Lo smartphone che diventa tablet e notebook

mercoledì 29 febbraio 2012


Il Padfone di Asus si inserisce in un tablet da 10 pollici. Grazie alla Station Dock guadagna anche la tastiera.

asus padfone
Oltre alla famiglia Transformer Pad, al Mobile World Congress Asus ha presentato un dispositivo che, come concezione, si dimostra innovativo: il Padfone.
Il Padfone sembra dedicato agli indecisi, che non sanno scegliere se acquistare uno smartphone, un tablet oppure un notebook.

Con il prodotto di Asus si hanno tutti e tre: il cuore è costituito da uno smartphone che può essere inserito in un tablet (dotato di apposito alloggiamento) il quale, a sua volta, può essere collegato a una docking station che fornisce una tastiera fisica e altri accessori.
Lo smartphone è un dispositivo basato su processore Qualcomm Snapdragon S4 dual core a 1,5 GHz e accompagnato da 1 Gbyte di RAM; la memora interna è di 16, 32 o 64 Gbyte mentre lo schermo ha una diagonale lunga 4,3 pollici e offre una risoluzione di 960x540 pixel. Il sistema operativo è Android 4.0.
Se le dimensioni dello schermo si rivelano insufficienti, si può passare dallo smartphone al tablet inserendo il primo nell'apposito vano ricavato nel retro del secondo, che prende il nome di Padfone Station; si ottiene così un tablet con schermo da 10,1 pollici (con risoluzione di 1280x800 pixel) e inoltre in questo modo si moltiplica per cinque l'autonomia, poiché la Station è dotata di una propria batteria. 


Inoltre, grazie alla tecnologia Dynamic Display di Asus, è possibile visualizzare i contenuti contemporaneamente su entrambi i display anche quando tablet e smartphone sono separati ma si trovano a breve distanza l'uno dall'altro.
Qualora poi si avverta la necessità di una tastiera fisica, ecco che si può collegare il tablet alla Padfone Station Dock, arrivando così a ottenere una sorta di notebook (con tutte le differenze, naturalmente, date dall'hardware e dal software dello smartphone che rappresenta il centro di tutto) dotato di un'ulteriore batteria aggiuntiva, che aumenta ancora l'autonomia, che a questo punto raggiunge le 20 ore dichiarate.
Asus ha poi pensato ai problemi che possono sorgere utilizzando una soluzione come questa: per esempio, se arriva una chiamata mentre lo smartphone è inserito nel suo alloggiamento, bisogno possedere un modo pratico per rispondere. 


A questo scopo è stato introdotto uno stilo - il Padfone Stylus Headset - che, oltre a permettere l'interazione con il touchscreen, consente anche di rispondere alle chiamate, fungendo sostanzialmente da "cornetta".
L'arrivo del Padfone sul mercato è previsto genericamente per la primavera, ma il prezzo non è stato ancora annunciato.


L'ultimo membro della famiglia Symbian gareggia con le macchine fotografiche digitali più avanzate.

nokia 808 pureview
Al Mobile World Congress Nokia non ha presentato soltanto gli ultimi nati della linea Lumia, ma anche un nuovo esponente della famiglia Symbian.
Detta così, la notizia potrebbe non sembrare particolarmente interessante, ma andando a vedere che cosa nasconda il Nokia 808 PureView - questo il nome dello smartphone - si scopre che la sua fotocamera, dotata di lenti Carl Zeiss, ha un sensore da ben 41 megapixel.

Il sensore è solo una delle caratteristiche che fanno dell'808 PureView un proposta innovativa nel campo della fotografia per smartphone: Nokia ha infatti sviluppato negli ultimi anni degli algoritmi appositi (denominati tecnologia PureView) per migliorare la qualità delle foto, che sono confluiti nel software che equipaggia questo dispositivo.
Il segreto sta nella tecnologia pixel oversampling. Nokia spiega: «A risoluzioni standard (2/3, 5 e 8 megapixel) ciò significa avere la capacità di zoomare senza perdere chiarezza e di cogliere 7 pixel di informazione, condensandoli in un unico pixel, per ottenere le immagini più vivide che si possano immaginare».
«Ad alta risoluzione (massimo 38 megapixel)» - continua l'azienda - «significa la possibilità di scattare una fotografia e in seguito zoomare, modificare l'inquadratura, ritagliare e ridimensionare l'immagine per mostrare livelli di dettaglio senza precedenti».

