WiMax, è ora di ripartire ...e di "beccarci"!

mercoledì 30 marzo 2011

Gli operatori Aria, Retelit e Linkem, fermati dalla crisi, danno il via alla ristrutturazione per colmare finalmente il digital divide.


WiMax Aria Retelit Linkem proroga due anni
Quando venne proposto, il WiMax sembrava la soluzione ai problemi di digital divide rilevati nelle zone non ancora raggiunte (e che, forse, non sarebbero mai state raggiunte) dall'ADSL.
Oggi, il WiMax sembra una promessa almeno in parte mancata, come testimonia la situazione degli operatori Aria e Retelit, che non sono riusciti a raggiungere gli obiettivi fissati a suo tempo e in base ai quali era state loro assegnate le licenze.
Giacomo Robustelli, di Aria, spiega che il drastico e negativo mutamento della situazione economica che da allora c'è stato ha frenato lo sviluppo: "Il nostro" - chiarisce Robustelli - "era un piano pre-crisi, che abbiamo dovuto correggere".
Come risultato, delle 500 antenne WiMax previste in Emilia Romagna ne sono state installate soltanto sei e l'unico Comune dei 24 che avrebbero dovuto essere coperti, in quanto vittime del digital divide, è Calderara di Reno (in provincia di Bologna).

Per questi motivi l'Authority sta valutando se revocare le licenze a causa del mancato rispetto degli obblighi oppure concedere una proroga di un paio d'anni, durante i quali dovranno finalmente essere raggiunti gli obiettivi.
Ci sono però vari ostacoli sulla strada. Per esempio Retelit è reduce da una ristrutturazione in seguito alla quale proprio il ramo che si occupa del WiMax è stato affittato (con la possibilità di una vendita futura) a Linkem, per consentire al resto dell'azienda di concentrarsi sulla fornitura di servizi su fibra ottica.
Linkem, dal canto proprio, sembra riuscire a far fruttare la situazione: da un lato ha ottenuto il diritto delle frequenze vinte da Telecom (che in origine avrebbe dovuto usare Aria), dall'altro è già all'opera per realizzare una rete, collaborando proprio con Telecom.
Per ora Linkem ha installato circa 500 antenne e può contare su 30.000 abbonati; l'operatore mira a raddoppiare il numero delle antenne entro il 2012, investendo 100 milioni di euro.
Vi è poi tutta la questione circa il riutilizzo delle frequenze televisive, destinate alla tecnologia LTE che, secondo l'Agcom, può affiancarsi al WiMax e, nel caso, sostituirlo quando sarà il momento a costi molto ridotti.

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