La pelle da stampare

venerdì 25 febbraio 2011

Per curare le ustioni basterà stampare la pelle nuova sopra le ferite.


Stampare pelle ink-jet Anthony Alata ustioni
"Abbiamo iniziato da una normale cartuccia per stampanti a getto d'inchiostro. Invece dell'inchiostro, però, noi usiamo delle cellule, che mettiamo nella cartuccia": inizia così la spiegazione del sistema che permetterà di "stampare" la pelle, ideato dal dottor Anthony Alata.

Lo scopo è creare una tecnologia che permetta di applicare in maniera rapida, facile e sicura la pelle coltivata in laboratorio alle vittime di ustioni.
Lo stimolo alla ricerca proviene dal Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti, che cerca un modo di curare le ustioni sul campo di battaglia: si tratta di ferite che costituiscono dal 5% al 20% di quelle che si verificano durante i combattimenti.
Dopo aver prelevato un campione di pelle dal paziente e fatto in modo che le cellule così ottenute si replichino in quantità, il risultato è inserito in una cartuccia che, a sua volta, viene messa in una speciale stampante.

Questa "stamperà" la pelle direttamente sul paziente, a una distanza tale da non farle toccare le ferite. La stampante si muoverà al di sopra delle ustioni, ricostruendo la pelle strato dopo strato"È come uno scanner che si muove avanti e indietro e deposita le cellule" spiega il dottor Atala.
Per depositare le cellule senza toccare il corpo viene usato un sistema di ugelli pressurizzati.
Per completare lo sviluppo di questo progetto e preparare un dispositivo utilizzabile sulle vittime di ustioni ci vorranno ancora cinque anni, durante i quali il Dipartimento della Difesa contribuirà con 50 milioni di dollari.

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