Il Nokia 808 PureView è anche in grado di registrare filmati sino a 1080p catturando l'audio a livelli di qualità simili a quelli di un CD grazie alla tecnologia Rich Recording.
Al di là delle funzionalità fotografiche, lo smartphone è dotato di processore a singolo core da 1,3 GHz, 512 Mbyte di RAM, 16 Gbyte di memoria interna; la versione di Symbian installata è quella denominata Belle.
Il Nokia 808 PureView arriverà sul mercato a maggio a un prezzo pari a 450 euro.

Da Samsung nuovi device: successori di Ace e Mini

giovedì 23 febbraio 2012

Due nuovi modelli economici, dotati di Android 2.3 Gingerbread, arricchiscono l'offerta di smartphone dell'azienda coreana.
samsung galaxy ace2 galaxy mini2
Samsung ha deciso di rinnovare la propria linea di smartphone introducendo i modelli Galaxy Ace 2 e Galaxy Mini 2, entrambi successori dei propri omonimi.
Come per i predecessori, il modello più avanzato è l'Ace 2: è infatti equipaggiato con un processore dual core a 800 MHz (con 768 Mbyte di RAM), 4 Gbyte di memoria interna, schermo WVGA (480x800 pixel) da 3,8 pollici e fotocamera da 5 megapixel con flash; supporta inoltre la connettività HSDPA fino a 14,4 Mbit/s e sia GPS che GLONASS. (Galaxy Ace 2 (a sinistra) e Galaxy Mini 2).

Il Galaxy Mini 2 dispone invece di processore single core a 800 MHz (con 512 Mbyte di RAM), schermo da 3,27 pollici HVGA (320x480 pixel), 4 Gbyte di memoria interna e supporta la connettività HSDPA fino a 7,2 Mbit/s.
Entrambi gli smartphone montano il sistema operativo Android 2.3 Gingerbread, ma debutteranno in tempi diversi.
L'Ace 2 arriverà nel Regno Unito in aprile, mentre il Mini 2 arriverà in Francia a marzo; nei mesi successivi è previsto il lancio a livello mondiale, che coinvolgerà anche l'Italia.

Kaspersky protegge tutto il tuo mondo tecnologico

mercoledì 22 febbraio 2012

Con Kaspersky Internet Security basta acquistare una sola licenza per proteggere sino a 5 dispositivi.
K ONE box
Sono ormai passati i tempi in cui tutta l'attività di prevenzione delle minacce informatiche si riduceva a proteggere il computer dai virus con un programma apposito.
Ormai, con il proliferare di smartphone, tablet e dispositivi vari, gli ambienti in cui è possibile fare incontri indesiderati si sono moltiplicati, ed è quindi necessario dotarsi degli strumenti adatti per difendersi in ogni situazione.
Se si considera che i diversi dispositivi sempre più ospitano dati sensibili, si comprende quando siano allarmanti i dati recentemente pubblicato da una ricerca svolta da Kaspersky, dalla quale si apprende che soltanto il 34% degli utenti italiani utilizza una protezione antivirus su smartphone e tablet e che il 37% ignora l'esistenza di soluzioni di sicurezza dedicate a questi dispositivi.

Se fino a ieri per ogni programma di protezione era necessario acquistare una licenza separata, oggi Kaspersky propone un'alternativa: una sola licenza che copre più di un dispositivo, grazie a Kaspersky One Universal Security.
Un unico codice è infatti sufficiente ad attivare 3 o 5 licenze: gli utenti possono scegliere la versione in base alla combinazione di dispositivi che possiedono.
Per esempio, la versione da 5 licenze consente di proteggere un PC a casa, due portatili e due smartphone (o due tablet).

I sistemi operativi supportati sono abbastanza numerosi da coprire pressoché tutte le esigenze: per quanto riguarda i PC, One Universal Security funziona con Windows, Linux e Mac OS X; per quanto riguarda gli smartphone, sono compatibili tutti quelli con sistema Android, Symbian, BlackBerry e Windows Mobile.

