Via libera alla pillola dei cinque giorni dopo

venerdì 17 giugno 2011


Il Consiglio Superiore della Sanità ha definito EllaOne compatibile con la legge 194. Ma la Pontificia Accademia per la Vita la definisce un aborto.


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Il Consiglio Superiore della Sanità ha dato il proprio via libera a EllaOne, altrimenti noto come la pillola dei cinque giorni dopo.
Il parere del CSS era stato chiesto dal ministro della Salute, Ferruccio Fazio, affinché fosse valutata la compatibilità del farmaco con la normativa vigente.
Il Consiglio ha stabilito che EllaOne «è perfettamente compatibile con la legge 194 sull'aborto», che per aborto intende «la rimozione dell'embrione già annidato in utero, che avviene dopo il sesto o settimo giorno da un rapporto potenzialmente a rischio. La nuova pillola è utilizzabile prima che si verifichi l'eventuale annidamento, e successivamente non ha effetto».

Per il suo utilizzo è necessaria la ricetta e l'esito negativo di un test di gravidanza: il bugiardino che accompagna la pillola sconsiglia l'assunzione qualora la gravidanza sia già in atto.
Esulta il ginecologo Silvio Viale, il quale ora chiede «l'abolizione della ricetta obbligatoria per la contraccezione di emergenza», che non è necessaria negli USA né in diversi Paesi Europei.
Opposta è la posizione della Pontificia Accademia per la Vita: il presidente emerito, cardinale Elio Sgreccia, ha definito l'effetto di EllaOne «un aborto a tutti gli effetti, di raffinata malizia» secondo il principio per cui, annidamento o meno, il processo iniziato con la fecondazione non presenta un "salto" individuabile per cui si possa dire che non si sta eliminando un essere vivente il quale, lasciato evolvere, diventerebbe un essere umano.
La Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia, dal canto proprio, consiglia per bocca del proprio presidente, il dottor Nicola Surico, di essere prudenti poiché «pare che ci siano dati in letteratura per cui la pillola dei 5 giorni dopo sarebbe anche abortiva ed è per questo che il Css si è espresso includendo anche un test di gravidanza: il meccanismo con cui agisce la pillola non è ancora chiaro, anche perché dopo cinque giorni è molto probabile che la fecondazione ci sia stata».
Ora che il CSS ha espresso il proprio parere l'ultima parola prima della commercializzazione, come per tutti i farmaci, spetta all'AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco).

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