di Telecom Italia. «Nel 2011 si è verificata una piccola inversione di tendenza. La gente sta tornando a usare i telefoni pubblici».
In secondo luogo, Telecom ha varato un piano che punta non a eliminare, ma a sostituire le vecchie cabine telefoniche con nuove cabine "intelligenti".

Un primo prototipo è già stato realizzato grazie alla collaborazione con UBI Connected e sarà installato prossimamente a Torino: chi vi entrerà potrà non solo telefonare ma anche navigare nel Web e accedere ai servizi messi a disposizione dei cittadini da parte del Comune quale parte del piano Torino Smart City.
Per usufruire dei servizi si potranno utilizzare sia le tessere che le monete (non è previsto un revival dei gettoni), mentre la cabina sarà alimentata da pannelli solari e sarà anche dotata di funzioni di videosorveglianza. In futuro potrebbe fungere anche da punto di ricarica per i veicoli elettrici.
Per Daniela Conti, si tratta di «un punto di rifornimento tecnologico».
La sperimentazione a Torino durerà un anno; poi, in base all'esperienza raccolta, le cabine intelligenti si diffonderanno in tutta la penisola.
Per conoscere le opinioni e i suggerimenti dei cittadini sui servizi da integrare nelle cabine, il capoluogo piemontese ha anche attivato un'apposita sezione del sito Torino Smart City, in cui è possibile lasciare il proprio contributo

Altro che Samsung o Motorola, il più sottile aòl mondo è Huawei

giovedì 12 gennaio 2012
Sulla carta promette di sbaragliare il mercato, soprattutto se Huawei dovesse mantenere una politica di prezzi aggressivi, perchè questo Ascend P1 S,così si chiama il nuovo top gamma della casa cinese) non ha nulla da invidiare ai più blasonati top di gamma presenti sul mercato.


Ecco la presentazione ufficiale dell'azienda direttamente dalla sede Italiana di Milano:



Milano, 9 Gennaio 2012: Huawei, azienda leader nelle soluzioni di information e communication technology (ICT), in occasione del Consumer Electronics Show (CES) 2012 di Las Vegas, ha presentato il nuovo Ascend P1 S, lo smartphone più sottile al mondo. Ascend P1 S è sottile 6,68 millimetri e dispone di uno schermo touch da 4,3 pollici (960×540) Super AMOLED con Corning Gorilla Glass. Ascend P1 S è inoltre il dispositivo più veloce e più compatto della sua categoria, grazie al suo processore dual-core da 1.5GHz TI OMAP 4460 Cortext-A9 e sistema operativo Android Ice Cream Sandwich 4,0.
“Siamo entusiasti di presentare questo prodotto innovativo al CES 2012,” ha detto Richard Yu, Presidente di Huawei Device. “Ascend P1 S sottolinea il nostro continuo impegno per i dispositivi innovativi di alta qualità che utilizzano le più recenti tecnologie hardware e software”.
Huawei ha inoltre presentato, nell’ambito della stessa serie di smartphone, il nuovo Ascend P1. Lo smartphone offre le stesse funzionalità del P1 S, ma ha uno spessore leggermente maggiore (7,69 millimetri). Ascend P1 e P1 S sono dotati di batteria da 1670mAh/1800mAh per offrire un’esperienza unica all’utente.
Huawei Ascend P1 e Huawei Ascend P1 S hanno un design accattivante, elegante e sottile (64,8 millimetri) con rifiniture curate. La cover in PPVD sul retro distribuisce uniformemente il calore e, grazie alla sua texture tridimensionale, regala un effetto ottico sorprendente. La serie Ascend P1/P1 S è disponibile nelle seguenti colorazioni: nero, bianco ceramica e rosa; altre colorazioni saranno disponibili a breve, per abbinare in qualsiasi momento il vostro stile alle vostre esigenze.
Entrambi gli smartphone della serie Ascend dispongono di 2 fotocamere: una posteriore da 8 megapixel BSI e una frontale da 1,3 megapixel HD, con doppio flash LED e ottimizzatore HDR. Ascend P1 e Ascend P1 S permettono di catturare momenti speciali ancora più nitidamente, con dettagli brillanti e immagini pulite, in tutte le condizioni di luce.
La connettività ad alta velocità delle tecnologie 3G, WiFi e Bluetooth consente di condividere istantaneamente tutte le informazioni personali attraverso i social media.
Huawei Ascend P1 e Huawei Ascend P1 S saranno disponibili in Europa, Asia, Nord America, Australia, Medio Oriente, e Cina a partire da Aprile 2012


Un'offerta low cost include telefonate illimitate, SMS illimitati e 3 Gbyte di Internet. Ma solo in Francia.

free niel low cost
Al grido di «Siamo stufi di farci truffare con i prezzi più alti d'Europa» un imprenditore francese, Xavier Niel, ha deciso di dare uno scossone al mercato della telefonia mobile.
Già titolare di un provider ADSL , Niel ha dato vita a Free Mobile, un operatore di telefonia mobile che offre una tariffa decisamente concorrenziale.
Per 19,99 euro al mese (che scendono a 15,99 euro al mese se si è già abbonati con l'ADSL al provider dello stesso imprenditore) si ottengono chiamate illimitate verso telefoni fissi e mobili (anche internazionali, verso 40 destinazioni), SMS e MMS illimitati e 3 Gbyte di traffico Internet su rete 3G.
Niente male considerato che per un abbonamento simile in Italia servirebbero forse centinaia di Euro...


Secondo l'imprenditore francese, si tratta di una mossa necessaria: i prezzi attuali, praticati dalle altre compagnie, sono troppo alti, artificialmente alti; è invece possibile - sostiene Niel - fornire servizi di qualità a prezzi decisamente inferiori, senza per questo doverci rimettere.
«Così dimezziamo la fattura dei francesi» ha aggiunto ancora Niel, convinto che i suoi connazionali non si lasceranno sfuggire l'occasione.
Certo che questi "nazionalismi economici" non li vedremo mai in Italia!