«È il mio modo di dire a mia figlia che le voglio bene» ha spiegato il padre.
«È moderno e innovativo. Ho controllato: quel nome non esiste da nessun'altra parte nel Paese. Per me questa era la condizione fondamentale»: così un genitore israeliano, Lior Adler, ha giustificato a un giornale locale la scelta di chiamare la propria ultima figlia Like.
Like esattamente come il pulsante che su Facebook permette di esprimere il proprio apprezzamento verso qualcosa: è stata questa, infatti, la fonte di ispirazione per la scelta del nome.
Secondo i genitori non c'è niente di strano: «è l'equivalente moderno del nome Avaha (che significa amore). È il mio modo di dire alla mia fantastica figlia che le voglio bene».
In fondo, alla piccola Like Adler sarebbe potuta andare peggio: ha infatti due sorelle maggiori che si chiamano Pie (proprio nel senso di tortao pasticcio) e Vash (che in ebraico significa miele).
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