È successo nell'ambito dell'applicazione Pet society legata al noto social network. Aperta indagine contro i soliti ignoti
Sabato 23-10-2010 - Una casetta piccina piccina in… Facebook. Quella della signora Paola Letizia, 44 anni di Palermo, che se l'era costruita e arredata con cura, scegliendo mobili di marca, accessori trendy e arredamenti all'ultimo grido. Era il suo rifugio virtuale, molto più reale però di quanto si potrebbe pensare. Dato che qualche "simpaticone" ha deciso di farle una tirata letteralmente svaligiando l'abitazione virtuale. Tanto che la signora Paola Letizia ha sporto denuncia alla Procura di Palermo, che ha aperto un'indagine contro l'ignoto ladro del Web 2.0.
L'impiegata del Pra (Pubblico registro automobilistico) di Palermo aveva dedicato parecchio tempo ad arredare la sua magione in Pet society, una delle applicazioni più famose legate a Facebook. Il social network si era trasformato in una sorta di città nella quale si era aperta un appartamento al quale si era dedicata con appassionati shopping di mobilio e suppellettili di marca. Sono bastati pochi minuti di un burlone che si è addentrata nell'abitazione virtuale e l'ha svuotata, portandosi via anche l'acquario, le tende, i tappeti e qualsiasi altro oggetto fosse presente.
La denuncia è partita dopo la inevitabile disperazione iniziale: la Polizia postale si è trovata così a indagare seguendo le tracce digitali lasciati dal pirata. E la vicenda ha già un risvolto legale forse sottovalutato dal sedicente hacker: lo svuotamento delle sette stanze, con tanto di gatto (dal nome Blue Cat e che è rimasto da solo in casa), è reato. Anche se si parla di muri fatti di bit e non di cemento.
Il gip Fernando Sestito ha disposto le indagini per "introduzione abusiva e aggravata", secondo l'art. 615 del codice penale che prevede la detenzione da uno a cinque anni. Insomma, siamo di fronte a un vero e proprio furto e la vittima Paola Letizia chiede l'inevitabile risarcimento. E l'incauto bandito potrebbe ritrovarsi con una pena forse più grave di quel che avrebbe potuto pensare...
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