La protezione dei PC, dei notebook e dei tablet basati su Windows e Mac combina tecnologie cloud con protezione antivirus, così da fornire una risposta più rapida ed efficiente alle minacce; inoltre - nella versione per Windows - protegge dal furto di identità (grazie al rilevamento dei tentativi di phishing) e fornisce funzioni di firewall e parental control.
La protezione degli smartphone comprende la possibilità di cancellare i dati di un cellulare rubato o di disabilitarlo anche se la SIM è stata sostituita, e grazie all'integrazione con Google Maps di ottenere le coordinate per rintracciarlo; per i sistemi con Android è garantita la scansione delle app scaricate dal Market.
Kaspersky One Universal Security è già disponibile; la licenza che per un anno copre 3 dispositivi costa 69,95 euro; quella che per un anno copre 5 dispositivi (disponibile solo online) costa 89,95 euro


Ascend D1 Q è Basato su nVidia Tegra 3 e si presenta come lo smartphone più veloce del mondo.

Huawei Ascend D1 Q
«Lo smartphone più veloce del mondo»: così Huawei definisce l'Ascend D1 Q, il nuovo prodotto top di gamma che l'azienda cinese dovrebbe presentare al prossimo Mobile World Congress, che avrà inizio tra pochi giorni.
Pochissimo si sa sulle caratteristiche tecniche, a parte un'informazione fondamentale: sarà uno smartphone quad core basato sul SoC nVidia Tegra 3

Tutto quello che è dato sapere è stato rivelato da Huawei stessa sul proprio account Weibo (un servizio di microblogging analogo a Twitter ma dedicato agli utenti cinesi), e le informazioni sono state dosate con cura per aumentare l'attesa in vista dello svelamento ufficiale.
C'è in ogni caso la conferma delle voci che volevano Huawei intenzionata a competere ai più alti livelli del mercato degli smartphone, dopo aver presentato diverse soluzioni per la fascia più bassa.
Inoltre, al Mobile World Congress Huawei dovrebbe presentare anche un tablet con schermo da 10 pollici, sempre basato su Tegra 3; anche questa volta la fonte delle indiscrezioni è Weibo, in particolare un post scritto da Yu Cheng Dong, presidente di Huawei.
Nel messaggio, Yu Cheng Dong sottolineava la capacità del MediaPad 10 FHD (questo il nome del tablet) di gestire i giochi 3D e i video in alta definizione; tuttavia, il post è stato presto rimosso.

Windows 8 in veste minimal

martedì 21 febbraio 2012

Sobrio ed essenziale, il logo di Windows 8 fa già discutere: per alcuni è così semplice da essere quasi insignificante.
windows 8 logo
Con un'interfaccia lineare ed essenziale come Metro, Windows 8 non poteva certo permettersi un logo sbarazzino.
Per il lancio della prossima versione del sistema operativo, Microsoft ha quindi pensato a un logo estremamente sobrio, tanto che qualcuno l'ha definito eccessivamente povero.

Addio ai quattro colori che richiamavano disposti in maniera tale da richiamare allo stesso tempo una finestra e una bandiera: ora il logo è monocromatico e formato da quattro tasselli che richiamano sia i tile dell'interfaccia che i quattro schermi sui quali si articola l'esperienza di Windows: PC, tablet, TV, smartphone.
Per Sam Moreau, direttore della divisione Windows User Experience, si tratta di un logo che ha ispirazioni sia moderne che classiche, con uno stile iconografico e tipografico svizzero (nato, appunto, in Svizzera tra il 1940 e il 1950 e di cui è espressione il font Helvetica).
L'abbandono della bandiera va in questa direzione: il sistema si chiama Windows (finestre), non Flags (bandiere), e dunque è ora di tornare al passato, al logo di Windows 1.0 che, appunto, voleva richiamare solo e soltanto le finestre.

«Il nostro obiettivo finale» - scrive Moreau nel blog ufficiale - «era di avere un nuovo logo umile, ma sicuro di sé. Che vi desse il benvenuto con un leggero cambio di prospettiva e che, quando cambiate il colore, cambi con voi»: il colore non sarà soltanto l'azzurro della presentazione, ma potrà essere variato dall'utente.
In rete, il logo di Windows 8 ha già suscitato apprezzamenti e critiche, com'è normale, dividendo gli internauti tra chi è favorevole alla nuova semplicità e chi invece crede che questo logo non abbia mordente. A voi il giudizio!


