Il glossario di Mourinho Special anche a parole...ci mancherà?

martedì 1 giugno 2010

MILANO, 30 maggio 2010 - E adesso chi ci darà il "titulo"? Chi apparecchierà le nostre prime pagine, chi riempirà di polpa i nostri taccuini? José Mourinho è stato il tornado che ha capovolto il calcio italiano e spalancato le finestre dei giornali, portando una ventata di aria fresca. Quanto tempo abbiamo campato su "zero tituli", "non sono pirla", "prostituzione intellettuale", "mister Barnetta" e altri colpi di genio. Mou ha costretto noi giornalisti a non fermarci davanti alla porta dell’ovvio ("decide il mister", "dedico il gol alla fidanzata", "l’avversario è stato ostico") e i suoi colleghi ad abbattere gli steccati del politicamente corretto. E adesso che Josè è a Madrid a solleticare la gola degli spagnoli, in Italia ci si chiede che cosa resterà. Qualcosa resterà, forse. Non esistendo sulla Terra un altro Mou, qualcuno si metterà a copiarlo. Magari non nei discutibili eccessi, che non sono mancati. Le perle mouriniane di questa pagina, piccola parte di quelle pronunciate da Josè nei due anni interisti, dimostrano che il calcio può essere spiegato anche così. Con quell’effetto "carta vetrata" che all’inizio può stupire o indispettire, che a volte supera il livello del buon gusto, ma poi riporta il calcio sul suo pianeta originario. Quello del gioco e dello sfottò. Ecco un campionario delle frasi celebri dell'ex allenatore nerazzurro:
"Io non sono pirla" (prima conferenza stampa con l’Inter, 3 giugno 2008)
"Ranieri ha detto che non ha bisogno di vincere. Lui a quasi 70 anni ha vinto una Supercoppa, una piccola coppa. Non ha mai vinto trofei importanti. Forse ha bisogno di cambiare la sua mentalità, ma forse è troppo vecchio per farlo" (4 agosto 2008)
"Monaco chi? Io conosco il monaco del Tibet, Monaco di Montecarlo, il Bayern Monaco, il GP di Monaco... Se qualche monaco vuole farsi conoscere perché parla di me, mi deve pagare" (dopo le accuse del d.g. del Catania, Lo Monaco, 15 settembre 2008)
Jose Mourinho esulta per la vittoria al Bernabeu. Ap
Jose Mourinho esulta per la vittoria al Bernabeu. Ap
"Io ho studiato cinque ore al giorno l'italiano per diversi mesi per poter comunicare con voi giornalisti, con i tifosi, e pensate che vi abbia mancato di rispetto? Parla poi Ranieri che dopo cinque anni in Inghilterra ha avuto difficoltà a dire 'good morning e 'good afternoon'" (27 settembre 2008)
"Barnetta ha parlato con me allo stadio e non mi ha detto niente. Se dopo ha detto qualcosa alla stampa a me non l'ha detta. Forse ha bisogno di lavorare un po' sulla personalità" (rivolto al collega Mario Beretta, 27 settembre 2008)
"C'è stata grandissima manipolazione intellettuale. Un grandissimo lavoro organizzato per manipolare l'opinione pubblica. Prostituzione intellettuale” (3 marzo 2009)
"Negli ultimi due giorni non si è parlato della Roma che ha grandissimi giocatori, con tanti giocatori che io volevo avere con me ma che finirà la stagione con zero tituli. Non si è parlato del Milan, che ha 11 punti meno di noi e chiuderà la stagione con zero tituli. Non si è parlato della Juve che ha conquistato tanti, ma tanti punti con errori arbitrali" (3 marzo 2009)
"Solo uno tra ventuno non voleva darmi la laurea honoris causa, ma è normale, anche Gesù non piaceva a tutti" (20 marzo 2009)
"Lavorerò di più, ma non posso fare miracoli. Non sono Merlino o Harry Potter" (10 luglio 2009)
"Una delle cose che mi piacciono veramente dell'Italia è il rumore dei nemici. Ho detto la mia opinione, come uomo libero in società libera e subito è arrivato il rumore dei nemici. Brrrrrrrr…"(22 agosto 2009)
"Balotelli, oggi, è stato vicino allo zero. Ho provato diverse strategie, gli sono stato più vicino, più lontano, sono stato più aggressivo, più comprensivo. Ora aspetto lui. Come va a finire? Che dallo psicologo ci finisco io" (8 novembre 2009)
Jose Mourinho stremato dopo la vittoria contro il Bayern. Ansa
Jose Mourinho stremato dopo la vittoria contro il Bayern. Ansa
"Chiuderò questa storia privatamente, magari con un po' di umorismo: mi aspetto un regalo da lui a Natale, perché fino ad oggi il Ramazzotti famoso era Eros, da qualche giorno Andrea"(dopo la lite con il giornalista Andrea Ramazzotti,13 dicembre 2009)
"Juventus e Milan erano felicissimi all' 88’, ma erano felici anche al 93’. Al 95’ forse qualche tv è volata dalla finestra…" (dopo la rimonta di Inter-Siena 4-3, 9 gennaio 2010)
"Se ti alleni con Zanetti e Cambiasso e non migliori hai un solo neurone, e magari un po’ infortunato" (5 febbraio 2010)
"Perché adesso tutti parliamo di Bayern Monaco-Fiorentina? Ci vuole coerenza. Non mi piace fare lo struzzo. La realtà è che in Italia c'è una sola area da 25 metri" (riferito alla Juve, 19 febbraio 2010)
"Per me vergogna è rubare e chi ha avuto la fortuna di nascere in una culla d'oro deve rispettare me, il mio staff, la mia squadra. Si può essere donna, dottoressa, presidentessa, si può essere nate in una culla d'oro, ma se oggi noi siamo dove siamo, io non dico che meritiamo rispetto: dico che esigo rispetto" (riferito a Rosella Sensi, 4 maggio 2010)
"Se prima di una partita metto la squadra a guardare “Il Gladiatore”, i miei giocatori si mettono a ridere o chiamano il dottore chiedendogli se sono malato" (riferito a Ranieri, 8 maggio 2010)
"Io non conosco la noia di Ranieri, conosco solo "La nausea" di Juan Paul Sartre che è stato un grande filosofo e un grande appassionato di calcio"(15 maggio 2010)

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