Microsoft condannata: dovrà pagare 290 milioni

lunedì 13 giugno 2011


La Corte Suprema dà ragione a i4i e condanna Microsoft per violazione di brevetto.


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290 milioni di dollari: tanti dovrà versare Microsoft a i4i, società canadese che quattro anni fa aveva portato in tribunale il gigante di Redmond, accusandolo di violazione di brevetto.
Materia del contendere è la tecnologia XML inclusa in Office 2003 e 2007, su cui i4i rivendica la paternità.
Nel 2009 un giudice texano trovò Mirosoft colpevole e la condannò a risarcire i4i con 200 milioni di dollari.
Microsoft non si arrese e si rivolse alla Corte Suprema, cercando nel frattempo di far dichiarare non valido il brevetto.

Ora la Corte Suprema ha confermato la condanna e alzato il risarcimento a 290 milioni di dollari.
Come già aveva rilevato Google tempo fa, la questione è più ampia rispetto alle sole conseguenze che riguarderanno Microsoft: il brevetto di i4i è così generico che molte implementazioni di XML sono ora a rischio.
Nel mirino dell'azienda canadese potrebbero ora finire non solo altre società ma anche lo sfruttamento di questa tecnologia da parte dei software open source.
Dal canto proprio la Corte Suprema ha fatto sapere che, in base alla legge, non ha potuto decidere diversamente: se si vuole cambiare il sistema dei brevetti occorre passare attraverso il Congresso.

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