Arrivano da tutto il mondo per scattare qualche foto e vedere come vivesse il fondatore di Apple.

steve jobs casa meta turistica
Arrivano a Palo Alto (California, USA) da ogni parte del mondo, apposta per cercare una casetta di mattoni e ardesia che ha l'aria di trovarsi più a proprio agio nella campagna inglese.
Una volta lì, scattano foto e fanno riprese; alcuni vi arrivano in pullman, quasi quella casa sia una meta turistica.
Se non lo è "ufficialmente", in ogni caso, ormai lo è diventata: si tratta infatti dell'abitazione in cui Steve Jobs ha vissuto negli ultimi anni sino alla morte, avvenuta il 5 ottobre 2011, e davanti alla quale è ancora parcheggiata la Mercedes senza targa che il fondatore di Apple guidava.
A raccontare di quanto sta avvenendo è il Los Angeles Times, che ha anche intervistato alcuni dei pellegrini giunti sino alla casa di Steve Jobs, in cui ancora vivono la moglie e i figli, e a volte vengono allontanati dai vicini che conoscevano Jobs più come uno di loro che come il signore e padrone di Apple.
«Ho voluto vedere dove vivesse quel grande uomo» spiega una donna, aggiungendo poi: «sono rimasta sorpresa del fatto che chiunque possa camminare indisturbato lungo la via».

In realtà, stando a quanto racconta il Los Angeles Times, a Palo Alto è normale che le celebrità vivano in maniera assolutamente comune: lo stesso accade a Mark Zuckerberg (fondatore di Facebook) e Larry Page (cofondatore di Google), che abitano poco distante.
Persino Walter Isaacson, autore della biografia ufficiale di Steve Jobs, si è stupito quando ha visto che il fondatore di Apple viveva in maniera normale, senza nemmeno chiudere a chiave la porta posteriore della casa durante il giorno.
Subito dopo la morte di Jobs, folle di fan affollavano la strada davanti ala casa. Ora il numero s'è ridotto, ma il pellegrinaggio di quanti sono rimasti affascinati dalla vita del creatore di Apple continua.


Arriva domani il nuovo sistema per i tablet di RIM, che faranno girare nativamente le app per Android.

playbook os 2
Pare proprio che sia domani il giorno fissato per il debutto di Playbook OS 2.0, l'ultima versione del sistema operativo realizzato appositamente per il tablet di RIM.
Come già anticipato, Playbook OS 2.0 rappresenta una scommessa importante per l'azienda canadese, il cui tablet non ha avuto certo un successo strepitoso al momento del lancio, anche a causa di alcune limitazioni che, impostegli per renderlo una sorta di complemento degli smartphone Blackberry, hanno finito per penalizzarlo agli occhi degli utenti rispetto alle alternative (iPad e Android).

Con la versione 2.0, si rescinde il cordone ombelicale tra smartphone e tablet: ora il Playbook ha una sua proprioa gestione di contatti, calendario e email, senza più imporre all'utente di possedere anche un Blackberry.
Anche l'interfaccia subisce alcuni ritocchi, che la rendono più immediata e allineano l'esperienza d'uso a quella degli smartphone.
Inoltre debutta una caratteristica da lungo attesa: la possibilità di far girare nativamente le app per Android; sarà proprio questa mossa, forse, a rendere più interessante il tablet di RIM anche per la percezione dell'utenza comune.

Mentre cerca di salvare i tablet, RIM lavora alacremente anche su BBX, la nuova versione del sistema operativo per smartphone e nato dalla fusione di Blackberry OS e QNX, sistema alla base di Playbook OS.
RIM garantisce la retrocompatibilità delle app, ma sottolinea come il nuovo sistema sia fortemente orientato al cloud e permetterà anch'esso di utilizzare le app per Android.


