Lo smartphone riconvertito in microscopio

martedì 23 aprile 2013

Un semplice accessorio trasforma un comune smartphone in un microscopio a fluorescenza.



smartphone microscopio
Microscopi ecitometri a flusso sono tra gli strumenti d'uso più comune in medicina, e anche tra i più utili.
Permettono di identificare i patogeni e le cellule, individuare ibiomarcatori, effettuare la diagnosi di malattie ematiche e via di seguito.
Il problema è che queste apparecchiature non sono sempre disponibili, particolarmente nei Paesi più poveri, e anche quando esistono sono troppo ingombranti per essere portate "sul campo".

Alcuni ricercatori dell'Università della California Los Angeles hanno sviluppato un semplice apparecchio da collegare a un normale smartphone per trasformarlo in un microscopio a fluorescenza o in un citometro a flusso.
Dei LED eccitano le proteine fluorescenti, un filtro di plastica elimina la luce dispersa (creando così lo sfondo scuro) e una lente, frapposta tra il campione e la fotocamera, raccoglie la fluorescenza; per ottenere un citometro c'è una zona apposita in cui inserire il campione.
I suoi inventori ritengono che questa tecnologia possa rivelarsi particolarmente utile nei Paesi del terzo mondo per il monitoraggio dei pazienti positivi al HIV e per l'identificazione di vari patogeni, quali i parassiti eventualmente presenti nell'acqua potabile.

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