Lo storico portale musicale, nato per dare visibilità ai gruppi emergenti, era nato nel 1999.

vitaminic chiude
Era nato nel 1999 come portale ideato appositamente per ospitare spazio ai gruppi emergenti; negli anni si è evoluto e trasformato, sino al cambio di direzione editoriale avvenuto nel 2007.
Oggi Vitaminic chiude, e lascia gli utenti con un messaggio di saluto.
«Vitaminic, per anni, è stato uno dei primi pensieri quando mettevamo i piedi fuori dal letto: sentire dischi, recensire dischi, andare ai concerti e raccontarveli, aggiornare il sito e tutte quelle altre cose che si accompagnano alla gestione di una webzine» scrive la redazione, per poi passare a spiegare i motivi che hanno portato alla chiusura odierna.
«Abbiamo provato a ricominciare daccapo e creare un nuovo sito e una nuova impresa, ma nell'Italia di questi tempi noi trentenni o ventiqualcosa dobbiamo farci in quattro per stare dietro a tutto, e qualcos'altro ha sempre avuto la meglio»; per cui, è ormai «tempo di passare oltre».

Angry Birds su Facebook!!

mercoledì 15 febbraio 2012

Nuovi livelli, potenziamenti ed effetti grafici debuttano nella versione sviluppata apposta per il social network.

angry birds facebook
C'è voluto quasi un anno di sviluppo ma alla fine Angry Birds, il videogioco la cui popolarità è nata sull'iPhone, è arrivato su Facebook.
La versione appositamente realizzata per il social network, annunciata a marzo dello scorso anno, permette di «confrontarsi con gli amici e coinvolgerne di nuovi»come ha dichiarato Niklas Hed, uno dei tre creatori del gioco.

Nuovi livelli e poteri speciali caratterizzano Angry Birds per Facebook; i poteri si possono acquisire in tre modi: giocando e vincendo, ricevendo quelli che Hed definisce «regali misteriosi» dagli amici oppure acquistandoli.



Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, questa versione utilizza Adobe Flash 11 e anche la grafica 3D, mostrando effetti speciali (dall'illuminazione al fumo, passando per le esplosioni) inedite sugli smartphone o i tablet.
Europa e USA approvano l'operazione: la fusione non altererà in modo significativo la concorrenza nel settore mobile.google acquisizione motorola




A un'ora di distanza l'una dall'altro, la Commissione Europea e il Dipartimento di Giustizia americano hanno dato il via libera all'acquisizione di Motorola Mobility da parte di Google.
L'operazione è iniziata lo scorso agosto, quando il gigante di Mountain View ha annunciato l'intenzione di voler entrare direttamente nel settore dei produttori di smartphone, proprio acquisendo Motorola.


Prima che l'affare potesse dirsi praticamente concluso era tuttavia necessario ottenere i pareri favorevole degli organismi antitrust in USA ed Europa (oltre a quelli degli altri Paesi in cui Google è presente), pareri che sono puntualmente arrivati quasi in contemporanea.
«Questa operazione non solleva questioni di concorrenza» ha spiegato il commissario Joaquin Almunia, premurandosi tuttavia di precisare che «la Commissione continuerà a tenere gli occhi aperti sul comportamento di tutti gli operatori del settore, in particolare sull'utilizzo sempre più strategico dei brevetti».
Il tenore della risposta del Dipartimento di Giustizia USA è simile: «È improbabile che questa fusione ostacoli in maniera sostanziale la concorrenza».

Google, dal canto proprio, si è detta soddisfatta dato che, in questo modo, la conclusione del processo si avvicina.
L'azienda ha poi voluto aggiungere una considerazione sull'impatto che la fusione avrà su Android: «La combinazione di Google e Motorola Mobility aiuterà a potenziare Android e aumenterà concorrenza e offerte ai consumatori, grazie a un'innovazione più rapida».

EMERGENZA NEVE: ecco il video ad Aquilonia del TG3

venerdì 10 febbraio 2012
Ecco l'edizione integrale del Tg3 del 10 febbraio 2012. Ai primi minuti il servizio ad Aquilonia (AV) per l'emergenza neve.
Cliccate per poterlo vedere.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-d9c3db46-2c6e-4a11-9032-b642033432d6-tg3.html#p=0

Facebook li fa ricchi

giovedì 9 febbraio 2012

Come riportato da tutti i media nei giorni scorsi, Facebook punta a sbarcare in Borsa fra aprile e giugno 2012. Secondo i ben informati, il social network ha messo a punto il prospetto ed è pronto a quotarsi in qualsiasi momento. Le banche che cureranno l'initial public offering non sono ancora state scelte ma il chief financial officer, David Ebersman, starebbe trattando con i banchieri della Silicon Valley per una Ipo da 10 miliardi di dollari che valuterebbe Facebook 100 miliardi.
Nella nostra infografica ecco chi ci guadagnera' se l'operazione andra' in porto.


Google ha rilasciato la prima beta del browser, riprogettato per adattarsi perfettamente sia agli smartphone che ai tablet.


chrome android beta
In effetti sembrava strano che Google non avesse ancora realizzato una versione di Chrome - il proprio browser che tanto successo sta avendo, rubando utenti persino a Firefox - per Android.
Ora finalmente la lacuna è stata colmata: dai laboratori di Mountain View è uscita una prima beta di Chrome per Android, compatibile unicamente, però, con la versione 4.0 (Ice Cream Sandwich).







Studiato per far sentire gli utenti a proprio agio sia che stiano utilizzando uno smartphone sia che stiano utilizzando un tablet, Chrome per Android «si concentra sulla velocità e sulla semplicità» come recita il post ufficiale di presentazione.
Per migliorare la velocità di navigazione, per esempio, Chrome (vedi il filmato qui sotto) carica in background i risultati delle ricerche, mentre per quanto riguarda la semplicità le schede sono state riprogettate per adattarsi perfettamente agli schermi piccoli degli smartphone, ma anche per essere comodamente utilizzabili su quelli più grandi dei tablet.



Un'altra funzionalità degna di menzione è quella denominata sign in, che permette di riaprire sullo smartphone (o sul tablet) le schede lasciate aperte sul PC, riprendendo la navigazione da dove la si era interrotta, e di sincronizzare i segnalibri tra i vari dispositivi.
È interessante, infine, notare come la versione mobile di Chrome non integri il supporto ad Adobe Flash, il cui destino su questo genere di dispositivi appare sempre più segnato.
Chrome beta per Android 4.0 è disponibile sull'Android Market.

AD: agenda digitale sul SW libero!

martedì 7 febbraio 2012

Parte dalle scuole e coinvolgerà da subito sanità e pubbliche amministrazioni il piano "open data" del governo.

agenda digitale cabina regia profumo
La "cabina di regia" indicata nel Decreto Semplificazioni per attuare l'Agenda Digitale italiana è pronta a riunirsi.
La prima seduta è fissata per giovedì prossimo, e tra i punti all'ordine del giorno c'è non soltanto la necessità di realizzare nuove infrastruttura, ma anche l'importanza dell'alfabetizzazione informatica.




Se, infatti, è vero che la Rete attuale non basta a soddisfare l'offerta di servizi ai cittadini che l'Agenda Digitale ha in programma, è anche vero che, secondo le statistiche, circa il 40% degli italiani si trova in una situazione di "digital divide volontario".
Ciò significa che quasi la metà dei nostri connazionali non utilizza Internet, in buona parte perché non ne vede l'utilità: lo sviluppo dei servizi andrà quindi portato avanti insieme a una comunicazione capillare ed efficace sui vantaggi che la dematerializzazione porta con sé.
A ciò, naturalmente, si aggiunge l'impellente necessità di raggiungere quel 6% di italiani che ancora si trovano al di fuori di ogni possibilità di connessione, facendo arrivare una connessione a Internet basilare in ogni luogo.
Tutti questi obiettivi confluiscono poi nella strategia che è già stata definita open data, ossia la realizzazione di un'amministrazione pubblica trasparente ed efficiente che sfrutta le risorse del cloud computing per mettere a disposizione dei suoi vari organismi i dati e le risorse, riducendo i tempi di attesa per i cittadini e semplificando le operazioni.

La realizzazione del piano passa anche attraverso l'adozione di standard «aperti e interoperabili», come ha dichiarato Francesco Profumo (ministro dell'Istruzione con delega per l'attuazione dell'Agenda Digitale) durante un'intervista al quotidiano La Repubblica.
Ciò comporta un "no" diretto alle soluzioni «chiuse, proprietarie e idiosincratiche a determinati ambienti tecnici o a dispositivi specifici», che si spera si concretizzi nell'ampia adozione di software libero e open source.
Il primo ambito in cui si vedranno i frutti di questa iniziativa sarà la scuola: l'immissione dei dati in Rete è infatti già iniziata; seguiranno la sanità e le pubbliche amministrazioni.
L'obiettivo finale, poi, è ancora più ambizioso: la realizzazione delle Smart Cities, città in cui «una grande infrastruttura tecnologica e immateriale faccia dialogare persone ed oggetti, integrando informazioni e generando intelligenza, producendo inclusione e migliorando il nostro vivere quotidiano».
Protagoniste di questa rivoluzione saranno le regioni del Sud, dove il governo conta di installare i datacenter per via della presenza di «dorsali potenti della connettività internazionale, in particolare Sicilia e Sardegna».
Tra qualche giorno potremo quindi vedere quali saranno i primi passi concreti per la realizzazione dell'Agenda Digitale.

Aquilonia , 07/02/2012


Giovani (e non) vista la situazione abbiamo pensato di dare il nostro contributo cacciando le pale!!!
Se qualcuno di voi si vuole unire a noi, può raggiungerci in piazza Marconi.
L'obbiettivo è quello di aiutare i più anziani a pulire l'ingresso alle proprie abitazioni e, se necessario, fare loro un pò di spesa di generi alimentari.
Serve solo un pò di buona volontà e la pala!!!!

La custodia per iPhone a forma di macchina fotografica

domenica 5 febbraio 2012

Non solo protegge l'iPhone, ma fornisce anche un comodo pulsante per scattare le foto.

gizmon ica custodia iphone
Di custodie per iPhone ne esistono di tutte le forme e colori, ma quella ideata da Gizmon è probabilmente unica nel suo genere.
Si chiama iCA iPhone Case ma, a una prima occhiata, tutto sembra meno che una custodia: in realtà appare come una macchina fotografica vintage, con tanto di tracolla per tenerla appesa al collo.

Realizzata in policarbonato, è dotata anche, nella parte superiore, di un pulsante perfettamente funzionante che consente di scattare fotografie con la fotocamera dell'iPhone.
Gli accessori comprendono anche un treppiede e una custodia (che quindi è una custodia per la custodia) in cui racchiudere sia l'iPhone che iCA.
Gizmon iCa è al momento in vendita soltanto negli USA (la commercializzazione in Europa è prevista nel prossimo futuro) a 65 dollari.

Nella notte, all'improvviso il cielo si guasta e restituisce un inconfondibile messaggio d'errore di Windows.


cielo in crash
Era una notte buia e nebbiosa del 2009 quando, all'improvviso, nella città ucraina di Odessa il cielo andò in crash, mostrando un laconico quanto noto messaggio di errore.


Potrebbe essere la prova del fatto che viviamo all'interno di un gigantesco Truman Show, in cui anche il cielo è simulato (e simulato con Windows, andando quindi in cerca della catastrofe); oppure potrebbe essere il frutto di una della magie di Photoshop.
Invece è tutto reale, e la spiegazione è molto più semplice: quella notte, il cielo di Odessa avrebbe dovuto ospitare uno spot che vi veniva proiettato; ma il computer deve aver avuto qualche problema e così, per qualche minuto, il cielo è sembrato andare in crash. :D

Volunia, l'anti-Google italiano, è pronto al lancio

sabato 4 febbraio 2012

Debutta a Padova il motore ideato da Massimo Marchiori, già inventore del PageRank di Google.

volunia marchiori google
Volunia sta arrivando: il motore di ricerca ideato da Massimo Marchiori, inventore del PageRank vedrà la luce lunedì prossimo.
C'è voluto più tempo del previsto per realizzare un motore che vuole offrire agli utenti una «nuova esperienza del web»: difficoltà burocratiche e intoppi tecnici (i due mesi necessari all'ENEL per portare la corrente a Marchiori, per esempio) hanno allungato un po' i tempi rispetto ai progetti iniziali.


Ormai però è tutto pronto e il prossimo 6 febbraio i Power User - i tester di Volunia - potranno accedere ai servizi, lanciati a livello mondiale.
I Power User - spiega Marchiori - «troveranno un'applicazione totalmente nuova nel mondo Web, la cui innovazione non sarà rappresentata dal motore di ricerca in sé, essendo quest'ultimo concentrato esclusivamente nella ricerca dei più importanti siti a livello mondiale, bensì dall'intera esperienza utente con il sistema Volunia».

I dettagli che illustrano in che cosa concretamente consista questa «esperienza utente» sono volutamente ancora segreti.
Soltanto il 6 febbraio, a mezzogiorno, dall'Archivio Antico di Palazzo del Bo, a Padova il professor Marchiori svelerà di che cosa si tratti: la presentazione ufficiale alla stampa sarà trasmessa in streaming grazie alla collaborazione con il Centro Multimediale e di eLearning dell'Università di Padova.

L'ultima versione supporta l'alta definizione e permette di videochiamare anche gli amici di Facebook che non sono utenti di Skype.


skype 5 8 windows fullhd facebookSkype ha rilasciato un aggiornamento della versione per Windows dell'omonimo software, che ora permette di effettuare chiamate in Full HD e si integra con Facebook.
Skype 5.8 per Windows, ammesso che si abbia una connessione a Internet adatta (almeno 2 MBit/s in upload e in download), è ora in grado di gestire flussi video in alta risoluzione (sino a 1080p) grazie al lavoro condotto insieme a Logitech per la webcam C920, che integra le funzionalità di encoding.



Inoltre, permette di videochiamare anche gli amici di Facebook che non utilizzano Skype e introduce il supporto alla condivisione di gruppo dello schermo (disponibile però solo con Skype Premium), permettendo di condividere l'intero desktop o una singola applicazione.
Altre novità di questa versione sono la funzionalità push to talk, che permette di definire un tasto che attiva o disattiva il microfono durante una chiamata con Skype (utile per chi gioca online) e l'integrazione con la toolbar di Bing, unico segno visibile dell'acquisizione da parte di Microsoft.
Skype 5.8 per Windows può già essere scaricato dal sito ufficiale.

Da Sony Ericsson LiveDock

venerdì 3 febbraio 2012
Trasformare il telefono in un mini PC o in una stazione di gioco mobile? Con l'elegante LiveDock!!!



Agenda digitale 2012 per l' Italia

giovedì 2 febbraio 2012

Il Decreto Semplificazioni affronta finalmente il nodo del digital divide e dell'accesso trasparente ai dati.



XL decreto semplificazioni agenda digitale
Il cosiddetto Decreto Semplificazioni, da poco varato dal Consiglio dei Ministri, contiene alcune indicazioni che fanno sperare nell'inizio dell'attuazione di una vera Agenda Digitale per l'Italia, come richiesto da più parti.
Sono quattro i punti fondamentali intorno ai quali verte questa parte del decreto, e tutti fanno riferimento a un coordinamento tra il Ministero dell'Istruzione, quello dello Sviluppo Economico e quello della Funzione Pubblica e a una "cabina di regia" che coinvolga Regioni, Province, Comuni e Autorità.
Il primo punto è l'atteso sviluppo della banda larga e ultralarga: i dati parlano di 5,6 milioni di italiani tuttora vittime del digital divide e di 3.000 centri abitati che mostrano una carenza di infrastrutture.


L'obiettivo primario della "cabina di regia" sarà dunque l'eliminazione di queste pesanti difficoltà, la cui presenza mina alla base la possibilità stessa di fornire servizi avanzati.
Il secondo punto è quello indicato come open data: in pratica, si tratta di realizzare la più ampia condivisione possibile dei dati in possesso delle istituzioni pubbliche, così da garantire una trasparenza assoluta verso i cittadini.
Lo sviluppo del cloud è al terzo posto: con la dematerializzazione dei dati delle pubbliche amministrazione e il loro spostamento verso i servizi remoti si mira a facilitare la condivisione delle informazioni e, di conseguenza, a semplificare la vita di amministratori, funzionari e utenti.
Il quarto e ultimo punto avvistato all'interno del decreto è il riferimento alle smart communities, luoghi virtuali d'incontro tra cittadini, in cui discutere dei problemi e proporre soluzioni direttamente alle pubbliche amministrazioni.
Le proposte del governo hanno subito ricevuto l'accoglienza positiva di Confindustria Digitale (tramite il presidente Stefano Parisi) ma anche suscitato anche qualche voce dubbiosa circa la reale concretezza e utilità di una "cabina di regia".